Japan History: Asakura Yoshikage
Asakura Yoshikage (12 ottobre 1533 - 16 settembre 1573) è stato un daimyō giapponese del periodo Sengoku (1467-1603) che governò una parte della provincia di Echizen.
Asakura Yoshikage, il capo del clan Asakura
Autore: SaiKaiAngel
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Asakura Yoshikage nacque nel castello Ichijōdani del clan Asakura nella provincia di Echizen. Suo padre era Asakura Takakage e sua madre sembra fosse la figlia di Takeda Motomitsu.
Yoshikage succedette a suo padre come capo del clan Asakura e signore del castello di Ichijōdani nel 1548, dimostrando grande abilità nella gestione politica e diplomatica, soprattutto grazie ai suoi negoziati con gli Ikkō-ikki a Echizen. Grazie a questi, Echizen godette di un periodo di relativa pace rispetto al resto del Giappone del periodo Sengoku, tanto da diventare un luogo per i rifugiati in fuga dalla violenza nella regione del Kansai. Ichijōdani divenne addirittura un centro di cultura modellato sulla capitale di Kyōto.
Ichijōdani Asakura Family Rovine storiche | photo credits: wikipedia.org
Conflitti con Oda Nobunaga
Dopo la cattura nel 1568, Ashikaga Yoshiaki nominò Yoshikage reggente e chiese l'aiuto di tutto il clan per cacciare Nobunaga dalla capitale. Nel 1570, Oda Nobunaga invase quindi Echizen riuscendo ad invadere il castello a causa della mancanza di abilità militare di Yoshikage. Azai Nagamasa, cognato di Yoshikage, attaccò Nobunaga con gli Asakura a Kanegasaki, ma Nobunaga ritirò le sue truppe riuscendo a non farsi catturare. Nella battaglia di Anegawa, Yoshikage e Nagamasa furono sconfitti dalle forze superiori dei clan Oda e Tokugawa guidate da Nobunaga e Ieyasu.
La morte
Yoshikage fuggì a Hiezan dopo la battaglia e cercò di riconciliarsi con Nobunaga, grazie a questo riuscì ad evitare il conflitto per tre anni. Nel 1573, con l’assedio del castello di Ichijodani, Yoshikage fu tradito da suo cugino, Asakura Kageaki, per questo fu costretto a fare seppuku a soli 39 anni. La sua morte distrusse anche il clan Asakura.
Business Focus: L'importanza della comunicazione e del Marketing in Giappone nei tempi di pandemia
La comunicazione è sempre stata importante nella nostra vita e in questo momento di pandemia a causa della diffusione del COVID-19, la sua essenzialità è diventata ancora più forte. In un momento in cui siamo costretti a rinunciare ad abbracci e vicinanze fisiche, se non ci fosse internet come faremmo? Grazie alla comunicazione riusciamo ad avvicinarci al resto del mondo, la nostra porta non è chiusa grazie ad internet.
L'importanza della comunicazione e del Marketing in Giappone nei tempi di pandemia
Autore: SaiKaiAngel
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La pandemia del COVID-19 è sicuramente un momento molto difficile in cui siamo tutti coinvolti, ma cerchiamo di vedere anche in questo il positivo. Come si dice? Se ti senti in un tunnel arredalo! Ecco, mentre noi aspettiamo di vedere la luce in fondo al tunnel, cerchiamo di fare di tutto per non fare morire la nostra azienda e i nostri rapporti. I lockdown imposti sono molto difficili da gestire, ma quanto sono riusciti a farci capire l’importanza delle “piccole” cose? Ho messo la parola PICCOLE tra virgolette, sì, perchè in questa pandemia ci siamo resi conto quanto GRANDI siano le PICCOLE cose. Quanto speciale sia la nostra normalità. Quanto abbiamo cercato un abbraccio seppur virtuale, quanto ci siamo reinventati per tenere in vita un progetto di lavoro per cui abbiamo fatto tanto.
Approfittiamo di questo momento per ripartire anche più forti di prima, prendiamoci del tempo per pensare, reinventarci e prepararci per la ripresa totale.
Ricordatevi però, che non esistono miracoli! Bisogna affidarsi al mondo dei social marketing, ma non da soli. Esistono specialisti nel campo, persone che di lavoro fanno proprio quello di consigliarvi ed accompagnarvi nel mondo del social marketing e della comunicazione senza farvi incorrere contro ostacoli (tipo noi).
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Non sospendere mai le attività produttive.
Abbiamo la fortuna di poter usufruire di internet, perchè mettere in pausa un lavoro o un’azienda? L’idea che un giorno internet potesse diventare da importante a essenziale era già nell’aria da un po’. Possiamo partecipare ai meeting, possiamo organizzare, possiamo davvero lavorare insieme e rimanere in contatto con i nostri clienti, tutto online. Inoltre, in questo momento, possiamo dedicarci anche a intensificare i contenuti dei nostri social media, dei nostri siti, in modo che non appena ci sarà la possibilità di ripartire dopo la pandemia, saremo pronti!
Se il nostro negozio è chiuso, perchè toglierci la possibilità di creare un e-commerce per continuare a vendere i nostri prodotti? Se fino ad ora non ne abbiamo sentito la necessità, ecco che ci si presenta davanti questa possibilità che, pian piano, diventa sempre più importante. Se si può, cerchiamo di costruirci un canale online per comunicare e continuare la nostra attività lavorativa! Cerchiamo anche di “arredarlo” il meglio possibile.
Rinforziamo i valori aziendali e l’immagine aziendale online!
Facciamoci vedere, ne abbiamo la possibilità! Non fermiamo gli eventi, creiamoli online e se proprio non vogliamo farlo, fermiamoci ad organizzare quelli in presenza. Abbiamo la possibilità di farlo, rinforziamo la nostra rete comunicativa adesso!
Continuiamo a rimanere in contatto!
Molti ragazzi possono continuare a studiare e a frequentare la scuola grazie alla Didattica a Distanza, quella che ormai tutti conosciamo come DAD. E’ importante? Sicuramente è un aiuto, se non ci fosse questa possibilità di meeting online, sicuramente i ragazzi rimarrebbero completamente fuori dall’insegnamento e dagli incontri con i compagni di classe. Invece, grazie alla Didattica A Distanza, i ragazzi riescono ad interagire tra di loro e, magari, anche a distrarsi. La distrazione in questi momenti di chiusura è molto importante, se non ci fosse possibilità di comunicare online, rimarremmo davvero chiusi fuori dal mondo. Forse ora più che mai ci rendiamo conto di quanto la comunicazione online possa essere importante.
Ancora dei dubbi? Andiamo a vedere cosa succede nel resto del mondo e soprattutto in Giappone, che è il nostro focus da sempre.
L'importanza della comunicazione e del Marketing in Giappone nei tempi di pandemia
Il Giappone è sempre stato molto tecnologico, ha sempre creduto, quasi più e prima di tutti, all’importanza della comunicazione e del marketing online, infatti ora si trova sicuramente più avvantaggiato di chi invece rimaneva fermo sulla tradizione.
Il Giappone vive con i social network in modo di rimanere sempre in contatto con il resto del mondo, diamo uno sguardo ai social network più usati in questo paese con le relative percentuali grazie a Statista:
- LINE 77,4%
- Twitter 38,5%
- Instagram 35,7%
- YouTube 23,2%
- Facebook 21,7%
- TikTok 8,1%
- Skype 7,1%
Il caso LINE
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Come potete ben vedere dalle statistiche, se in occidente utilizziamo maggiormente Whatsapp, Facebook ed Instagram, in Giappone invece si affidano moltissimo a LINE e Twitter. Conoscete LINE? E’ considerato il Whatsapp giapponese, e vanta circa 84 milioni di utenti attivi mensili in Giappone (statistica di fine 2020).
Cosa rende LINE così popolare?
LINE nasce nel 2011 da una collaborazione con Naver, una piattaforma sudcoreana.
Subito dopo il grande terremoto del Giappone nel 2011, la maggior parte dei canali di comunicazione convenzionali si erano interrotti causa interruzioni di corrente. Per questo, le fonti ufficiali si sono rivolte all’online per comunicare le notizie e confermare la sicurezza di amici e familiari. L'app è stata rilasciata per l'uso pubblico nel corso di quell'anno, e si è rivelata molto interessante per i consumatori giapponesi grazie al suo design unico e personalizzabile, consentendo sia l'uso privato che quello aziendale.
Come usano i social network i giapponesi?
Rispetto ai Paesi vicini, i giapponesi usavano i social network per il 65% contro l'88% di Taiwan e l’87% della Corea del Sud. A gennaio 2019, gli utenti di internet giapponesi hanno invece trascorso in media 4,8 ore al giorno con i contenuti digitali, mentre i giovani giapponesi tra i 18 e i 34 anni di ore ne utilizzavano fino a sei. Secondo un sondaggio, le ragioni principali per l'utilizzo dei social media tra le giovani generazioni sono la comodità di raccogliere e condividere informazioni, oltre che connettersi con amici e colleghi.
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Abbiamo questo momento per pensarci e per riattivarci il prima possibile. questo è il nostro lavoro da sempre e ora finalmente ci rendiamo conto che non è mai stato più utile. Lo era già da prima, ma ora è diventato essenziale. Siamo pronti ad accompagnarvi e voi siete pronti per la rinascita (online)?
5 destinazioni da non perdere per il 2021
Tutti noi abbiamo bisogno di sentirci liberi ancora, perchè non farlo non appena tutto finisce con destinazione speciale Giappone? Ci chiamiamo Japan Italy Bridge, ovviamente amiamo il Giappone, ma lo consigliamo a tutti. Chi ci è stato vorrà tornarci, chi non ci è stato sogna di andarci.
Le 5 destinazioni in Giappone da non perdere secondo Japan Italy Bridge
Autore: SaiKaiAngel
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Il Giappone va visto e vissuto tutto, perchè ogni sua più piccola parte può regalarci qualcosa di unico, può arricchirci di esperienza e tradizione, se poi vi affidate agli esperti di JNTO potete andare sul sicuro! Il Giappone non è solo una meta imperdibile, ma è anche completamente sicuro, con tutte le sue attenzioni e precauzioni. Con JNTO sarà sempre garantito il giusto distanziamento, il rilevamento della temperatura nei negozi e nei luoghi di interesse, le protezioni come la mascherina. Sicuro, affidabile e… assolutamente da sogno.
Conoscete sicuramente le solite città da visitare, ma noi questa volta vorremmo indicarvi altri posti che ci piacciono particolarmente. Siete pronti? Cominciate a preparare le valigie per i vostri viaggi all’insegna del sogno e della sicurezza!
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Nagoya
Nagoya è una città della regione di Chūbu nell'isola di Honshū in Giappone, con un porto sull'oceano Pacifico e due aeroporti, tra cui il nuovo Aeroporto Internazionale di Chūbu-Centrair, aperto il 17 febbraio 2005.
Cosa visitare a Nagoya
Innanzitutto, crediamo sia importantissimo il Santuario di Atsuta. Questo santuario, fondato oltre 1900 anni fa è uno dei più antichi santuari scintoisti del Giappone. Qui, per viene custodita la spada Kusanagi no tsurugi, uno dei Tre Sacri Tesori del Giappone. Questo tesoro comunque non è esposto, ma visibile solamente all’imperatore e ad alcuni monaci. Il santuario si trova in un bosco molto sereno da visitare per rilassarsi.
Inoltre, assolutamente da non perdere, il Castello di Nagoya che era la residenza del ramo Owari della famiglia Tokugawa, costruito nel 1612 per ordine di Tokugawa Ieyasu. In primavera e autunno, potete trovare una varietà di fiori e piante assolutamente uniche al mondo, siete curiosi di vederle?
Il Museo d'arte Tokugawa ora è dove una volta si trovava la residenza del ramo Owari della famiglia Tokugawa e raccoglie ed espone parte del grande patrimonio artistico della famiglia. La collezione comprende spade e armature di samurai, costumi, utensili per la cerimonia del tè, libri, mappe e rotoli del Genji Monogatari. Nei pressi del museo si trova un bel giardino giapponese, il Tokugawa-en.
Il tempio di Osu Kannon, invece, è un tempio buddhista situato nel centro di Nagoya. Il tempio custodisce una ricca collezione di antichissimi testi giapponesi e cinesi.
Nagoya ospita musei importantissimi, tra cui: Il Museo della Ferrovia che espone antiche locomotive a vapore tra cui la leggendaria C62 ritratta nell'anime Galaxy Express 99 ed il Museo dell'industria e della tecnologia della Toyota che ripercorre l'evoluzione dei processi produttivi e aspetti della tecnologia industriale.
Kobe
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Kōbe è situata nell'isola di Honshū. Per circa sei mesi, nel 1180, fu la capitale del Giappone, quando l'imperatore Antoku si trasferì a Fukuhara kyō, che si trovava nell'odierno quartiere cittadino Hyōgo-ku.
Cosa visitare a Kobe
Un posto da non perdere e da godere completamente è la Funivia Shin-Kobe e Nunobiki Herb Garden che parte vicino alla stazione di Shin-Kobe. Durante l’ascesa si passa vicino alla cascata Nunobiki e al Nunobiki Herb Garden ma il punto focale della corsa si trova nel ponte di osservazione situato proprio accanto alla stazione a monte, che offre una vista spettacolare di Kobe sia di giorno che di notte.
Fatevi un giro anche al Giardino Sorakuen che faceva parte della residenza di Kodera Kenkichi, ex sindaco di Kobe aperto al pubblico nel 1941.
Nostalgia dei parchi? Il parco Meriken è un mix tra natura e modernità. Insieme al verde, si può spaziare fino ad una collezione di moderne installazioni artistiche. In questo parco, potrete trovare la torre rossa del porto e il Museo Marittimo.
Il Museo di Kobe è stato inaugurato nel 1982, con le collezioni del Museo Archeologico di Kobe e del Museo delle Arti Namban. La mostra permanente del museo offre una collezione di mappe provenienti da diverse regioni ed epoche del Giappone, così come i manufatti che rappresentano gli scambi del Giappone con l’estero.
Non potete andare via da Kobe prima di aver fatto ben più di un salto all’Arima Onsen, una famosa città termale in un ambiente naturale di montagna. Il vostro relax è assicurato!
Deliziati i sensi, deliziate anche i vostri occhi al Ponte Akashi Kaikyo. Con i suoi oltre 4 km di lunghezza, è il più lungo ponte sospeso del Mondo. Il ponte collega l’isola di Honshu all’isola di Awaji.
A Kobe troviamo un Museo da non perdere, il Museo del Terremoto.
Il 17 gennaio 1995 alle 05:46, la città di Kobe è stata colpita dal Grande Terremoto Hanshin Awaji, causando la morte di oltre 5000 persone e la distruzione di decine di migliaia di case.
Il museo, aperto come commemorazione nel 2002, comprende un grande teatro con uno schermo che riproduce immagini realistiche della brutalità del terremoto, e vari giochi interattivi sulla prevenzione delle catastrofi.
Per finire la nostra visita a Kobe, godiamoci una visita alle Distillerie di Sake! Il quartiere di Nada a Kobe è il luogo di maggior produzione del sake nella regione, per la sua buona disponibilità di riso di alta qualità, di acqua adatta e di condizioni meteorologiche favorevoli per la produzione della bevanda alcoolica.
Sapporo
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Sapporo è una città giapponese capoluogo della prefettura di Hokkaidō situata nella zona sud-occidentale dell'isola di Hokkaidō, nota fuori per aver ospitato le Olimpiadi Invernali del 1972, le prime tenutesi in Asia, e per il famoso Festival della neve che attira oltre 2 milioni di turisti da tutto il mondo.
Cosa visitare a Sapporo?
Villaggio storico di Hokkaido
Ovviamente partiamo con il villaggio storico di Hokkaido, che è un museo a cielo aperto. 60 edifici del passato con varie sezioni che comprendono città e villaggi Non perdetevi questi momenti!
Invece, ìl Sapporo Snow Festival (Sapporo Yuki Matsuri) si svolge ogni febbraio a Sapporo per una settimana. Nato nel 1950 quando gli studenti delle scuole superiori iniziarono a costruire alcune statue di neve nel Parco Odori, ora è un grande evento con sculture di neve e ghiaccio spettacolari che attira milioni di visitatori ogni anno. Invece, l’ Osservatorio Okurayama nasce dal trampolino di 90 metri di salto con gli sci usato nelle olimpiadi invernali del 1972! Un’attrazione da non perdere, proprio nell’Okurayama Ski Jump Stadium.
Volete rilassarvi dopo una lunga camminata? Ecco per voi il Moerenuma Park che è un parco a nord-est di Sapporo circondato da una palude, un luogo unico che sicuramente non potete perdere.
Eccoci arrivati al Museo Storico di Hokkaido che documenta la storia dello sviluppo di Hokkaido. Potete trovare e vedere, in ordine cronologico, tutta la storia della prefettura da 20.000 anni fa, agli anni del dopoguerra dopo il 1945.
Fame? Il Parco Shiroi Koibito è una società che produce cioccolato. Avete mai provato il biscotto Shiroi Koibito? Nel caso non l’aveste mai provato, si tratta di due biscotti al burro sottili e uno strato di cioccolato bianco in mezzo. Questo è uno dei souvenir più importanti di Hokkaido!
Sete? Dopo il cioccolato una bella birra ci sta benissimo, quindi vi consigliamo il Museo della birra Sapporo
In Giappone la birra nasce ad Hokkaido infatti, Sapporo è uno dei marchi più antichi e popolari del paese. Questa birra viene prodotta, appunto a Sapporo, nel 1877 ed è famosa in tutto il mondo, Vi sarà capitato di trovarla nei ristoranti anche qui in Italia! Il Museo vi mostrerà il processo produttivo della birra e non solo! Potrete finire la visita con un’unica degustazione!
La nostra visita si conclude in relax nel Giardino botanico che ha uno scopo principalmente didattico, a parte essere una piacevole pausa per i visitatori. Secondo il nostro parere assolutamente da non perdere, soprattutto se si cerca un momento di pace durante le escursioni e le visite.
Kamakura
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Questo è un luogo molto importante che noi di Japan Italy Bridge consigliamo assolutamente. Stiamo parlando di Kamakura, una località turistica e anche balneare facilmente raggiungibile da Tokyo. Se avete bisogno di un momento di relax durante il vostro viaggio in Giappone, potete contare su Kamakura.
Pensate che Kamakura è affacciata sull’oceano, con la sua spiaggia lunga circa 2 km che prende due nomi diversi, Yuigahama Beach e Zaimokuza Beach. Intorno ci sono colline e boschi, attraversate da vari sentieri. Tra questi ci sono il sentiero Daibutsu che porta dal grande buddha alla stazione di Kita-Kamakura, il sentiero Genjiyama che parte dal tempio Jufukuji e si collega al sentiero Daibutsu, circa all’altezza del tempio Zeniarai Benten, il sentiero Gionyama vicino al tempio Myohonji e il lungo sentiero Tenen che collega il tempio Kenchoji ai templi Zuisenji e Jomyoji.
Durante il periodo Heian fu capoluogo della regione del Kantō e nel 1192 lo shogun Minamoto no Yoritomo spostò qui la sua nuova capitale, trasformando Kamakura din un vero e proprio centro politico del Giappone.
Cosa visitare a Kamakura?
Kamakura è principalmente nota per i suoi templi e altari e quello che è abbiamo amato di più forse anche per il legame che sentiamo verso questa famiglia di Samurai, è il santuario Tsurugaoka Hachimangu. Il santuario è dedicato ad Hachiman, il dio protettore della famiglia Minamoto e dei samurai in generale. Su una terrazza in cima ad una scalinata potete trovare la sala principale con un piccolo museo del santuario, che espone vari tesori come spade, maschere e documenti. Di fianco a questa grande scalinata, si poteva trovare un bellissimo albero di gingko che deliziava gli occhi dei visitatori con il suo colore dorato ogni autunno, che non ha purtroppo resistito ad una tempesta nel 2010. Prima di accedere alla scalinata, potete trovare il Maiden, un palcoscenico per spettacoli di danza e musica.
La grande statua di Amida Buddha si trova invece nel tempio Kōtoku-in ed è la statua più importante del paese. Pensate che il tempio in cui si trovava fu distrutto durante uno tsunami nel XV secolo, ma la statua resistette e da allora si trova all'aperto. Nella città si trovano anche le tombe di Minamoto no Yoritomo e Hōjō Masako. Il Tempio Engakuji è uno dei principali templi Zen nel Giappone orientale, fondato dal reggente al potere Hojo Tokimune nell’anno 1282.
Passiamo al Tempio Hasedera famoso per la sua statua a undici teste di Kannon, la dea della misericordia alta 9,18 metri. Il museo Kannon espone alcuni dei tesori del tempio, tra cui statue buddiste, la campana del tempio e una pergamena. Bello anche il luogo in cui si trova questo tempio, costruito lungo il pendio di una collina boscosa trapuntato di laghetti.
Come dicevamo, Kamakura è il luogo dei templi e santuari, per questo vi segnaliamo altri nomi da visitare: Kenchoji, Il Zeniarai Benten (importantissimo per la tradizione se volete lavare i vostri soldi!) e Zuisenji.
Ovviamente non mancano ristoranti in cui gustare le prelibatezze del posto!
Hakone
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Un’altra meta da non perdere in Giappone, secondo noi, è Hakone. Facilmente raggiungibile da Tokyo, è un luogo che può offrirvi non solo relax, ma anche esperienze imperdibili. Ecco il nostro tour virtuale di Hakone!
Cosa vedere ad Hakone
La prima cosa da vedere è sicuramente il Lago Ashi. Abbiamo lasciato il cuore su quel lago e sulla panoramica del Monte Fuji sullo sfondo. Un vero e proprio quadro che porterete dentro di voi per tutta la vita. Questo quadro è tra l’altro uno dei segni distintivi di Hakone. Per vivere il lago Ashi in tutta la sua bellezza, potete attraversarlo grazie a tre vascelli ispirati alle navi del diciottesimo e diciassettesimo secoli. Panorami speciali, i porti importantissimi di Hakone, Machi e Porto Moto renderanno i vostri momenti indimenticabili e vi sentirete parte di quel quadro unico al mondo.
Sempre all’insegna del relax, ricordate che Hakine è la città degli Onsen, ovvero delle sorgenti termali. Oggi delìi meravigliosi centri termali, questi Onsen vi offriranno il paridisiaco momento del relax, coccolando tutti i vostri sensi. La sorgente di Yumoto è quella più antica e si trova vicino ad Odawara. Avete l’imbarazzo della scelta, tra i nomi che vi consigliamo c’è sicuramente Hakone Kamon, con le sue vasche fatte esternamente di legno e pietra.
Dopo esservi rilassati, è il momento di visitare il Santuario di Hakone, Hakone Jinja che su trova proprio sulle rive del Lago Ashi. Si tratta di tanti edifici sparsi nella foresta, con una scalinata impreziosita da lanterne che renderanno la passeggiata una favola.
Passiamo al meraviglioso Castello Odawara edificato verso la metà del XV secolo nelle mani del Clan Hojo. Siamo nel 1950 quando Toyotomi Hydeyoshi sconfisse il Clan Hojo e riunì il Giappone. Questo castello è ricco di storia, alto tre piani visto dall’esterno e quattro all’interno. Dentro il castello potrete vedere preziosissimi arredamenti d’epoca, armature ed altri oggetti di interesse storico e se proprio volete godervi una vista spettacolare, guardate tutta la città dall’altro nei piani più alti! Per gli amanti dei Musei, ecco l’Odawara Castle Historical Museum, con un’interessantissima mostra interattiva di oggetti legati alla storia del castello.
Il Parco Gora è invece un parco in stile francese con una grande fontana, un roseto e due serre con piante tropicali e fiori, un ristorante, una sala da tè ed una Craft house, dove potrete provare vari wirkshop come lavorare la ceramica, soffiare il vetro e comporre ikebana.
Dopo tutto ciò, cosa fare per allungare la propria vita? Non sto scherzando, ma sto parlando delle uova nere di Owakudani. Siamo in una zona vulcanica famosa per le kuro tamago uova di gallina rese nere dalla cottura nelle acque termali. Secondo la tradizione giapponese, se mangiate le kuro tamago allungherete la vostra vita di ben 7 anni! Le troverete solamente ad Owakudani!
Viaggiare il Giappone in sicurezza
Ovviamente questi sono solamente alcuni dei posti che vi proponiamo, ma il Giappone andrebbe visto tutto. Ogni tempio, ogni santuario, ogni giardino è un mondo a sè, qualcosa di introvabile in altre parti del mondo. Se avete voglia di vivere tanti mondi diversi in un solo luogo, non potete fare a meno del Giappone. Grazie a JNTO, potrete avere un viaggio personalizzato e all’insegna della sicurezza! Con JNTO, soprattutto in questo momento di pandemia per il COVID-19, potete esplorare il Giappone in assoluta sicurezza, visitare i luoghi che amate senza paura e in completa tranquillità. ci piace ripetere che con JNTO sarà sempre garantito il giusto distanziamento, il rilevamento della temperatura nei negozi e nei luoghi di interesse, protezioni come la mascherina. La sicurezza prima di tutto e nessun rischio, per godersi un viaggio con la V maiuscola non temete e affidatevi a JNTO! Noi lo abbiamo fatto più volte e possiamo assicurarvi che l’esperienza sarà non solo indimenticabile, ma anche nella più completa sicurezza!
Sempre in collaborazione con JNTO, non dimenticate il menu Hakken di Hiroshima a TENOHA Milano! In attesa di partire, potrete godere le specialità di Hiroshima con questo menu speciale TENOHA sponsorizzato da JNTO Ente Nazionale del Turismo Giapponese! Con il suo sake tasting, vi terrà compagnia anche per tutto gennaio. I sake migliori di Hiroshima sono qui!
Night Emperor, Honshu ichi, Zoka, Itteki Nyukon, Sempuku Shinriki sono i sake di Hiroshima che rimarranno disponibili per voi tutto gennaio con il Sake Tasting! Ecco le loro caratteristiche:
Honshu ichi
Un Junmai Ginjo Sake prodotto dalla Prefettura di Hiroshima, preparando il riso “Senbon Nishiki” con lievito Hiroshima Ginjo. È caratterizzato dall’aroma fruttato del sake Ginjo, gusto leggermente dolce.. Si può gustare con piatti a base di pesce e di formaggio.
‘Zoka’ – Kamoizumi Shuzo Co., Ltd. 創業 1912年 Fondazione 1912
Il Junmai Daiginjo è ottenuto dal riso per sake “Yamada Nishiki” coltivato in un campo situato a circa 6 km a nord del birrificio, utilizzando l’acqua del sottosuolo di Saijo e la tecnica di Hiroshima Mori. L’aroma delicato e la dolcezza del riso trasparente e gentile armonizzano perfettamente con la fresca acidità. Si può godere godere raffreddato con una tazza sottile o un bicchiere di vino. Sake certificato con marchio Saijo GIAPPONE)
Itteki Nyukon
Questo sake ha come materia prima il riso adatto per la sua preparazione. Un sake Junmai Ginjo leggermente secco che si abbina bene a cibi con l’acidità al punto giusto, buono sia freddo che caldo.
Sempuku Shinriki 【Soprannome】Un pieno di felicità
Il riso “Kamiriki rice”, che è l’origine del Chifuku, è lavorato all’85% ed è vicino alla velocità di lavorazione del riso delle epoche Meiji e Taisho. Una bottiglia piena di sentimenti per la preparazione del sake, adatto soprattutto alle persone particolarmente attente ai sake giapponese.
Night Emperor
Il Night Emperor è un liquore miscelato a base di Hachitan Nishiki prodotto nella prefettura di Hiroshima. Liquore versatile facile da abbinare a qualsiasi piatto. Sapore morbido che sfrutta le caratteristiche della preparazione dell’acqua dolce e mantiene bassa la gradazione alcolica pur mantenendo il gusto del koji e del riso. Buono gustato sia freddo che caldo.
Cominciate ad organizzare il vostro viaggio in Giappone e mentre lo fate gustatevi lo speciale Hakken di Hiroshima a TENOHA Milano ancora per tutto Gennaio! Come vedete, JNTO vi è vicino in qualsiasi momento, ricordandovi che il Giappone è una meta che vi darà tutta la sicurezza che state cercando!
Japan History: Ankokuji Ekei
Nonostante Ankokuji Ekei (1539 - 6 novembre 1600) fosse appartenente al clan Aki Takeda, il suo anno di nascita e suo padre sono ancora incerti. Il suo anno di nascita varia dal 1537 al 1539 e che suo padre potesse essere Takeda Nobushige oppure Takeda Shigekiyo.
Ankokuji Ekei, samurai, monaco e diplomatico
Autore: SaiKaiAngel
photo credits: samurai-world.com
Quando gli Aki Takeda furono distrutti nell’ anno 1541 da Mori Motonari, Ankokuji Ekei fu portato in un luogo sicuro nel tempio di Ankokuji, che si trovava nella provincia di Aki.
In quel momento, Ankokuji Ekei cambiò vita diventando un un monaco buddista Rinzai e anche un diplomatico del clan Mōri. Correva l’anno 1585 quando Toyotomi Hideyoshi lodò le sue trattative nel momento in cui il clan Mori servì formalmente Hideyoshi. Come consigliere di Hideyoshi, addirittura ricevette un feudo di 23.000 koku nella provincia di Iyo come ricompensa dopo l'invasione di Shikoku (1585).
Nel 1586, dopo la Campagna di Kyushu, i suoi possedimenti furono ampliati a 60.000 koku. Partecipò alla guerra di Imjin, all'Assedio di Shimoda e perse la battaglia di Uiryong contro Gwak Jae-u.
Nonostante fosse un gran sacerdote, Ekei guidava gli uomini sia per Hideyoshi che per Môri Terumoto. Ankokuji Ekei fu presente all'Assedio di Shimoda nella Campagna di Odawara (1590) e nelle Campagne di Corea (1592-93, 1597-98) nello staff di Terumoto.
Nel 1600 Ekei si unì a Ishida Mitsunari ed esercitò una notevole pressione su Môri Terumoto prevalendo alla fine su consiglio di Kikkawa Hiroie. Nella battaglia di Sekigahara, Ekei comandò 1.800 uomini sulla collina di Nangu, posizionato vicino alle truppe di Hiroie e Natsuka Masaie. Quando gli eserciti principali si impegnarono intorno al villaggio di Sekigahara, Ekei e le truppe di Môri (comandate da Môri Hidemoto) decisero di entrare nella mischia e aspettarono che Hiroie, l'avanguardia dei Môri, si muovesse.
Ekei e i Tokugawa
A loro insaputa, Hiroie aveva negoziato un accordo segreto con Ieyasu e non aveva alcuna intenzione di muoversi. Ekei e Natsuka non avevano intenzione di fare nulla così i 25.000 soldati sotto il comando Môri rimasero inattivi. Questa inattività suggellò una sconfitta che divenne devastante dopo il tradimento di Kobayakawa Hieaki, e una volta che la questione fu chiaramente decisa, Ekei e i suoi compagni pensarono che fosse meglio ritirarsi di fretta.
Ekei cercò di fuggire verso il To-ji, ma fu catturato secondo la leggenda da un rônin che nutriva un vecchio rancore nei suoi confronti. Tokugawa lo condannò a morte sul Rokujo-ga-hara di Kyoto, e fu decapitato insieme a Konishi Yukinaga e Ishida Mitsunari.
Business Focus: Gli eventi digitali durante la pandemia
Nel 2020 ci siamo imbattuti in un anno davvero particolare e anche per chi come noi lavora nel mondo del marketing c'è stata un'invasione degli eventi digitali. Abbiamo sperimentato nuovi modi di rimanere in contatto, nuovi modi di abbracciarci, nuovi modi di studiare e lavorare. Non sono modi di vivere e lavorare che non avremmo mai dovuto conoscere, anzi! Il 2020, detto proprio in modo positivo, ha accelerato molti di questi processi. Cosa può portarci la pandemia di positivo? Sicuramente, guardando la situazione, possiamo rispondere con “molto poco”, ma cerchiamo di guardare al di là di tutto.
Eventi digitali: le opportunità durante la pandemia
Autore: SaiKaiAngel
Questo 2020 ha fatto in modo che il salto verso il futuro fosse più corto? Sicuramente si! Per quanto riguarda noi di Japan Italy Bridge, per passione o per esigenza, abbiamo fatto in modo di rimanere a galla e continuare a presentare le nostre proposte… online!
Eravamo comunque già organizzati e preparati a questo, visto la frase che abbiamo sempre detto presentandoci “Il futuro è nel digitale”. Ora, siamo sicuri che quella frase, che aspettavamo diventasse patrimonio nostro quotidiano magari tra un po’ di tempo, è invece diventata consueta improvvisamente già da questo momento. Noi di Japan Italy Bridge, quindi, ci impegniamo, in attesa del poterci riabbracciare fisicamente di nuovo, nel costruire e proporvi eventi e situazioni digitali che possano darvi emozioni, se non uguali, ma simili a quelle fisiche.
Abbiamo sperimentato, durante il lockdown, molti eventi online come scuola, lavoro, webinar, meeting vedendoli spesso come qualcosa di inaspettato e più eccitante della presenza online. Questo perchè? Semplicemente perché ci troviamo davanti a qualcosa di nuovo. Prima di abituarci anche a questo, cerchiamo di sfruttare l’entusiasmo in tutta la sua essenza.
Eventi digitali
Parliamo ad esempio degli eventi online. Sì, perchè a parte il lavoro online che abbiamo sempre fatto, gli eventi era l’unica cosa che tenevamo offline e basavamo solamente sulla presenza delle persone. In attesa di farlo nuovamente, abbiamo cercato soluzioni online che potessero effettivamente, per il momento, creare se non lo stesso entusiasmo, qualcosa di simile.
Come si fa ad organizzare un evento online?
Bisogna prima di tutto focalizzarsi sugli invitati, proprio come l’evento in presenza. Bisogna individuare le persone a cui quell’evento può interessare e diventare un collegamento per le aziende che vogliono comunicare il loro lavoro ad altre.
Qual è il principale obiettivo dell’evento online?
Lo scopo degli eventi digitali, come quelli classici, è quello di raggiungere più persone interessate possibili. Bisogna fare in modo di creare per loro la piattaforma ed il luogo giusto per agevolarli al meglio nella loro presentazione e nella loro comunicazione con gli altri partecipanti. L’evento online diventa quindi un favorevole posto in cui scambiarsi opinioni che poi possono diventare strumento di contatto tra le aziende. Una delle cose positive che troviamo in questo è l’abbattimento dei costi organizzativi. Diventa a quel punto completamente gratuito senza problemi di audio, luci, intrattenimento culinario. La cosa più importante è avere una piattaforma in grado di tenere e mantenere l’evento senza problemi e, sicuramente, una buona connessione. Tra le piattaforme più richieste ci sono zoom e meet.
Un’altra cosa assolutamente essenziale è la capacità del creatore dell’evento ad intrattenere gli ospiti facendo in modo che possano essere rispettati spazi e momenti. In questo caso abbiamo bisogno di un bravo “conduttore” che non è molto diverso da quelli che vediamo nei programmi televisivi. Il conduttore deve essere in grado non solo di far rispettare i tempi, ma anche di mantenere alto l’entusiasmo per tutta la durata dell’evento, intervenendo quando la situazione si affievolisce oppure quando diventa troppo accesa. Niente di così diverso dall’evento offline insomma. Questa è la dimostrazione che, il creatore dell’evento, fa parte di un’azienda consolidata e capace di fronteggiare qualsiasi tipo di situazione.
Noi di Japan Italy Bridge, ad esempio, ci focalizziamo sul creare un ponte, come dice il nostro nome, tra Giappone ed Italia. Finchè questo ponte non sarà possibile costruirlo fisicamente, come già abbiamo fatto con i nostri precedenti eventi, due nomi a caso “Japan meets Italy” e “Spindle” , ci teniamo molto a tenere alto l’interesse e la comunicazione fra queste due nazioni. Per questo abbiamo studiato il modo di rendere online ed interessanti i nostri eventi.
Ovviamente, una delle cose che pensiamo possa essere essenziale per un evento digitale, non è il pagamento, ma almeno la registrazione. In questo modo, si riuscirà ad avere non solo una certa moderazione dell’evento, ma anche un modo di comunicare adatto al proprio profilo. L’ospite non si troverà una bolgia di gente a cui non interessa nulla dell’evento, ma solo ed unicamente invitati interessati e entusiasti di partecipare, ascoltare e condividere.
Ascolto e condivisione
Non andiamo tanto lontani dall’evento classico in questo caso, il focus è sempre lo stesso: trovare persone e aziende interessate nella condivisione. Noi tutti sappiamo quanto possa essere difficile mettere in collegamento aziende di diverse nazionalità, ma siamo anche sicuri che Giappone ed Italia abbiano tanto da condividere e da sentirsi uniti, altrimenti non faremmo questo lavoro!
L’evento online non deve fare paura, se guardiamo a questo attentamente, ci renderemo conto che non è così differente dall’evento in presenza.
Quindi di cosa abbiamo bisogno per creare un evento online?
- Individuare persone e/o aziende che possano essere interessate all’evento.
- Creare il giusto ambiente per agevolare la comunicazione tra di loro, magari instaurando per primi un dialogo.
- Lasciare agli invitati il giusto posto e moderare il tempo a loro disposizione in modo da renderlo uguale per tutti.
- Avere un buon interlocutore e gestore dell’evento che possa far rispettare i tempi e tenere alto l’entusiasmo del pubblico.
- Avere la convinzione di fare la cosa giusta, senza farsi spaventare dalla differenza che c’è tra offline ed online.
Digitale e in presenza, molte cose rimangono uguali, una di queste è l’entusiasmo.
Non perdete mai il vostro entusiasmo, è quello che vi permetterà di vivere in modo corretto qualsiasi momento, rendendo l’attesa meno pesante e soprattutto fruttifera. Imparerete a “sentire” l'entusiasmo dell’altra persona e anche a creare nuove connessioni. Fatela diventare una nuova sfida!
Per quanto riguarda noi di Japan Italy Bridge, siamo pronti a continuare a costruire questo ponte anche in versione digitale per poi continuare a farlo di persona.
Special Focus: Hiroshima, una prefettura tutta da scoprire
Japan Italy Bridge promuove il Giappone e crea un vero e proprio ponte tra Giappone ed Italia ed oggi si focalizza su Hiroshima. L’Ente Nazionale Turismo Giappone promuove il turismo e questo mese si concentra appunto su questa magnifica prefettura. Ma andiamo a vedere più nello specifico.
Hiroshima, una prefettura tutta da scoprire
Autore: SaiKaiAngel
La Storia
photo credits: un.org
La città di Hiroshima fu fondata nel 1589, durante il periodo feudale Sengoku per opera del daimyō giapponese Mōri Terumoto che la rese capitale del suo feudo. Dopo la battaglia di Sekigahara per i possedimenti territoriali, Terumoto dovette cedere Hiroshima al vincitore Tokugawa Ieyasu, che decise di farla amministrare dal daimyō Fukushima Masanori.
Nel 1871 la città divenne capitale dell'omonima prefettura e un importante polo commerciale e navale giapponese. Sul finire del XIX secolo Hiroshima assistette a un'ulteriore industrializzazione, che culminò con gli stabilimenti bellici eretti in occasione della guerra russo-giapponese del 1904, poi sede principale della Mazda nel 1920. Nel 1938 entrò a far parte del più ampio scenario bellico della seconda guerra mondiale. Purtroppo, il 6 agosto 1945, alle 8:16 e 8 secondi la bomba chiamata Little Boy esplose a 576 metri, con una potenza pari a 12.500 tonnellate di tritolo. L'esplosione nucleare uccise circa 260.000 persone e ne ferì più di 160.000 nei mesi immediatamente successivi a causa delle radiazioni.
Il Territorio
photo credits: locationscout.net
Il centro è steso sulla baia portuale verso il mare di Aki-nada e il territorio è collinare. Hiroshima ha tante isole come Etajima-Nomi e Itsukushima e, nell’entroterra, il territorio diventa più roccioso con i monti Gosasou e Shiraki che fanno da strada al fiume Ota.
Come anche JNTO spiega e assicura, potete esplorare il Giappone in assoluta sicurezza! Visitate Hiroshima senza paura e in completa tranquillità, sarà sempre garantito il giusto distanziamento, il rilevamento della temperatura nei negozi e nei luoghi di interesse, protezioni come ad esempio la mascherina. Non rischiate nulla, come primo interesse della persona e del turista c’è sempre la sicurezza in ogni luogo.
Approfittate per visitare questa splendida prefettura che ci regala non solo grandissime emozioni, ma anche luoghi incantevoli che ricorderete per sempre. Nonostante la tragedia provocata dall’esplosione della bomba atomica, Hiroshima nel 1974 aveva raddoppiato la popolazione prebellica e venne considerata la "capitale della pace" del mondo. Hiroshima ospita importanti attrazioni da visitare assolutamente, andiamo a vederle nel particolare.
Hiroshima Peace Memorial Park
photo credits: theplanetsworld.com
Simbolo del bisogno di pace eterna, commemora le numerose vittime del primo attacco nucleare ed è situato proprio nell'epicentro dell'esplosione. Hiroshima Peace Memorial Park vanta molti e importanti monumenti, musei relativi agli eventi di quel giorno e alle sue conseguenze. Oltre ai meravigliosi giardini con i loro fiori di ciliegio, troviamo il Museo della Memoria della Pace, il Cenotafio commemorativo, la Fiamma della Pace, e l’Atom Bomb Dome con le rovine della vecchia Camera dell'Industria e del Commercio. Un luogo davvero molto interessante è il Monumento per la pace dei bambini e il Monumento alle vittime della bomba atomica.
Shukkei-en Garden
photo credits: theplanetsworld.com
Lo Shukkei-en Garden è un meraviglioso giardino sulle rive del fiume Ōta. Uno spazio di pace e tranquillità voluto da Asano Nagaakira nel 1620. Questo giardino un tempo fu la casa dell’imperatore Meiji. Dopo i danni provocati dall’esplosione nel 1945, questi giardini sono letteralmente rifioriti nel 1951 in tutta la loro bellezza. Ponti, sentieri, un vero e proprio paesaggio di calma e relax coccolati dal rumore dei torrenti che attingono dal fiume Ōta.
Hiroshima Peace Memorial Museum
photo credits: theplanetsworld.com
Le mostre incentrate sull’esplosione della bomba atomica del Peace Memorial Museum sono molto dure, molto dolorose e sono esposte insieme a mostre che inneggiano alla pace nel mondo. Questo museo è uno dei siti che non può mancare nel vostro viaggio in Giappone, sia per vivere la rinascita di una prefettura sia per omaggiare chi ha perso la vita durante il terribile bombardamento.
Castello di Hiroshima
photo credits: theplanetsworld.com
Il Castello di Hiroshima (Rijō), conosciuto anche come Castello delle Carpe, fu residenza di Fukushima Masanori per poi passare in possesso del famoso Asano Nagaakira nel 1619. Nel castello e in particolare nella torre, c’è un museo sulla sua storia con immagini di Hiroshima. Qui possiamo anche trovare tre alberi sopravvissuti alla bomba atomica e un bunker utilizzato per le trasmissioni radio dopo l’esplosione.
Il santuario dell'isola di Itsukushima
photo credits: theplanetsworld.com
Miyajima è famosa per il santuario di Itsukushima, dedicato alle principesse Ichikishimahime, Tagorihime e Tagitsu-hime, figlie del dio del vento Susanoo. Detta anche l'Isola del Santuario, qui gli edifici con l’alta marea, sembrano galleggiare magicamente sull'acqua, perchè si trovano su una baia sostenuta da palafitte. Lo spettacolo è da non perdere, una festa di colori, di strutture in legno rosso e pareti bianche. Honden (Main Hall), Heiden (la sala delle offerte), Haiden (la sala delle preghiere), Senjokaku (la Sala dei mille tappet) e Takabutai usato per le danze Bugaku e Kagura sono i posti che non possono mancare nella vostra visita a Hiroshima.
Memorial Cathedral per la pace mondiale
photo credits: theplanetsworld.com
La Memorial Cathedral e una delle chiese più grandi delll’Asia, costruita nel 1954 dal prete gesuita tedesco Hugo Lassalle da un progetto dell’architetto giapponese Murano Tohgo. La Memorial Cathedral ha quattro campane nella torre di 46 metri, un organo fornito dalla città di Colonia e le porte di bronzo di Düsseldorf.
Il tempio Mitaki-dera
photo credits: theplanetsworld.com
Uno dei templi più belli di Hiroshima è Mitaki-dera. Eretto nell’809 e ricostruito dopo la guerra, è famoso anche per i suoi splendidi giardini che in autunno regalano uno spettacolo rosso fuoco ai visitatori. Conosciuto anche come il Tempio delle Tre Cascate per la sua posizione ai piedi del Monte Mitaki, qui risplende la sua pagoda con lacca rossa, il Tahoto e le cascate.
Il tempio Fudoin
photo credits: japanvisitor.com
Un altro bellissimo posto da visitare è il Tempio di Fudoin, con architettura del periodo Muromachi tra il XIV e il XVI secolo e una grande sala principale che contiene una statua scolpita designata come tesoro nazionale.
I musei di Hiroshima
La città di Hiroshima e tutta la prefettura sono famose anche per i tanti musei presenti sul territorio. Qui di seguito quelli che riteniamo siano immancabili nel vostro viaggio a Hiroshima.
Hiroshima Prefectural Art Museum (Hiroshima Kenritsu Bijutsukan)
photo credits: theplanetsworld.com
Questo Museo, aperto nel 1968, si focalizza sugli artisti locali con collezioni riferite al bombardamento atomico e una galleria per bambini.
Hiroshima Museum of Art
Il Hiroshima Museum of Art è composto da otto gallerie d'arte di livello mondiale. Possiamo trovare la collezione di dipinti di maestri europei come Monet, Renoir, Degas, Maillol e Picasso insieme ai principali artisti giapponesi come Ryohei Koiso e Yuzo Saeki.
Parco zoologico di Hiroshima City Asa
photo credits: japantravel.com
Aperto nel 1971, l'Asa Zoological Park è grande circa 124 ettari ed ospita 170 specie di animali, come panda minori, salamandre giganti giapponesi, leoni, giraffe e rinoceronti. Un luogo per distrarsi dagli altri importanti posti di Hiroshima e per svagare la mente, non solo per i bambini ma anche per gli adulti!
Cibo e bevande
Ovviamente, con un viaggio così interessante, non possiamo dimenticarci di mangiare e bere e per questo Hiroshima ci regala esperienze uniche anche in questo caso! Non sono da dimenticare cinque famosissime Sakagura di Hiroshima grazie a cui possiamo gustare dei sake eccezionali. Leggete attentamente qui per avere un’esperienza unica nella tradizione giapponese.
Honshu ichi - Brasserie UmedaCo., Ltd.
【Categoria】Junmai Ginjo
【Ingredienti】Riso, riso Koji (Senbon Nishiki /prodotto di Hiroshima)
【Polishing ratio】60%
【Gradazione d'alcool】 16,8 °
【Densità di glucosio】 1,8
【Acidità】1,7
【Gradazione di saké】 +5
【Aroma】Aroma fruttato dolce
【Pairing】Pesce in generale, pollo, dolci con sapore forte come ad esempio le cheese cake
【Caratteristiche】
Un Junmai Ginjo Sake prodotto dalla Prefettura di Hiroshima, preparando il riso "Senbon Nishiki" con lievito Hiroshima Ginjo. È caratterizzato dall'aroma fruttato del sake Ginjo, gusto leggermente dolce.. Si può gustare con piatti a base di pesce e di formaggio.
‘Zoka’ - Kamoizumi Shuzo Co., Ltd. 創業 1912年 Fondazione 1912
【Categoria】Junmai
【Ingredienti】Riso, Koji, Acqua (Riso : Yamadanishiki/100% Higashihiroshima)
【Polishing ratio】65%
【Gradazione d’alcool】16°
【Densità di glucosio】2,0%
【Acidità】1,8
【Gradazione di saké】±0
【Aroma】Dolce di castagne, con un profumo forte di riso e di grano.
【Pairing】Tofu bollito, dolce con agrumi, cibo marinato.
【Caratteristica】
Il Junmai Daiginjo è ottenuto dal riso per sake "Yamada Nishiki" coltivato in un campo situato a circa 6 km a nord del birrificio, utilizzando l'acqua del sottosuolo di Saijo e la tecnica di Hiroshima Mori. L'aroma delicato e la dolcezza del riso trasparente e gentile armonizzano perfettamente con la fresca acidità. Si può godere godere raffreddato con una tazza sottile o un bicchiere di vino. Sake certificato con marchio Saijo GIAPPONE)
Itteki Nyukon - KamotsuruCo., Ltd.
【Categoria】Junmai Ginjoshu
【Ingredienti】Riso, Riso Koji(100 % riso di Hiroshima)
【Polishing ratio】60%
【Gradazione d'alcool】15 - 16 °
【Densità di glucosio】1,0
【Acidità】1,6
【Gradazione di saké】+3
【Aroma】Morbido
【Pairing】Sauté di pollo, Gelée di pesche bianche
【Caratteristiche】
Questo sake ha come materia prima il riso adatto per la sua preparazione. Un sake Junmai Ginjo leggermente secco che si abbina bene a cibi con l’acidità al punto giusto, buono sia freddo che caldo.
Sempuku Shinriki 【Soprannome】Un pieno di felicità - Brasserie MiyakeCo., Ltd. Sempuku Shinriki
【Categoria】Saké Daiginjo
【Ingredienti】Riso, riso Koji (Shinriki)
【Polishing ratio】 85%
【Gradazione d'alcool】 19,0 °
【Densità di glucosio】 1,2
【Acidità】2,3
【Gradazione di saké】 +5
【Aroma】Aroma maturo, mandorla
【Pairing】Sukiyaki, Bistecca, Formaggio, Cioccolato
【Caratteristica】
Il riso "Kamiriki rice", che è l'origine del Chifuku, è lavorato all'85% ed è vicino alla velocità di lavorazione del riso delle epoche Meiji e Taisho. Una bottiglia piena di sentimenti per la preparazione del sake, adatto soprattutto alle persone particolarmente attente ai sake giapponese.
Night Emperor - Fuji Shuzo
【Categoria】Junmai
【Ingredienti】Riso, Hattan Nishiki Koji, Acqua
【Polishing ratio】65%
【Gradazione d'alcool】 15 °
【Densità di glucosio】N/A
【Acidità】1,6
【Aroma】Moscato, noci
【Gradazione di saké】 +9
【Pairing】Tartare, Pollo grigliato al limone
【Caratteristica】
Il Night Emperor è un liquore miscelato a base di Hachitan Nishiki prodotto nella prefettura di Hiroshima. Liquore versatile facile da abbinare a qualsiasi piatto. Sapore morbido che sfrutta le caratteristiche della preparazione dell'acqua dolce e mantiene bassa la gradazione alcolica pur mantenendo il gusto del koji e del riso. Buono gustato sia freddo che caldo
Vi abbiamo dato un po’ di esempi e informazioni che vi spingeranno sicuramente a vivere l’esperienza di Hiroshima, ma c’è ancora di più! La prefettura di Hiroshima è uno scrigno pieno di tesori che aspettano solamente di essere esplorati da voi. Cosa aspettate? Noi di Japan Italy Bridge non ce lo facciamo ripetere due volte, sarà una gioia sia per gli occhi, sia per per il palato che per il cuore e l’anima. Ne usciremo tutti arricchiti!
Japan History: Saitō Hajime
Saitō Hajime (Yamaguchi Hajime, 18 febbraio 1844 - 28 settembre 1915) è stato un samurai giapponese del tardo periodo Edo, che servì come capitano nella terza unità della Shinsengumi. Fu uno dei pochi membri sopravvissuto alle numerose guerre del periodo Bakumatsu. In seguito cambiò il suo nome in Fujita Gorō e lavorò come ufficiale di polizia a Tokyo durante la Restaurazione Meiji.
Saitō Hajime della terza unità della Shinsengumi
Autore: SaiKaiAngel
photo credits: wikipedia.org
È nato a Edo, nella provincia di Musashi (ora Tokyo) come Yamaguchi Hajime, aveva un fratello maggiore di nome Hiroaki e una sorella maggiore di nome Katsu. Secondo i documenti pubblicati della sua famiglia, Saitō lasciò Edo nel 1862, dopo aver accidentalmente ucciso un hatamoto (un samurai al servizio diretto dello shogunato Tokugawa del Giappone feudale).
Andò a Kyoto e insegnò nel dōjō di un uomo di nome Yoshida che in passato si era affidato al padre di Saitō, Yūsuke. Il suo stile di spadaccino non è chiaro. Secondo una tradizione dei suoi discendenti, il suo stile deriva da Ittō-ryū e sembrava essere un Mugai Ryū che ha origine da Yamaguchi Ittō-ryū. Si ritiene inoltre che abbia imparato Tsuda Ichi-den-ryū e Sekiguchi-ryū.
Viveva fedelmente secondo il codice della Shinsengumi "Aku Soku Zan" (letteralmente: "Uccidere il male immediatamente", ma più poeticamente reso come “Morte veloce al male"), anche se non mostra mai molto rispetto per la vita umana, in alcuni punti anche lasciando intendere che gli piaceva uccidere. È sempre stato piuttosto arrogante, ma nessuno di questi difetti gli impedì di diventare un superbo investigatore e combattente. Si è sempre aspettato che i militari, siano essi spadaccini della Shinsengumi o poliziotti dell'era Meiji, potessero svolgere i loro compiti senza interferenza con i loro sentimenti personali.
Credeva nella pace e nell'ordine, anche nella società creata dai suoi ex nemici. Saitō Hajime si è spesso mostrato come la copia di Himura Kenshin che camminava e svolgeva i suoi doveri nell'ombra della società a modo suo, seguendo con devozione il suo codice d'intenti di tutta la vita, Saitō era l'uomo che faceva il lavoro sporco necessario, uccidendo le persone crudeli. Chiunque considerasse corrotto o dispotico, era destinato per lui all’'eliminazione, in onore del suo paese e dei suoi caduti.
Pur essendo normalmente serio, Saitō aveva un leggero senso dell'umorismo morboso e un po' sadico, dimostrato dal fatto che usava la spada per tentare con disinvoltura di pugnalare Sanosuke Sagara nel sedere attraverso il tetto della carrozza su cui stavano con Himura Kenshin.
Durante l'Arco di Kyoto, Saitō Hajime si unì a Kenshin per combattere contro Shishio Makoto. Tuttavia, egli considerava Himura Kenshin più un avversario che un alleato. Più tardi, dopo aver promesso a Himura Kenshin di non uccidere mai più, Saitō decise di porre fine alla loro rivalità.
Saitō fu un abile osservatore e un veloce analista (spia per il governo Meiji). Oltre a essere un abile spadaccino, si rivelò possedere un'immensa forza fisica quando prese a pugni l'erculeo Sagara Sanosuke in un corpo a corpo.
Saitō era altamente riconoscibile per i suoi occhi stretti, le ciocche di capelli "a ragno" davanti alla fronte (si diceva somigliasse ad un lupo), la sua propensione al fumo e la katana sul suo fianco sinistro.
Periodo Shinsengumi
Come membro della Shinsengumi, si diceva che Saitō Hajime fosse una persona introversa e misteriosa; una descrizione comune della sua personalità dice che "non era un uomo predisposto alla conversazione" ma insolitamente alto 180 cm. Era anche noto per essere molto dignitoso, soprattutto negli ultimi anni, si assicurava sempre che il suo obi fosse legato bene e quando camminava faceva attenzione a non trascinare i piedi, sedendosi sempre nella posizione formale, chiamata seiza. Inoltre, era anche molto vigile, in modo da poter reagire immediatamente a qualsiasi situazione si potesse verificare.
Era noto per essere molto intimidatorio quando voleva esserlo. Oltre ai suoi doveri di capitano della Terza Squadra della Shinsengumi, era anche responsabile dell'eliminazione delle potenziali spie all'interno dei ranghi della Shinsengumi.
La sua posizione originale all'interno della Shinsengumi era quella di vicecomandante assistente. Durante l'incidente di Ikedaya dell'8 luglio 1864, Saitō era con il gruppo di Hijikata Toshizō che arrivò più tardi alla locanda Ikedaya.
Il 20 agosto 1864, Saitō e il resto della Shinsengumi presero parte all'incidente di Kinmon contro i ribelli Chōshū. Nella riorganizzazione dei ranghi, nel novembre 1864, fu prima assegnato come capitano della quarta unità e più tardi avrebbe ricevuto un premio dallo shogunato per la sua parte nell'incidente di Kinmon.
Nel nuovo quartier generale della Shinsengumi a Nishi Hongan-ji, nell'aprile 1865, fu assegnato come capitano della terza unità. Saitō era considerato allo stesso livello di spadaccino del capitano della prima truppa Okita Sōji e del capitano della seconda truppa Nagakura Shinpachi. In realtà, sembra che Okita temesse la sua abilità con la spada.
Nonostante i precedenti legami con Aizu, i suoi discendenti contestano il fatto che abbia servito come spia. La sua controversa reputazione deriva dal fatto che egli ha giustiziato diversi membri corrotti della Shinsengumi; tuttavia, le voci sul suo ruolo nella morte di Tani Sanjūrō nel 1866 e di Takeda Kanryūsai nel 1867 variano. Anche il suo ruolo di spia interna della Shinsengumi è discutibile; si dice che sia stato incaricato di unirsi al gruppo di Itō Kashitarō Goryō Eji Kōdai-ji del gruppo Goryō Eji Kōdai-ji, per spiarli, che alla fine portò all'incidente di Aburanokōji del 13 dicembre 1867.
Insieme al resto della Shinsengumi, divenne un hatamoto nel 1867. Alla fine del dicembre 1867, Saitō e un gruppo di sei membri della Shinsengumi furono accusati di aver protetto Miura Kyūtarō, che era uno dei principali sospettati dell'omicidio di Sakamoto Ryōma. Il 1° gennaio 1868 combatterono contro sedici assassini che tentarono di uccidere Miura per vendetta alla Tenmaya Inn per quello che fu conosciuto come l'incidente Tenmaya.
Dopo lo scoppio della guerra Boshin dal 27 gennaio 1868 in poi, Saitō, sotto il nome di Yamaguchi Jirō, partecipò alla lotta degli Shinsengumi durante la battaglia di Toba-Fushimi e la battaglia di Kōshū-Katsunuma, prima di ritirarsi con i sopravvissuti a Edo e successivamente nel dominio di Aizu.
Saitō Hajime divenne comandante degli Aizu Shinsengumi intorno al 26 maggio 1868 e continuò nella battaglia di Shirakawa. Dopo la battaglia del Passo Bonari, quando Hijikata decise di ritirarsi da Aizu, Saitō e un piccolo gruppo di 20 membri separati da Hijikata e dal resto della Shinsengumi rimasta, continuò a combattere a fianco dell'esercito di Aizu contro l'esercito imperiale fino alla fine della battaglia di Aizu. Questa separazione è stata registrata nel diario del conservatore Kuwana Taniguchi Shirōbei come evento che ha coinvolto anche Ōtori Keisuke, a cui Hijikata ha chiesto di prendere il comando della Shinsengumi; quindi il suddetto scontro non è stato con Hijikata.
Saitō, insieme ai pochi uomini rimasti della Shinsengumi che andarono con lui, combattè contro l'esercito imperiale a Nyorai-dō, dove erano fortemente in minoranza. Fu durante la battaglia di Nyorai-dō che si pensava che Saitō fosse stato ucciso in guerra; tuttavia, riuscì a tornare alle linee di Aizu e si unì all'esercito del dominio di Aizu come membro dei Suzakutai. Dopo la caduta del castello di Aizuwakamatsu, Saitō e i cinque membri sopravvissuti si unirono a un gruppo di ex-servizi di Aizu che viaggiarono a sud-ovest verso il dominio di Takada nella provincia di Echigo, dove furono tenuti prigionieri di guerra. Nei registri che elencano gli uomini di Aizu detenuti a Takada, Saitō è registrato come Ichinose Denpachi.
Restauro Meiji
Saitō Hajime, sotto il nuovo nome di Fujita Gorō, andò a Tonami, il nuovo dominio del clan Matsudaira di Aizu. Si stabilì con Kurasawa Heijiemon, il karō di Aizu che era un suo vecchio amico di Kyoto. Kurasawa fu coinvolto nella migrazione dei samurai di Aizu a Tonami e nella costruzione di insediamenti a Tonami, in particolare nel villaggio di Gonohe. A Tonami, Fujita incontrò Shinoda Yaso, figlia di un credente di Aizu. I due si sono incontrati attraverso Kurasawa, che poi ha vissuto con Ueda Shichirō. Kurasawa ha sponsorizzato il matrimonio di Fujita e Yaso il 25 agosto 1871. Proprio durante questo periodo Fujita potrebbe essere stato associato all'Ufficio di Polizia.
Fujita e Yaso si trasferirono dalla casa di Kurasawa il 10 febbraio 1873. Quando lasciò Tonami per Tokyo il 10 giugno 1874, Yaso si trasferì a Tokyo con Kurasawa e l'ultima registrazione della famiglia Kurasawa risale al 1876. Non si sa cosa sia successo dopo. Fu durante questo periodo che Fujita Gorō iniziò a lavorare come agente di polizia nel Dipartimento di Polizia Metropolitana di Tokyo.
Nel 1874 Fujita sposò Takagi Tokio, figlia di Takagi Kojūrō, un servitore del dominio di Aizu. Il suo nome originale era Sada; ha servito per un certo periodo come compagna di Matsudaira Teru. Fujita e Tokio avevano tre figli: Tsutomu (1876-1956); Tsuyoshi (1879-1946); e Tatsuo (1886-1945). Tsutomu e sua moglie Nishino Midori ebbero sette figli; la famiglia Fujita continua ancora oggi attraverso Tarō e Naoko Fujita, i figli del secondogenito di Tsutomu, Makoto. Il terzo figlio di Fujita, Tatsuo, fu adottato dalla famiglia Numazawa, parenti materni di Tokyo, la cui famiglia era stata quasi annientata durante la guerra Boshin.
photo credits: wikipedia.org
Fujita ha combattuto al fianco del governo Meiji durante la ribellione Satsuma di Saigō Takamori, come membro delle forze di polizia inviate a sostenere l'esercito imperiale giapponese.
Durante la sua vita, Fujita Gorō ha condiviso alcune delle sue esperienze Shinsengumi con pochi eletti, ma non ha scritto nulla sulla sua attività nella Shinsengumi come Nagakura Shinpachi. Durante la sua vita nel periodo Meiji, Fujita fu l'unico autorizzato dal governo a portare una katana nonostante il crollo della regola Tokugawa. Nel 1875 Fujita assistette Nagakura Shinpachi (come Sugimura Yoshie) e Matsumoto Ryōjun nella realizzazione di un monumento commemorativo noto come Tomba della Shinsengumi in onore di Kondō Isami, Hijikata Toshizō, e di altri membri della Shinsengumi deceduti a Itabashi, Tokyo.
Dopo il suo ritiro dal Dipartimento di Polizia Metropolitana di Tokyo nel 1890, Fujita lavorò come guardia per il Museo Nazionale di Tokyo, e più tardi come impiegato e contabile della Tokyo Women's Normal School dal 1899.
photo credits: wikipedia.org
Sembra che l’alcolismo di Fujita avesse contribuito alla sua morte per un'ulcera allo stomaco. Morì nel 1915 all'età di 72 anni, seduto in seiza nel suo salotto. Per sua volontà, la sepoltura avvenne ad Amidaji, Aizuwakamatsu, Fukushima, Giappone.
Japan History: Yamaoka Tesshu
Ono Tetsutaro, meglio conosciuto come Yamaoka Tesshu, nacque a Tokyo il 10 giugno 1836. Suo padre era Ono Asaemon, della corte Tokugawa, e la madre Iso era figlia di un monaco del tempio di Kashima. A 9 anni cominciò la pratica del Jikishinkage ryu e pochi anni dopo lo Hono ha Itto ryu, mentre a 17 anni iniziò lo studio della lancia con il maestro Yamaoka Seizan, che scomparve prematuramente due anni dopo. Tetsutaro venne adottato nella famiglia del maestro, e sposò la sorella, assumendo il nome di Yamaoka Tesshu.
Yamaoka Tesshu e la sua storia
Autore: SaiKaiAngel
photo credits: musubi.it
Nonostante avesse una fisicità non trascurabile, visti i suoi 185 cm di altezza ed il suo peso di 110 kg, riusciva a farsi valere solo con la sua incredibile personalità e sensibilità. Tuttavia molte volte non fu in grado di frenarsi, arrivando addirittura al punto di negare l’esistenza di Buddha, degli essere senzienti e della realizzazione. Niente da dare e niente da ricevere.
A quel punto, il maestro Dokuon lo colpì con la sua pipa dicendo: “Se nulla esiste, da dove viene allora questa rabbia?”
Dal mondo della spada ricevette molti insegnamenti. In uno degli incontri con il maestro Sasakibara Kenkichi, rimase fermo per 40 minuti insieme all’avversario, l’uno di fronte all’altro nelle rispettive guardie fino a che entrambi riposero le armi. A 28 anni, Tesshu fu imprevedibilmente sconfitto dal quarantenne Asari Gimei, maestro della scuola Nakanishi ha Itto-ryu. Da quel momento non seppe più darsi pace all’idea della sconfitta contro un uomo più anziano, di cui era divenuto discepolo ma senza riuscire a comprenderne l'insegnamento. Asari, senza colpirlo, lo obbligò a retrocedere fin fuori dal dojo chiudendogli la porta in faccia.
Lo studio introspettivo di Tesshu durò 16 anni, senza riuscire a capire cosa non andasse nella sua tecnica, nel suo stile di vita, nonostante l’allenamento e gli insegnamenti zen. Il 30 marzo 1880 Tesshu durante una seduta di zazen si recò da Asari e chiedergli un nuovo combattimento. Asari declinò, giustificandosi con queste poche parole, “Ora sei arrivato”.
Da quel momento lasciò l’insegnamento e la sua scuola a Tesshu che riuscì a sviluppare un metodo chiamato Muto ryu (scuola senza spada) diverso dall'Itto ryu soprattutto nella didattica, tuttora praticato ma da un ristrettissimo nucleo di persone. Morì il 19 luglio 1888 a cinquantatré anni a causa di un cancro allo stomaco. Prima di morire, scrisse il suo Jisei no ku (poema di morte), chiuse gli occhi e, anche nella morte, non abbandonò il suo stile assumendo la postura formale di zazen, come si può vedere dal disegno del suo discepolo Tanaka Seiji.
Durante il funerale di Tesshu presso il tempio Zensho-an il monaco Tekisui compose questi versi:
Spada e pennello bilanciati tra Assoluto e Relativo
Il suo leale coraggio e la sua nobile forza perforarono il Paradiso.
Un sogno di cinquantatre anni,
Avvolto dalla pura fragranza del loto fiorente nel mezzo del fuoco ruggente.
Ancora, Katsu Kaishu, grande maestro di spada, scrisse le seguenti parole accanto ad un ritratto di Tesshu:
Valoroso e saggio, questo uomo virile compie grandi cose
La sua spada era incomparabimente sublime
La sua illuminazione abbracciava ogni cosa
Le generazioni future ne vedranno mai l’eguale?
Spiegazione del Muto Ryu
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L’obiettivo del Muto Ryu è quello di “nessun nemico”. Tutto dipende dalla mente. Se immaginiamo un avversario molto abile, la nostra spada rimane ferma, se invece immaginiamo un avversario debole, la mente si apre e la spada è libera. Questa è la prova che nulla esiste all’infuori della mente. Preso dall’agitazione, un guerriero muoverebbe la spada senza pensare e confusamente senza colpire l’avversario. Da questa idea nasce la scuola della non spada (Muto ryu). Fuori della mente non c’è spada, questo significa: non spada corrisponde a non mente; non mente significa una mente che è stabile ovunque. Se la mente si arresta, l’avversario appare; se la mente continua a muoversi non esiste nemico. Un continuo ed intenso allenamento porta allo stadio di nessun nemico.
Il metodo di Tesshu richiedeva allenamenti intensivi ed incessanti incentrati soprattutto sui principi di base. I primi 3 anni erano dedicati allo studio dei 5 kata di base del Muto ryu ed era vietato seguire in quel periodo insegnamenti di altre scuole. Erano previsti per gli allievi avanzati tre livelli di seigan, cui si veniva ammessi solamente dopo aver superato un periodo di prova consistente in 1000 giorni consecutivi di allenamento. Per superare il primo livello seigan si dovevano sostenere in un solo giorno 200 combattimenti di spada; il secondo livello prevedeva 3 giorni con 600 combattimenti ed il terzo, 7 giorni con 1400 combattimenti.
Il nome del dojo di Yamaoka Tesshu, Shumpukan, deriva da una poesia del monaco cinese Bukko Kokushi:
In cielo e in terra non ci sono punti da nascondere
La gioia appartiene a chi riconosce che le cose
Sono vuote e l’uomo anche non è nulla.
Splendide invero le lunghe spade mongole
Sferzante il vento di primavera come un lampo di luce
Lo shumpu, ossia il vento di primavera, diede il nome al dojo.
Gli scritti di Yamaoka Tesshu
Qui di seguito abbiamo alcuni scritti di Tesshu che descrivono meglio la sua forte personalità:
Ritorno alla Mente del principiante, Agosto 1882
Se le meraviglie dell’arte della spada ti eludono, ritorna alla mente del principiante. La mente del principiante non è un tipo qualunque di mentalità: colpire come unica intenzione senza pensare al movimento del corpo e muovere in avanti con forza è la prova di avere dimenticato se stesso. I tecnici sono intralciati da pensieri analitici. Quando l’ostacolo di un approccio discorsivo viene sormontato le meraviglie dell’arte della spada possono essere apprezzate. All’inizio, è necessario praticare con uomini di spada ben temprati per poter discernere le proprie inadeguatezze. Persegui il tuo studio fino alla fine, risveglia la tua irresistibile forza, pratica senza sosta finché il tuo cuore sia inamovibile, e allora capirai. Pratica finché alcun dubbio rimanga. Sicuramente arriverà il tempo di scoprire le meraviglie.
Da Itto shoden Muto Ryu Kanaji Mokuroku: Suigetsu (la luna nell'acqua), 10 aprile 1884
Anche quando l’acqua di una pozza è mossa nel mestolo la luna vi viene riflessa. Il riflesso della luna non si perde quando l’acqua passa da mestolo a mestolo. Quando si viene disturbati, allora non c’è ricognizione; la luna non appare nell’acqua agitata. Se la mente è calma e il mestolo fermo, il riflesso della luna vi è mantenuto.
Non concentrarti
Nel colpire il tuo avversario
Muoviti naturalmente
Come raggi di luna che penetrano
In una capanna senza tetto
Si può essere scontenti di una capanna senza tetto, ma la stessa luna che illumina i cieli la riempie naturalmente con la sua luce. Quindi, puoi attaccare l’avversario e vincere. Incurante di conservare il tuo piccolo io, carica verso l’avversario. Se sei confuso o nervoso sicuramente perderai.
Altre Frasi Famose
Come samurai, devo rafforzare il mio carattere; come essere umano devo perfezionare il mio spirito
La sete di vittoria porta alla sconfitta; non stancarsi della sconfitta porta alla vittoria.
Se volete ottenere i segreti di queste meravigliose tecniche, esercitatevi, diventate forti, sottoponetevi ad un severo allenamento, abbandonate il corpo e la mente; seguite questo corso per anni e raggiungerete naturalmente i livelli più profondi. Per sapere se l'acqua è calda o fredda dovete assaggiarla voi stessi.
Lo Zen è come il sapone. Prima ci si lava con esso, e poi si lava via il sapone.
Non pensate che questo sia tutto ciò che c'è. Esistono sempre più insegnamenti meravigliosi.
Il mondo è vasto, pieno di avvenimenti. Tenetelo a mente e non credete mai che "sono l'unico a saperlo".
La luna non pensa di essere riflessa, né l'acqua pensa di riflettere, nello Stagno di Hirosawa.
Purtroppo, molti suoi scritti sono apocrifi, ma questo non li rende meno profondi ed importanti per la vita di chiunque li abbia letti. Noi pensiamo che possano essere di aiuto anche ai giorni d’oggi in moltissime situazioni.
La vita Politica e Sociale
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Yamaoka Tesshu ebbe anche un’attiva vita politica e sociale come negoziatore. Fu prima al servizio dello shogun, per cui al termine della guerra Boshin nel 1869 trattò la resa di fronte all’assedio delle forze imperiali comandate da Saigo Takamori.
Il suo successo fu il fatto che aveva il focus nello stabilire un contatto con le forze nemiche, con una condotta lineare quanto provocatoria: intimidì il nemico dell’imperatore di farlo passare senza paura.
Se pensiamo all'impetuoso carattere di Tesshu, mai disposto a cedere ai compromessi, è davvero strano vederlo come grande negoziatore. Nella sua breve quanto avventurosa vita fu anche guardia del corpo dell'imperatore, con la sua prontezza di riflessi e di decisioni.