Japan Travel: Pellegrinaggio di Yanaka – La Tokyo nascosta
La Tokyo nascosta: pellegrinaggio alla ricerca della buona fortuna.
Photo credits: japaneseprints.livejournal.com
Il rapporto che i giapponesi hanno con la religione, e soprattutto con la spiritualità, è molto particolare. Non molto eclatante, a volte nascosto, ma è un legame sempre presente, fatto di piccoli gesti quotidiani e rituali. A volte, in occasioni particolarmente importanti o in periodi difficili si fa visita a questa o quella divinità per chiedere protezione e benevolenza. Tra le divinità più venerate in tutto il Paese ci sono quelle che vengono chiamate le ‘Sette Divinità della Fortuna’, in giapponese Shichi Fukuji (七福神).Non è quindi inusuale trovare brevi percorsi di pellegrinaggio in onore di questi dei.
Queste sette divinità sono arrivate in Giappone ormai secoli fa, e sono frutto di un lento processo di assimilazione. Processo che ha visto fondersi insieme Buddismo, Induismo, Taoismo e Shintoismo ovviamente. Camminando per un percorso prestabilito si toccano i templi di tutte e sette le divinità collezionando timbri o iscrizioni a commemorazione della visita.
Questi pellegrinaggi sono più frequenti durante le prime due settimane dell’anno. Questo è infatti il periodo in cui, secondo le antiche tradizioni giapponesi, le sette divinità approdano a terra con la loro ‘nave dei tesori’ distribuendo doni e buona fortuna a tutti.
Soltanto a Tokyo ci sono più di 20 percorsi di questo tipo e quello di cui vogliamo parlarvi oggi vi porterà alla scoperta di Yanaka.
Yanaka è una piccola perla risalente all’epoca Edo, incastonata tra alti palazzi, vie dello shopping e il famoso parco di Ueno. Il suo cuore antico ha saputo mantenersi intatto, ed è spesso meta di molti turisti che vogliono ritrovare nella grande metropoli un assaggio del suo passato.
Pellegrinaggio attraverso Yanaka
Photo credits: flickr.com – Patrick Kenawy
Questo percorso attraverso Yanaka inizia dalla stazione di Tabata, facilmente riconoscibile essendo una delle fermate della Linea Yamanote, che collega con il suo percorso circolare, tutte le zone di attrazione principale della città.
La vostra prima tappa sarà il tempio Tokakuji, a poca distanza dalla stazione.
Essendo questa la prima tappa del pellegrinaggio, qui potrete acquistare il rotolo rappresentante le sette divinità che poi vi verrà segnato ad ogni tappa.
Questo tempio ospita Fukurokuji, divinità che come suggerisce il nome stesso è il dio della saggezza, della ricchezza e della longevità. Spesso rappresentato calvo e con una fronte sproporzionatamente alta, è accompagnato da una gru e una tartaruga, simboli di longevità. A volte è presente un cervo nero. La sua statua è collocata nel giardino retrostante il tempio che viene aperto al pubblico solo per il Nuovo Anno.
Ma nonostante il tempio sia dedicato a Fukurokuji, la prima cosa che attirerà la vostra attenzione all’ingresso saranno due statue Nio. Queste due statue si ergono a protezione del tempio e anche dei malati che ne chiederanno la protezione. Si ritiene infatti che abbiano poteri curativi.
Se soffrite per qualche malanno, acquistate l’apposito foglietto di carta rossa presso il tempio e attaccatelo sulla statua li dove avvertite dolore. La divinità vi guarirà.
Sempre qui, potrete acquistare una mappa del percorso, per facilitarvi la strada.
Photo credits: flickr.com – realitycheck2002
La seconda tappa è il tempio Sei’un-ji, conosciuto anche come Hanamidera. Come suggerisce il nome, il tempio era, ed è ancora oggi, una meta particolarmente adatta ad assistere alla fioritura primaverile. Questo è possibile grazie agli alberi di ciliegio e alle azalee qui piantate nel XVIII secolo. Il tempio è dedicato al dio Ebisu, il più giovane tra i sette, divinità del commercio e protettore di pescatori e lavoratori, ma anche dei bambini piccoli.
Ad appena un minuto di distanza, si trova il terzo tempio del pellegrinaggio, il tempio Shusei-in che ospita Hotei. Questa divinità, conosciuta anche come il Budda che ride, è rappresentata come un uomo calvo e panciuto, dal sorriso bonario che spesso accompagnato da bambini. Hotei potrebbe essere associato al nostro Babbo Natale in quanto anche lui porta con se un sacco di doni che elargisce soprattutto ai bambini.
La statua di Hotei nel tempio Shusei-in è particolarmente bella. Fermatevi a pregare presso di essa, ma anche ad ammirare i murales dipinti che caratterizzano il tempio.
Photo credits: japantoday.com
Un pò più defilato è il tempio Choan-ji, la vostra tappa successiva.
Qui trova la sua dimora Jurojin, divinità della longevità. La sua rappresentazione è molto simile a quella di Fukurokuji ed è per questo che queste due divinità vengono spesso sovrapposte. Ma è possibile trovare anche Itabi, delle statuine erette per preservare il riposo delle anime dei morti risalenti al periodo Kamakura (1185-1333) e Muromachi (1336-1573). Il tempio Choan-ji ne ospita ben tre risalenti a questo periodo.
Superato questo tempio, dirigetevi verso il Cimitero di Yanaka e la vostra prossima destinazione sarà il tempio Tennoji. Esso vi accoglierà al suo ingresso con una grande statua di Budda risalente alla fine del 1600. Ma il vostro obbiettivo principale sarà un piccolo altare alla vostra destra. Qui risiede Bishamonte, il dio guerriero, rappresentato con una lancia e una pagoda tra le mani, a simbolo della sua duplice natura. È il dio dei guerrieri che punisce i malvagi, e l’associazione con il pacifico predicatore Budda non deve stupire. Bishamonten infatti, noto anche come Tamonten, è anche il protottero dei luoghi in cui Budda predica.
Penultima tappa di questo pellegrinaggio è il tempio Gokoku-in, dimora del dio Daikokuten, divinità della ricchezza e dei raccolti, ma anche protettore della casa e in particolare della cucina. Da notare un piccolo palco nel cortile antistante il tempio utilizzato per rappresentazioni in onore della divinità.
L’ ultima tappa, forse quella più bella, vi porterà ad attraversare il parco di Ueno fino ad arrivare al stagno Shinobazu e al tempio Bentendo.
Benten è ospitata in questo tempio, dea delle arti e della musica. Questa divinità si dice essere più felice quando è circondato dall’acqua, ecco perchè il tempio si trova vicino a questo stagno, e il suo simbolo è un liuto. Benten è anche la divinità della conoscenza e della saggezza, visitata quindi anche da coloro che desiderano avere successo sul lavoro o per un esame.
Il tempio, seppure una ricostruzione moderna, resta fedele alla struttura originaria ed è particolarmente riconoscibile per i suoi colori brillanti. Dominanti sono il rosso, il bianco e il verde acqua.
Photo credits: flickr.com – Toshihiro Gamo
Qui termina il pellegrinaggio, ma lungo il percorso non mancano certo le distrazioni che renderanno ancora più piacevole il vostro viaggio.
Lungo il percorso
Photo credits: Japan Italy Bridge
Lungo la strada troverete una miriade di altri piccoli templi sia buddisti che shintoisti. Fate una passeggiata nell’antico quartiere di Yanaka Ginza, proprio alle spalle della stazione di Nippori e fermatevi a mangiare qualcosa ad uno dei tanti chioschetti tradizionali della zona.
Appena fuori da Yanaka troverete il piccolo tempio Kyooji, sul cui portone centrale è possibile ancora vedere dei fori di proiettile. Questi segni sembrano risalire alla battaglia di Ueno del 1868 durante la quale le truppe imperiali cacciarono via dalla allora Edo le truppe fedeli allo shogun.
Il cimitero di Yanaka poi vi darà modo di fare una piccola sosta. Un luogo di pace che vi sorprenderà ancora di più durante la fioritura dei ciliegi.
Per non dimenticare il Parco di Ueno, un piccolo gioiello verde nel cuore di Tokyo. Meta rinomata per la sua meravigliosa fioritura dei ciliegi, ospita al suo interno anche per il famoso Zoo di Ueno con i suoi panda.
Photo credits: Japan Italy Bridge
Nel parco, tra gli altri, è presente anche il tempio Toshogu con la sua pagoda, dedicato a Tokugawa Ieyasu. Nel periodo tra aprile e maggio sarà anche possibile entrare nel bellissimo giardino che ospita una piccola ma impressionante collezione peonie, uno dei fiori più amati dai giapponesi.
Non mancano poi musei e negozi tradizionali, in un viaggio alla scoperta di una Tokyo un pò diversa da quella che siamo abituati a conoscere, ma certo altrettanto affascinante.
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