Ono Tetsutaro, meglio conosciuto come Yamaoka Tesshu, nacque a Tokyo il 10 giugno 1836. Suo padre era Ono Asaemon, della corte Tokugawa, e la madre Iso era figlia di un monaco del tempio di Kashima. A 9 anni cominciò la pratica del Jikishinkage ryu e pochi anni dopo lo Hono ha Itto ryu, mentre a 17 anni iniziò lo studio della lancia con il maestro Yamaoka Seizan, che scomparve prematuramente due anni dopo. Tetsutaro venne adottato nella famiglia del maestro, e sposò la sorella, assumendo il nome di Yamaoka Tesshu.
Yamaoka Tesshu e la sua storia
Autore: SaiKaiAngel
photo credits: musubi.it
Nonostante avesse una fisicità non trascurabile, visti i suoi 185 cm di altezza ed il suo peso di 110 kg, riusciva a farsi valere solo con la sua incredibile personalità e sensibilità. Tuttavia molte volte non fu in grado di frenarsi, arrivando addirittura al punto di negare l’esistenza di Buddha, degli essere senzienti e della realizzazione. Niente da dare e niente da ricevere.
A quel punto, il maestro Dokuon lo colpì con la sua pipa dicendo: “Se nulla esiste, da dove viene allora questa rabbia?”
Dal mondo della spada ricevette molti insegnamenti. In uno degli incontri con il maestro Sasakibara Kenkichi, rimase fermo per 40 minuti insieme all’avversario, l’uno di fronte all’altro nelle rispettive guardie fino a che entrambi riposero le armi. A 28 anni, Tesshu fu imprevedibilmente sconfitto dal quarantenne Asari Gimei, maestro della scuola Nakanishi ha Itto-ryu. Da quel momento non seppe più darsi pace all’idea della sconfitta contro un uomo più anziano, di cui era divenuto discepolo ma senza riuscire a comprenderne l’insegnamento. Asari, senza colpirlo, lo obbligò a retrocedere fin fuori dal dojo chiudendogli la porta in faccia.
Lo studio introspettivo di Tesshu durò 16 anni, senza riuscire a capire cosa non andasse nella sua tecnica, nel suo stile di vita, nonostante l’allenamento e gli insegnamenti zen. Il 30 marzo 1880 Tesshu durante una seduta di zazen si recò da Asari e chiedergli un nuovo combattimento. Asari declinò, giustificandosi con queste poche parole, “Ora sei arrivato”.
Da quel momento lasciò l’insegnamento e la sua scuola a Tesshu che riuscì a sviluppare un metodo chiamato Muto ryu (scuola senza spada) diverso dall’Itto ryu soprattutto nella didattica, tuttora praticato ma da un ristrettissimo nucleo di persone. Morì il 19 luglio 1888 a cinquantatré anni a causa di un cancro allo stomaco. Prima di morire, scrisse il suo Jisei no ku (poema di morte), chiuse gli occhi e, anche nella morte, non abbandonò il suo stile assumendo la postura formale di zazen, come si può vedere dal disegno del suo discepolo Tanaka Seiji.
Durante il funerale di Tesshu presso il tempio Zensho-an il monaco Tekisui compose questi versi:
Spada e pennello bilanciati tra Assoluto e Relativo
Il suo leale coraggio e la sua nobile forza perforarono il Paradiso.
Un sogno di cinquantatre anni,
Avvolto dalla pura fragranza del loto fiorente nel mezzo del fuoco ruggente.
Ancora, Katsu Kaishu, grande maestro di spada, scrisse le seguenti parole accanto ad un ritratto di Tesshu:
Valoroso e saggio, questo uomo virile compie grandi cose
La sua spada era incomparabimente sublime
La sua illuminazione abbracciava ogni cosa
Le generazioni future ne vedranno mai l’eguale?
Spiegazione del Muto Ryu
photo credits: wikipedia.org
L’obiettivo del Muto Ryu è quello di “nessun nemico”. Tutto dipende dalla mente. Se immaginiamo un avversario molto abile, la nostra spada rimane ferma, se invece immaginiamo un avversario debole, la mente si apre e la spada è libera. Questa è la prova che nulla esiste all’infuori della mente. Preso dall’agitazione, un guerriero muoverebbe la spada senza pensare e confusamente senza colpire l’avversario. Da questa idea nasce la scuola della non spada (Muto ryu). Fuori della mente non c’è spada, questo significa: non spada corrisponde a non mente; non mente significa una mente che è stabile ovunque. Se la mente si arresta, l’avversario appare; se la mente continua a muoversi non esiste nemico. Un continuo ed intenso allenamento porta allo stadio di nessun nemico.
Il metodo di Tesshu richiedeva allenamenti intensivi ed incessanti incentrati soprattutto sui principi di base. I primi 3 anni erano dedicati allo studio dei 5 kata di base del Muto ryu ed era vietato seguire in quel periodo insegnamenti di altre scuole. Erano previsti per gli allievi avanzati tre livelli di seigan, cui si veniva ammessi solamente dopo aver superato un periodo di prova consistente in 1000 giorni consecutivi di allenamento. Per superare il primo livello seigan si dovevano sostenere in un solo giorno 200 combattimenti di spada; il secondo livello prevedeva 3 giorni con 600 combattimenti ed il terzo, 7 giorni con 1400 combattimenti.
Il nome del dojo di Yamaoka Tesshu, Shumpukan, deriva da una poesia del monaco cinese Bukko Kokushi:
In cielo e in terra non ci sono punti da nascondere
La gioia appartiene a chi riconosce che le cose
Sono vuote e l’uomo anche non è nulla.
Splendide invero le lunghe spade mongole
Sferzante il vento di primavera come un lampo di luce
Lo shumpu, ossia il vento di primavera, diede il nome al dojo.
Gli scritti di Yamaoka Tesshu
Qui di seguito abbiamo alcuni scritti di Tesshu che descrivono meglio la sua forte personalità:
Ritorno alla Mente del principiante, Agosto 1882
Se le meraviglie dell’arte della spada ti eludono, ritorna alla mente del principiante. La mente del principiante non è un tipo qualunque di mentalità: colpire come unica intenzione senza pensare al movimento del corpo e muovere in avanti con forza è la prova di avere dimenticato se stesso. I tecnici sono intralciati da pensieri analitici. Quando l’ostacolo di un approccio discorsivo viene sormontato le meraviglie dell’arte della spada possono essere apprezzate. All’inizio, è necessario praticare con uomini di spada ben temprati per poter discernere le proprie inadeguatezze. Persegui il tuo studio fino alla fine, risveglia la tua irresistibile forza, pratica senza sosta finché il tuo cuore sia inamovibile, e allora capirai. Pratica finché alcun dubbio rimanga. Sicuramente arriverà il tempo di scoprire le meraviglie.
Da Itto shoden Muto Ryu Kanaji Mokuroku: Suigetsu (la luna nell’acqua), 10 aprile 1884
Anche quando l’acqua di una pozza è mossa nel mestolo la luna vi viene riflessa. Il riflesso della luna non si perde quando l’acqua passa da mestolo a mestolo. Quando si viene disturbati, allora non c’è ricognizione; la luna non appare nell’acqua agitata. Se la mente è calma e il mestolo fermo, il riflesso della luna vi è mantenuto.
Non concentrarti
Nel colpire il tuo avversario
Muoviti naturalmente
Come raggi di luna che penetrano
In una capanna senza tetto
Si può essere scontenti di una capanna senza tetto, ma la stessa luna che illumina i cieli la riempie naturalmente con la sua luce. Quindi, puoi attaccare l’avversario e vincere. Incurante di conservare il tuo piccolo io, carica verso l’avversario. Se sei confuso o nervoso sicuramente perderai.
Altre Frasi Famose
Come samurai, devo rafforzare il mio carattere; come essere umano devo perfezionare il mio spirito
La sete di vittoria porta alla sconfitta; non stancarsi della sconfitta porta alla vittoria.
Se volete ottenere i segreti di queste meravigliose tecniche, esercitatevi, diventate forti, sottoponetevi ad un severo allenamento, abbandonate il corpo e la mente; seguite questo corso per anni e raggiungerete naturalmente i livelli più profondi. Per sapere se l’acqua è calda o fredda dovete assaggiarla voi stessi.
Lo Zen è come il sapone. Prima ci si lava con esso, e poi si lava via il sapone.
Non pensate che questo sia tutto ciò che c’è. Esistono sempre più insegnamenti meravigliosi.
Il mondo è vasto, pieno di avvenimenti. Tenetelo a mente e non credete mai che “sono l’unico a saperlo”.
La luna non pensa di essere riflessa, né l’acqua pensa di riflettere, nello Stagno di Hirosawa.
Purtroppo, molti suoi scritti sono apocrifi, ma questo non li rende meno profondi ed importanti per la vita di chiunque li abbia letti. Noi pensiamo che possano essere di aiuto anche ai giorni d’oggi in moltissime situazioni.
La vita Politica e Sociale
photo credits: wiki.samurai-archives.com
Yamaoka Tesshu ebbe anche un’attiva vita politica e sociale come negoziatore. Fu prima al servizio dello shogun, per cui al termine della guerra Boshin nel 1869 trattò la resa di fronte all’assedio delle forze imperiali comandate da Saigo Takamori.
Il suo successo fu il fatto che aveva il focus nello stabilire un contatto con le forze nemiche, con una condotta lineare quanto provocatoria: intimidì il nemico dell’imperatore di farlo passare senza paura.
Se pensiamo all’impetuoso carattere di Tesshu, mai disposto a cedere ai compromessi, è davvero strano vederlo come grande negoziatore. Nella sua breve quanto avventurosa vita fu anche guardia del corpo dell’imperatore, con la sua prontezza di riflessi e di decisioni.
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