Lo Jidai Matsuri ( 時代祭り, letteralmente “Il Festival delle epoche storiche”), celebrato a Kyoto il 22 Ottobre di ogni anno. Questo festival rappresenta una magnifica opportunità per vivere come diretti spettatori oltre mille anni di storia feudale giapponese in un unico giorno.
Jidai Matsuri, il Festival delle epoche storiche
Guest Author: Myriam
photo credits: travel-on.planet-muh.de
Le origini
Questa festività affonda infatti le proprie radici nella storia più antica del Giappone e rievoca, attraverso un’imponente parata storica in costume, gli eventi ed i personaggi che hanno segnato la vita della città dalla sua fondazione. Si tiene dal 794 ad opera dell’Imperatore Kanmu (桓武天皇, Kanmu Tennō), fino al trasferimento della capitale ad Edo nel 1868 per decisione dell’Imperatore Mitsuhito.
Dalla sua creazione con il nome di Heian Kyo (平安京, “capitale di tranquillità e pace”), Kyoto è rimasta capitale del Giappone quasi ininterrottamente per oltre mille anni. Con la fine dello shogunato Tokugawa e l’inizio dell’Era Meiji, l’intera corte imperiale fu trasferita ad Edo, che divenne così Tokyo (東京, letteralmente “capitale orientale”).
Nel 1895 in occasione del 1100° anniversario della fondazione, i governi della città e della prefettura di Kyoto istituirono lo Jidai Matsuri con l’intento di ridare lustro all’antica capitale. Insieme a questo, lo scopo era onorare la memoria degli imperatori Kanmu e Komei attraverso la costruzione del maestoso santuario Heian.
Mille anni di storia in cammino
photo credits: fodors.com
Da allora il 22 Ottobre di ogni anno lo Jidai Matsuri riporta in vita lo splendore del Giappone feudale. Questo consente a residenti e turisti di rivivere per alcune ore la vita dell’antica capitale. Ai giorni nostri, infatti, l’attrazione principale del festival è rappresentata dal Jidai Gyoretsu. Si tratta di una parata storica alla quale prendono parte oltre duemila figuranti, vesti con abiti d’epoca o con costumi minuziosamente riprodotti dagli artigiani di Kyoto.
Alla testa della parata si trovano i mikoshi (santuari portatili) dedicati agli imperatori Kanmu e Komei ed i commissari onorari del festival, su carrozze trainate da cavalli nello stile di metà ‘800 e di lì il corteo si dipana in ordine cronologico inverso, dall’Era Meiji fino al periodo Heian, attraverso circa venti gruppi tematici, che permettono di riscoprire, era dopo era, i personaggi che hanno contribuito alla storia della città, dai semplici contadini e soldati, fino a figure storiche prestigiose, come gli unificatori del Paese Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu, oppure figure di rilievo religioso o culturale, come Murasaki Shikibu, autrice del celebre “Genji monogatari”. I figuranti sono accompagnati dalla musica di tamburi e flauti, che insieme agli oltre 12.000 reperti storici utilizzati, consentono agli spettatori di immergersi completamente nell’atmosfera delle epoche passate.
photo credits: blog.halal-navi.com
Il lungo corteo parte alle ore 12.00 dal Kyoto Gosho, il palazzo imperiale. Si snoda poi per ore nelle vie del centro della città, toccando i luoghi più suggestivi e significativi. Lo vediamo infatti passare da Oike e il quartiere Okazaki, per giungere infine al Santuario Heian. Qui il Festival si conclude con le cerimonie previste dal rito shintoista.
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