Japan Tradition: Tenjin Matsuri

L’estate giapponese è caratterizzata dai famosi matsuri, fra cui il Tenjin Matsuri (天神祭) di cui vi parliamo oggi.

photo credits: Pic tures, jtabn99

Classificato come uno dei tre maggiori matsuri del Giappone, il Tenjin Matsuri si svolge ad Osaka. Iniziato nel 10 secolo, oggi si svolge fra il 24 e 25 luglio di ogni anno. Tuttavia, le celebrazioni maggiori si svolgono il secondo giorno, inclusa la processione lungo il fiume e i fuochi d’artificio.

Questo particolare festival è dedicato al Tempio Tanmango e alla sua principale divinità Sugawara Michizane, dio degli scolari. Come altri famosi matsuri (Gion Matsuri di Kyoto e Kanda Matsuri di Tokyo) anche qui le festività hanno inizio nel tempio.

Le festività

photo credits: hyossie,Sonali

Tutto ha inizio con la cerimonia di apertura. Qui la divinità viene invitata ad uscire dal tempio per poi cominciare una parata. Gli abitanti di Osaka intrattengono la divinità con festività esuberanti, prima di riportarlo al tempio.
Questa diventa così un’occasione per tutti per poter godere a pieno dei caldi giorni d’estate. Infatti, è possibile vedere persone indossare i costumi tradizionali e spettacolari parate.

Il Tenjin Matsuri in dettaglio

Come abbiamo detto, il Tenjin Matsuri si svolge su due giornate. La prima giornata, la mattina del 24 luglio, il festival comincia al Tempio Tenmangu. Qui la gente si riunisce per un rituale tradizionale per poi passare alle preghiere in riva al fiume. Gli abitanti di Osaka in questo modo chiedono infatti prosperità e sicurezza per la loro città. Il pomeriggio dello stesso giorno, i tamburi sono suonati da uomini con grandi cappelli rossi. Questo serve ad informare la popolazione che i preparativi per il festival sono completati.

Tuttavia, il culmine delle celebrazioni avviene alle 15:30 del secondo giorno, il 25 luglio. In questo momento, i suonatori di tamburi con i cappelli rossi guidano la processione.

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Partendo dal Tempio Tenmangu, la parata attraversa le strade di Osaka. In questa lunga processione troviamo maschere caratteristiche. Non possiamo non citare infatti i Sarutahiko, un goblin dal naso lungo a cavallo. Queste maschere sono accompagnate da gonfiabili, musica da festival, ballerini di vario genere e altre attrazioni.

Un’ora dopo l’inizio della processione è ora per il mikoshi di uscire dal tempio. Questo “tempio portatile” contiene al suo interno la divinità Sugawara Michizane. In questa occasione, il mikoshi segue un bambino e una bambina che hanno il compito di guidare un bue sacro, messaggero di Michizane. Durante la parata appaiono altri mikoshi, ma se volete vedere quello dedicato a Michizane, tenete gli occhi aperti per il tempio con la fenice.
Alle 18, la parata arriva al fiume Okawa. Qui le persone e i mikoshi vengono caricati sulle barche per continuare la parata sul fiume.

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Il Tenjin Matsuri e le "barche teatro"

E' anche possibile trovare delle “barche teatro”. Infatti su alcune di queste imbarcazioni è possibile assistere a performance del tradizionale teatro Noh e Bunraku. Inoltre, in mezzo a tutte queste imbarcazioni, si possono anche vedere i Dondoko, piccole barche che si spingono agilmente lungo il fiume grazie a giovani vogatori.

 

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Non possiamo poi dimenticare le infinite delizie dello street food di Osaka, città estremamente famosa per il suo cibo.

La processione continua mentre le celebrazioni vanno avanti durante la sera. Il culmine si raggiunge nuovamente dalle 19:30 alle 21:00 quando comincia lo spettacolo dei fuochi artificiali. Il Giappone si sa, è famoso per i suoi spettacolo di fuochi artificiali. Tuttavia, quelli del Tenjin Matsuri assieme alle sue navi illuminate che si riflettono sul fiume, regalano uno spettacolo unico nel suo genere.
Dopo la fine dei fuochi artificiali, i mikoshi sbarcano e rientrano verso il tempio per le 22:00, segnando così la fine del festival.

photo credits: Ced'ceenoei 

L’affluenza

Il Tenjin Matsuri è solitamente uno dei momenti più affollati dell’anno, specialmente lungo le rive del fiume durante lo spettacolo serale. Infatti, per assistere allo spettacolo dei fuochi artificiali è davvero difficile trovare il posto giusto per poter godere a pieno dello spettacolo.

Tuttavia, esiste la possibilità di acquistare dei biglietti per dei posti a sedere localizzati vicino la stazione di Temmanbashi. Il costo è di circa 6000¥ e richiede la prenotazione in anticipo. Questo vi permetterà di avere una buona visuale della processione ma non una visuale perfetta dei fuochi artificiali.

photo credits: japannewbie, Mi-Shin Shinoyama

I ponti presenti lungo il fiume Okawa sono chiusi durante la parata e offrono un posto avvantaggiato come visuale. Tuttavia, i visitatori non possono sostare a lungo per garantire un traffico scorrevole di tutte le persone presenti. Invece, Il ponte Kawasaki viene chiuso anche al pubblico anche perché alle persone comuni non è concesso di guardare la divinità del tempio dall’alto.

La città addobbata

Durante il Tenjin Matsuri, Osaka si addobba di mille colori, luci, torce, fiaccole e lanterne lungo tutto il centro della città. Uno spettacolo imperdibile sia per i locali che per i turisti!

Se avete assistito ai passati matsuri o avete intenzione di partecipare al prossimo in arrivo, fateci sapere cosa ne pensate!

photo credits: Laura Barrio


Bringing Japan to Italy: episode 07 - Yoko Takada

Qualche mese fa, in concomitanza con il festival del fumetto di Novegro , abbiamo avuto l'occasione di intervistare Yoko Takada. Per questo settimo episodio di 『Bringing Japan to Italy』, l'artista specializzata nella cultura giapponese, cerimonie del tè, della vestizione del Kimono e molto altro si racconta ai nostri microfoni.

Yoko Takada ci ha gentilmente concesso questa intervista esclusiva per Japan Italy Bridge per aiutare a promuovere e condividere sempre di più la cultura giapponese. Inoltre, parliamo di quali siano le somiglianze fra Giappone ed Italia, e per quale motivo l'inchino sia così importante nel paese del Sol Levante. Voi lo sapevate? Buona visione!

 


Age of Samurai: Battle for Japan presto su NETFLIX

Per tutti gli appassionati di serie tv che ultimamente stanno attraversando una crisi di abbandono (o disgusto) per l’ultima serie di Game of Thrones, ormai conclusa, non disperate, è in arrivo «Age of Samurai: Battle for Japan».

photo credits: wikipedia.org

Age of Samurai: Battle for Japan, la serie

Secondo Deadline, Netflix in collaborazione con Blu Ant Media-run Smithsonian Canada, avrebbe inserito nella sua programmazione Age of Samurai. Descritto come un vero e proprio Game of Thrones del Giappone feudale, la serie racconterà la storia delle guerre tra i vari regni di quell’epoca.

Stando alle anticipazioni, il focus della serie sarà la figura di Date Masamune, famoso samurai anche noto come One-Eyed Dragon. Egli combatté al fianco dei tre padri fondatori del Giappone, signori della guerra che guidarono feroci eserciti di samurai l'uno contro l'altro. Scopo di queste guerre era l’unificazione della nazione circa 400 anni fa.

La figura epica di Date Masamune, la cui leggenda racconta di aver perso un occhio infettato dal vaiolo da bambino, è protagonista in questa serie tv. Dopo aver ucciso il fratello minore, succedette come capo del clan al padre a soli 17 anni.
Conquistando anche i clan vicini, Date Masamune cominciò l’ascesa al potere per unificare il giappone settentrionale sotto il suo controllo.

Dettagli di produzione

Netflix ha incaricato di produrre la serie alla casa di produzione canadese Cream Productions, già dietro alla serie PBS The Dictator's Palybook, BTK: A Killer Among Us e Fear Thy Neighbor

Produttori esecutivi, oltre al CEO di Cream e al co-fondatore David Brady, al presidente Kate Harrison e al senior production executive Matthew Booi, saranno Simon George del film Jason Silva per Nat Geo Origins: The Journey of Humankind, Barbarians Rising per History e il documentario di Showtime Pariah: The Lives and Deaths of Sonny Liston.

photo credits: dualshockers.com

A sentire la fonte, le riprese di Age of Samurai: Battle for Japan si svolgono già tra Giappone, Stati Uniti e Canada. La serie è infatti prevista in arrivo su Netflix entro fine anno.

Noi non vediamo l’ora e attendiamo in trepidazione di vedere questa nuova serie tutto d’un fiato! E voi?


Festa del Giappone 2019 Video Report

Il 9 giugno, abbiamo avuto il piacere di partecipare alla "Festa del Giappone". Organizzato dai nostri amici di Giappone in Italia presso il Circolo Magnolia a Milano, l'evento è stato un vero e proprio successo!

Fra bancarelle, workshop, conferenze e spettacoli tutti legati al Giappone, il pubblico ha potuto tuffarsi anche solo per un pochino nella vera cultura giapponese. Bambole Kokeshi, quadri e tante ghiottonerie che hanno attirato l'attenzione di tutti i visitatori. Partendo dagli Okonomiyaki passando per il tipico riso al curry giapponese fino ai famosi Takoyaki, la Festa del Giappone ha coinvolto anche diverse personalità della scena del Sol Levante a Milano.

Noi di Japan Italy Bridge abbiamo fatto un piccolo video recap e speriamo di vedervi alla prossima Festa del Giappone!

 


Bringing Japan to Italy: episode 06 – Takarabune

Qualche mese fa, in concomitanza con il Japan Matsuri a Bellinzona, abbiamo avuto l'occasione di intervistare uno dei pochissimi gruppi Awa Odori: Takarabune!

Il Festival di danza Awa (阿波踊り), il più grande festival di danza in Giappone, si tiene dal 12 al 15 agosto come parte del Bon Festival nella prefettura di Tokushima a Shikoku in Giappone.
Le prime origini di questo stile di balletti si trovano nelle danze sacerdotali buddiste giapponesi di Nembutsu-odori e hiji-odori del periodo Kamakura (1185–1333), e anche nella kumi-odori, una vivace danza del raccolto che era nota per durare per diversi giorni.

Il gruppo Takarabune gira il mondo ormai da anni per portare gioia e per condividere la cultura dei festival giapponesi con tutte le altre nazioni estere.
In un'intervista esclsiva per Japan Italy Bridge ci raccontano come vedono il rapporto fra Italia e Giappone e il loro pensiero sul nostro bel paese. Buona visione!

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Japan Italy: "Un Italiana in Giappone" la serie - Michela Figliola

Warm Cheap Trips, Michela Figliola e la sua esperienza

Qualche mese fa abbiamo lanciato la rubrica "Un Italiano in Giappone" dove intervistiamo i nostri connazionali nella terra del Sol Levante. In pochi riescono a realizzare il sogno di andare a vivere in Giappone e noi vogliamo condividere con voi le esperienze di chi ci è riuscito! Oggi vi presentiamo Michela Figliola, italianissima anzi franciacortina che vive e lavora in Giappone!

JIB: Raccontaci in breve chi sei

M: Michela, bresciana anzi franciacortina, innamorata dei viaggi. A 28 anni ho deciso di lasciare il posto fisso in Italia per trasferirmi in Giappone, paese che amo molto e dove nonostante le sue stranezze, mi sento a casa.

JIB: Come nasce la tua passione del Giappone?

M: In realtà non ricordo il fattore scatenante. Sono sempre stata attratta dall’Oriente, dalla sua cultura così diversa ed i suoi paesaggi tradizionali. Una serie di eventi mi hanno fatta conoscere sempre di più il Giappone e la sua cultura classica e ne sono rimasta stregata ogni giorno di più. Ancora adesso amo scoprirne la storia e approfondirne le mille sfumature culturali.

JIB: Ti sei trasferita in Giappone da molto tempo ormai, quali sono gli step che hai intrappreso per poter vivere in questa nazione?

M: Il sogno di trasferirmi qui è nato circa 6 anni fa, in occasione del primo viaggio. Da lì ho valutato le varie opzioni, tra cui anche quello di avviare un’attività mia. Alla fine, specialmente per una questione monetaria, ho ripiegato sul classico visto studentesco per imparare la lingua e trovare poi un lavoro full-time una volta qui.
Sebben meno onerosa rispetto al business visa, la scuola di giapponese è comunque abbastanza costosa, perciò ho impiegato alcuni anni per riuscire a risparmiare abbastanza da potermi permettere la scuola e le spese in Giappone, anche se con il permesso lavorativo e lavorando per 28 ore settimanali, si riesce in parte a coprire le spese quotidiane.

JIB: Raccontaci una delle esperienze più divertenti che ti sono capitate da quando vivi in Giappone.

M: Più che esperienze divertenti si tratta di incontri: una volta che ho incontrato un maiale con il ciuffo arcobaleno portato a passeggio tra le strade della zona di Asakusa. Mentre in un’altra occasione, uscendo da un izakaya vicino a casa, ho incontrato il famoso Sailor Suit Old Man, il vecchino vestito da scolaretta!

JIB: Il tuo blog, warmcheaptrips.com, da cosa è nato e come ne hai sviluppato l'idea sino ad arrivare a ciò che è oggi

M: Il blog è nato nel 2015, dopo l’ennesimo viaggio organizzato nel dettaglio in autonomia, faticando a trovare le risposte che cercavo. Su suggerimento di un’amica che mi chiese di passarle uno dei miei vecchi itinerari per replicarlo, ho deciso di mettere online tutto quello che stava nascosto sul mio pc ed aiutare così altre persone a viaggiare.
Da sempre mi piace scrivere, oltre che viaggiare ed inizialmente il blog era un modo per mostrare cosa sapevo fare, una sorta di portfolio su chi sono e come affronto le cose.
Poi con il tempo è diventato qualcosa di più professionale ed ho iniziato ad investirci sempre più tempo, in modo da dare informazioni utili ed interessanti ai lettori, specializzandomi in itinerari culturali, viaggi storici e ovviamente, Giappone, specialmente quello meno conosciuto.

JIB: Da occidentale, quali sono le difficoltà e le differenze che hai riscontrato nei primi tempi in Giappone rispetto all'Italia

M: Personalmente, essendo partita molto preparata su tutti quelli che possono essere aspetti spinosi per gli italiani, non ho avuto grandi difficoltà. Mi sento molto a mio agio ed in linea con l’attitudine giapponese. L’unica cosa che ogni tanto mi stona un po’ è la totale mancanza di elasticità che in alcuni casi sarebbe utile per risolvere problemi in modo semplice e veloce. Oppure il fatto che raramente esprimono la loro reale opinione e dicono le cose tra le righe. Ragionando in modo diverso dal nostro, non sempre si riesce a cogliere il vero punto della questione.

JIB: Molti pensano che il Giappone sia una terra totalmente diversa dall'Italia ma invece noi abbiamo riscontrato molte più somiglianze di quanto si possa immaginare. Tu cosa ne pensi? Quali sono le somiglianze più forti?

M: Diciamo che per molte cose i due paesi si assomigliano moltissimo, soprattutto è impressionante quanto siano simili nell’essere agli opposti.
Diciamo che le somiglianze maggiori sono principalmente nell’amore per la bellezza e l’estetica, specialmente nell’abbigliamento e nel portamento. Ma anche in cucina: sapori semplici, ma ricchi di gusto, dove gli elementi che compongono il piatto hanno un perfetto bilanciamento.
Ci sono forti tradizioni e molto attaccamento alle culture regionali ed ai dialetti, così come il modo scherzoso in cui dividono il Paese in Nord e Sud (o meglio, est e ovest) per via delle abitudini ed atteggiamenti diversi!

JIB: Progetti per il futuro?

M: Ora sto attendendo il nuovo visto lavorativo dall’immigrazione, se non dovesse arrivare, tornerò in Italia per un annetto e cercherò lavoro in qualche azienda che mi possa offrire un trasferimento futuro.
Ovviamente spero che tutto vada per il meglio e possa continuare a restare qui, lavorando per l’attuale azienda che si occupa di organizzazione di tour ed eventi a Tokyo e gestione dei Social Network per conto di altre attività. In parallelo vorrei continuare il mio blog, continuando a scrivere di viaggi sia in Giappone che nel resto del mondo.

JIB: Come è vista l'Italia in Giappone?

M: Amano tutto ciò che è italiano, e vedono spesso l’Italia come simbolo di eleganza e raffinatezza. E hanno un’idea di uomo italiano molto stereotipata: sempre pieno di complimenti ed attenzioni che riempie la propria donna di fiori e regali. Ultimamente però l’Italia viene vista come un paese pericoloso dove viaggiare, per via dei furti e delle truffe di cui spesso i giapponesi sono vittime!

JIB: Maggio in Giappone, cos'ha di particolare questo mese nella terra del Sol Levante?

M: Quest’anno c’è stata la “mega golden week”, una serie di festività nazionali che regalano circa una settimana di ponte, ma nel 2019 sarà particolarmente lunga perché c’è stato il cambio d’Imperatore! Il 30 Aprile è finita l’era Heisei ed è iniziata la nuova era Reiwa il 1° maggio, quando il Principe Naruhito è salito al trono

JIB: Pensi ci sia un futuro per una collaborazione ancora più stretta fra le due nazioni?

M: L’interesse per l’Italia da parte dei giapponesi è altissimo, e l’interesse degli Italiano verso il Giappone aumenta sempre di più. Non solo dal punto di vista turistico, ma anche dal punto di vista economico e di scambio merci, quindi sì, si andrà sicuramente verso collaborazioni ancora più strette tra i due paesi.

JIB: Ti manca mai l’Italia? Pensi di tornare stabilmente qui?

M: Stavo benissimo anche in Italia, ma qui sto meglio. Grazie alla tecnologia è comunque molto semplice comunicare con l’Italia quindi non sento mai nostalgia. A volte però soffro terribilmente la mancanza di alcuni cibi o piatti caserecci, ma per fortuna si trova comunque tantissimo ottimo cibo anche qui!

JIB: Lancia un saluto e un consiglio a tutti i nostri lettori

M: Il Giappone è un paese fantastico da visitare, non limitatevi ai grandi classici, ma esplorate le zone meno battute. Qui vivrete la vera essenza del Giappone e potrete amarne pienamente cultura e tradizione. Per capire al meglio questo paese, dovete aprire la mente, smettere di giudicare quello che vi sembra diverso e lasciarvi trascinare dal Giappone. Siate sempre rispettosi del Paese che state visitando, quasi come se foste dei fantasmi, specialmente se visitate le zone meno turistiche.
Se state invece pensando di trasferirvi in Giappone, studiatene la storia e focalizzatevi su quelli che potrebbero essere aspetti negativi della vita quotidiana. Non fidatevi di chi dice che è tutto perfetto! Io ci sto benissimo, ma so che per molte altre persone molte cose potrebbero pesare molto, specialmente chi è molto legato alla cultura italiana ed ai rapporti umani così come sono in Italia. Qui i rapporti sono estremamente diversi, siatene consapevoli prima di volervi trasferire!

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Japan Tradition: Sanja Matsuri

photo credits: Yoshikazu TAKADA

Il festival dei tre templi

Il Sanja Matsuri (三社祭) è uno dei festival più famosi, più grandi è più “selvaggi” di Tokyo dedicato alla religione Shintoista. Il festival si tiene in onore di Hinokuma Hamanari, Hinokuma Takenari e Hajino Nakatomo, i tre uomini che hanno fondato il tempio Sensō-ji.

Il Sanja Matsuri si tiene il terzo weekend di maggio al tempio Asakusa e la sontuosa parata coinvolge tre mikoshi (templi portatili), balli, musiche tradizionali e dura circa tre giorni.

Come la maggior parte dei festival giapponesi, anche il Sanja matsuri è una celebrazione religiosa dedicata appunto agli spiriti dei tre uomini, fondatori del tempio. Questo festival, sembra essere nato nel 7° secolo ed è anche conosciuto come "Kannon Matsuri" e "Asakusa Matsuri" e con una forma diversa da quella odierna.
Le modalità in cui è organizzato l’odierno Sanja Matsuri sono state stabilite durante il periodo Edo, quando nel 1649 lo shōgun Tokugawa Iemitsu commissionò la costruzione del tempio di Asakusa.

Se vi capita di essere nei paraggi di Asakusa durante le giornate del festival, è possibile sentire un’atmosfera carica di energia. Le persone affollano le strade circondanti il tempio Sensō-ji a suon di flauti, fischietti e taiko (percussioni tradizionali giapponesi).

photo credits: Atsushi Ebara, Yoshikazu TAKADA

I Mikoshi

L’attrazione principale di questo festival sono i tre mikoshi appartenenti al tempio di Asakusa. Questi tre elaborati templi in legno laccato nero, hanno la funzione di essere una miniatura e una versione portatile del Tempio di Asakusa. Decorati con sculture e foglie dorate, pesano circa una tonnellata e vengono trasportati tramite lunghi pali tenuti insieme da corde. Per ogni mikoshi c’è bisogno di circa 40 persone per un trasporto sicuro e durante la giornata, circa 500 persone partecipano al trasporto di ogni tempio.

La “parata” di questi mikoshi è forse il momento più importante della giornata e le strade si affollano al loro passaggio. Mentre vengono trasportati inoltre, essi vengono agitati e fatti sobbalzare con forza, perché si dice che questo porti ad intensificare il potere del Kami all’interno e che aiuti ad aumentare la fortuna sui rispettivi quartieri.

Mentre i tre mikoshi principali sono gli oggetti più importanti nelle strade durante il Sanja Matsuri, ci sono circa altri 100 mikoshi più piccoli sparsi nel vicinato nella giornata di sabato. Molti di questi templi sono portati da donne o bambini anche.

photo credits: KMrT, Leo U

Giorno dopo giorno

Il Sanja matsuri, è un festival che dura più giornate e comincia di giovedì con un’importante cerimonia religiosa. Questa funzione richiede che il sacerdote responsabile del tempio esegua un rituale che faccia spostare i Kami dei tre fondatori del tempio dall’interno di questo all’interno dei tre mikoshi. Questi ultimi saranno poi i protagonisti della parata ad Asakusa che durerà tutto il weekend.

Aprendo le tre piccole porte dei mikoshi i tre spiriti sono invitati ad entrare nei templi in miniatura dove staranno per tutta la durata del festival. L’interno di questi mikoshi è inoltre celato al pubblico da una sottile tenda di cotone.

photo credits: Yoshikazu TAKADA

Ma è il venerdì che comincia la parata vera e propria, conosciuta con il nome di Daigyōretsu (大行列) che letteralmente vuol dire “grande parata”.
La famosa processione che scende tramite la via Yanagi e prosegue per la Nakamise-dōri sino al tempio Asakusa. Questo festival è anche molto conosciuto per i costumi sontuosi dei partecipanti, ma anche per le geishe e gli ufficiali della città che indossano gli hakama, vestiti tradizionali giapponesi.
Alla sera, sei mikoshi dai quartieri più centrali sono mandati in processione sulle spalle di diverse dozzine di persone.

photo credits: Hong Seongwan, Yoshikazu TAKADA

Il giorno seguente, il sabato, circa 100 mikoshi appartenenti ai 44 distretti di Asakusa si riuniscono al Kaminarimon per poi partire in parata passando per la Nakamise-dōri in direzione dell’Hōzōmon. Una volta qui porgono i loro rispetti a Kannon, la dea della pietà. In seguito, i mikoshi sono portati al tempio di Asakusa dove il sacerdote shintoista li benedice e purifica per l’anno a venire. Una volta completata la cerimonia, questi piccoli templi portatili vengono trasportati nuovamente nei loro rispettivi quartieri.

Tuttavia, l’evento più importante del Sanja Matsuri avviene la domenica. E’ in questo giorno infatti che possiamo vedere la parata del tre mikoshi appartenenti al tempio di Asakusa. Essi marciano lungo la Nakamise-dōri per arrivare al Kaminarimon la mattina della domenica. Questi tre mikoshi racchiudono i tre spiriti dei tre uomini fondatori del tempio Sensō-ji e, durante il giorno finale di questo festival, essi vengono per visitare e portare la benedizione ai 44 distretti di Asakusa.
Quando arriva la sera, i tre mikoshi ritrovano la loro strada per il tempio di Asakusa creando un’altra grande processione che dura fino a tarda notte.

photo credits: ageless foto, Yoshikazu TAKADA

Yakuza Show

Questo matsuri di grandezza monumentale, permette anche di mescolare frange della popolazione che solitamente rimangono molto distaccate. E’ infatti comune trovare gli Yakuza esibirsi in fundoshi, senza pudore nè paura, mostrando con orgoglio i loro tatuaggi. Agli occhi di un occidentale, non avvezzo alla cultura giapponese, questa potrebbe quasi sembrare una scena comica. Tuttavia non azzardatevi a ridere se non volete che la sfortuna si abbatta su di voi!

photo credits: Hong Seongwan, syasya_akemi


Japan Italy: Far East Film Festival 21 ~ Report

photo credits: fareastfilm.com

«Noi viviamo dall’altra parte del mondo e avevamo paura che il nostro film non venisse capito. Ma il mondo parla una lingua sola: quella dell’amore...».
Abbiamo deciso di cominciare il nostro articolo con questa frase dell’attrice Crisel Consunji dopo il trionfo del film Still Human al Far East Film Festival 21. Perché questa frase rappresenta la verità, c’è una sola lingua che unisce tutto il mondo ed è quella dell’amore.

photo credits: gacktitalia.com

E’ quindi sicuramente un pensiero comune, quello di non essere capiti, che la visione orientale del cinema possa in qualche modo non essere capito dal mondo Occidentale. Il Far East Film Festival ha ancora dato luce a questo mondo che pur sembrando tanto lontano da noi, non lo è affatto, al contrario le similitudini sono tante.

Il film Still Human, con la regia di Oliver Chan e l’attore protagonista Wong, che era già stato premiato con il Gelso d’Oro alla Carriera, ha vinto il Far East Film Festival 21 ed il premio della critica. Al secondo posto troviamo la black comedy cinese Dying to survive di Wen Muye e al terzo posto il coreano Extreme Job di Lee Byoung-heon.


photo credits: scmp.com

Melancholic del regista esordiente Tanaka Seiji si è invece aggiudicato il Gelso Bianco per le opere prime mentre Fly me to the Saitama del grande regista Takeuchi Hideki si è aggiudicato il MYmovies award.


photo credits: mymovies.it


photo credits: mymovies.it

photo credits: aficfestival.it

Il Far East Film Festival 21 ha chiuso con dei numeri esorbitanti: 9 giorni di programmazione. 77 film, 3 anteprime mondiali, 14 debutti, 60.000 mila spettatori, oltre 20 mila partecipanti agli eventi in città e 1600, invece, gli accreditati (giornalisti, docenti, studenti, ambasciatori di altri festival), provenienti da oltre 20 paesi: Italia, Olanda, Slovenia, Regno Unito, Germania, Svezia, Stati Uniti, Francia, Belgio, Svizzera, Cina, Canada, Spagna, Hong Kong, Giappone, Croazia, Ungheria, Polonia, Austria, Norvegia, Corea del Sud, Repubblica Ceca, Brasile, Svezia e Serbia. Oltre 100 appuntamenti tra cui il Cosplay Contest, con oltre 20 mila presenze. Non bisogna dimenticare l’attivissima community di Facebook del festival con 30 mila fans coinvolti.

photo credits: japanitalybridge.com

E’ stato non solo il Festival dell’Oriente, ma anche del mondo intero. Le presenze provenivano da qualsiasi parte.
Noi di Japan Italy Bridge che abbiamo partecipato come media, abbiamo potuto assistere ad un’aggregazione di persone, tra cinefili, esperti, appassionati, giornalisti che non hanno avuto paura della pioggia e del freddo e hanno partecipato con entusiasmo a tutti gli eventi e le proiezioni.
Un grande entusiasmo che si è notato anche nelle talk tenute dai registi e dagli attori, una grande partecipazione e curiosità di sapere come sono nate le opere e come sono state vissute.

photo credits: japanitalybridge.com

Per quanto ci riguarda, con un altro nostro progetto GACKT ITALIA, abbiamo seguito la creazione, l’ascesa e il grande successo di Fly me to the Saitama passo per passo, traducendo e condividendo articoli, interviste e video ormai da mesi. E’ stata quindi una grandissima emozione poter vedere qui in Italia il film di cui tanto si è parlato, sentire le risate del pubblico e i silenzi nei momenti intensi. E’ stato un po’ come vedere la completa evoluzione di una creatura dopo averla seguita fin dalla sua nascita. Grande emozione anche nell’intervista che abbiamo potuto realizzare al regista Takeuchi Hideki che con umiltà, simpatia e professionalità si è raccontato ai nostri microfoni entusiasticamente.

photo credits: japanitalybridge.com

photo credits: japanitalybridge.com

Questo Festival è la dimostrazione che l’aggregazione è possibile, che si può vivere in serenità nonostante le culture diverse, che a volte un pensiero diverso può aprire la mente e far scoprire nuovi orizzonti e magari diventare ancora più interessante di ciò che si può aver visto o sentito fino a quel momento. Ha non solo molto da mostrare, ma anche molto da insegnare. Vi aspettiamo quindi alla prossima edizione, sempre a Udine, per il Far East Film Festival 22, dal 24 aprile al 2 maggio 2020! Non mancate, sarà sicuramente un’esperienza che vi farà tornare a casa arricchiti dentro e perché no… ancora più innamorati di questo mondo così lontano, così vicino che è l’Oriente.