Il racconto di Genji
Murasaki Shikibu è il nome che si cela dietro la donna giapponese che ha scritto quello che viene definito il primo romanzo del mondo, Il Genji monogatari (源氏物語 lett. "Il racconto di Genji").
Il racconto di Genji, Il primo romanzo del mondo
Autore: SaiKaiAngel | Source: Tokyo Weekender
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Ogni opera d'arte contemporanea è il risultato di secoli di storia culturale. Nel caso della letteratura giapponese, parliamo di 1.000 anni di prosa scritta e di poesia. Tutto è iniziato nel periodo Heian (794-1185) con Murasaki Shikibu, una dama di compagnia e membro di un ramo minore del potente clan Fujiwara. Murasaki fu autrice di una delle opere letterarie più importanti del mondo, Il racconto di Genji, pubblicato all'inizio dell'XI secolo. A titolo di confronto, si pensa che il primo romanzo della storia moderna europea sia il Don Chisciotte di Cervantes, pubblicato per la prima volta nel 1605.
Aristocrazia Heian
Mentre Shikibu fu senza dubbio una pioniera della narrativa in Giappone, non si sa molto di di lei, nemmeno del suo nome di battesimo. All'epoca, i nomi da nubile delle donne d'elite non erano registrati. Il nome Murasaki Shikibu sarebbe stato creato sulla base di uno dei personaggi di Il racconto di Genji e dello status di suo padre (Shikibu, che in giapponese significa "Ministero delle cerimonie"), anche se gli storici contestano ancora questa teoria.
Come molte donne del suo status, viveva in modo relativamente confortevole, anche se lo stile di vita aristocratico prevedeva alcune restrizioni. L'élite del periodo Heian privilegiava l'alta istruzione e la cultura e spesso gli individui più potenti erano anche quelli più colti.
Gli uomini imparavano di tutto, dalla poesia, dalle lingue alla legge e alla politica. Le donne, invece erano limitate alle arti perché questo era ciò che era considerato all’epoca attraente. Il cinese era una lingua importante da conoscere per chi era direttamente coinvolto con la corte e per partecipare ai circoli letterari. Tuttavia, le donne di solito non potevano studiarlo.
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Questo non ha impedito alle donne aristocratiche di investire in campo creativo, utilizzando l'hiragana e contribuendo notevolmente al genere del diario poetico. Il Diario di Lady Murasaki insieme a The Pillow Book di Sei Shonagon sono i principali rappresentanti del genere fino ad oggi.
Attraverso frammenti del diario di Shikibu e del lavoro di narrativa, gli storici hanno potuto conoscere l'aristocrazia unica del Giappone classico. All'epoca, la poesia e la prosa erano scritte sulla base della vita dei loro autori, ma quella di Shikibu si distingueva dalle masse per essere chiaramente un'opera di narrativa. Nonostante ciò, molti sostengono che le storie di Il racconto di Genji fossero ispirate da eventi reali.
Il racconto di Genji
Il Racconto di Genji è pensato per essere la prima opera di narrativa scritta al mondo. Non è certo se Shikibu abbia scritto la complessa storia in un paio d'anni o in decenni. Tuttavia, ciò che è certo è che questa completa opera letteraria è un ritratto dell'aristocrazia Heian in tutte le sue complicate gerarchie.
Ciò che è ancora più impressionante è che, nonostante la lunga lista di personaggi e di apparizioni in tutto il libro, la storia circonda ancora solo quello che all'epoca era meno dell'1% della popolazione, le più alte élite.
La lettura dei capitoli permette di avere una vivida idea di cosa fosse essere un uomo o una donna nel periodo Heian, con le relative aspettative. Il protagonista, Genji, è l'archetipo di un eroe del periodo, l'uomo perfetto. Figlio di un antico imperatore, il suo diritto al trono gli fu tolto e fu degradato a popolano, quando cambiò il suo nome in Morimoto.
La Storia di Genji Monogatari
L’opera racconta di uno dei figli dell’imperatore giapponese dell’era Heian, conosciuto con il nome di Genji o meglio Hikaru Genji (Genji Splendente). Genji tuttavia è solo un modo differente per leggere i kanji del clan Minamoto. La lettura On di Minamoto è infatti 源 Gen, stesso kanji presente nella parola Genji, famiglia realmente esistita e a cui l’autrice ha voluto alludere. Nato dalla relazione dell’imperatore con una sua concubina non poteva quindi far parte del ramo principale della famiglia imperiale o aspirare al trono. Tuttavia,l la corte adotta Genji e gli permette comunque di scalare gli alti ranghi partendo dalla carica di semplice funzionario di corte.
Tutta la vicenda poi ruota attorno alla vita amorosa di Genji e alle sue varie relazioni mostrando quindi i costumi e le usanze della società di corte del tempo. Nonostante le sue numerose relazioni e le diverse mogli che avrà nel corso della sua vita, da libertino Genji mostra comunque una sua particolare lealtà e legame verso tutte le donne della sua vita. Infatti, non abbandonò nessuna delle sue mogli o concubine. In questo periodo infatti, essere lasciata dal proprio protettore per una concubina o moglie significava l’abbandono della società e l’emarginazione.
Tra tutte però una donna fu una presenza particolare nella vita del giovane Genji: si tratta di Fujitsubo. La scomparsa prematura della madre lasciò in Genji un vuoto che il giovane cercò di colmare per tutta la sua vita cercando sempre una figura materna in tutte le donne di cui il giovane si innamorava. Credette di trovare la figura materna proprio in Fujitsubo, una concubina dell’Imperatore, suo padre.
Nella donna, Genji vide non solo la dolcezza della madre ma anche la bellezza e la soavità. Nonostante fosse ricambiato dalla donna, i due furono costretti a reprimere i loro sentimenti in quanto lei “apparteneva”, in qualità di concubina e poi sposa, all’imperatore, e Genji si era da poco unito in matrimonio con la principessa Aoi.
La storia continuò ancora narrando le storie intrecciate di tutti i personaggi le cui vite erano intrecciate e unite sino alla fine del romanzo. La conclusione vedeva Genji in età avanzata, a riflettere in solitudine sul senso della vita e sulla caducità delle cose e la loro bellezza fugace. Esistono tuttavia altri capitoli, conosciuti come Capitoli di Uji che, come resto dell’opera continuano a raccontare vicende anche dopo la scomparsa di Genji. Questi hanno come protagonisti il figlio di Genji e un suo amico alle prese con le loro vicende amorose.
Il racconto termina però bruscamente, quasi a metà, lasciando immaginare ai vari studiosi e autori stranieri che ne hanno tradotto la versione inglese che il lavoro non sia stato completato dall’autrice. Sembra infatti che Murasaki non avesse pianificato alcuna fine per il romanzo ma avesse semplicemente continuato a scriverlo finchè ha voluto o potuto lasciandolo però incompleto.
Struttura del Genji Monogatari
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La storia che narra la vita del principe Genji, racconta della gioventù, dell’ascesa al successo, della mondanità e degli amori del giovane principe sino alla caduta e poi risalita. Un intreccio in cui da cornice ci sono delle ammalianti e belle figure femminili. Per quanto riguarda la lingua, è uno scritto molto complesso e non facile per i lettori moderni. Essendo del periodo Heian e per di più in ambiente di corte, la lingua di Murasaki presenta una grammatica molto complessa.
Ogni personaggio non viene quasi mai chiamato per nome ma per il proprio titolo onorifico o in base al loro ceto di appartenenza. Per le donne viene invece indicato un colore tipico del loro abbigliamento, diverso per ogni personaggio femminile, oppure si allude ad una donna usando il rango di un parente maschio di primo ordine a cui ella appartiene.
Altra difficoltà del romanzo è la presenza della poesia e di conversazioni scritte in versi. Ciò serviva spesso ai personaggi per comunicare sottili e velate allusioni in ambiente di corte: la poesia è quella classica Tanka. Come gran parte degli scritti del periodo heian, il Genji molto probabilmente è stato scritto tutto, o quasi, in kana, e non usando caratteri cinesi in quanto è scritto da una donna per un pubblico femminile.
E’ risaputo che nell’era Heian scrivere con i caratteri cinesi era qualcosa di prettamente maschile, alle donne era invece proibito.
Oltre a molte suggestioni di una società dominata dagli uomini, il romanzo era la prova di qualcosa che potrebbe essere ancora più cruciale. Le donne avevano innegabilmente giocato un grande ruolo nella propagazione delle arti. Infatti, mentre il periodo Heian ha visto molti tentativi falliti di rivoluzionare le politiche governative giapponesi. Ciò che ne rimane è un ricco attaccamento alla cultura a cui la società giapponese si aggrappa ancora oggi.
La prosa e le poesie scritte in hiragana dalle donne di corte facevano sì che anche le classi inferiori potessero goderne. In altre parole, il periodo Heian è visto come un'epoca in cui il mondo dell'arte in Giappone è nato. Non solo Shibiku è una figura storica importante per la sua eredità nella letteratura orientale e internazionale, ma è il simbolo di un'epoca in Giappone in cui le donne avevano successo in modi mai visti prima.
Murasaki Shikibu nella cultura popolare
Shikibu è una delle figure storiche più significative della storia culturale dell'Asia orientale e, nel corso dei millenni successivi, è rimasta un punto fermo nelle scuole superiori e nei college giapponesi, proprio come Shakespeare in Europa e in Nord America.
Ci sono state molte importanti traduzioni e interpretazioni, oltre ad aver ricevuto una discreta quantità di critiche. In Giappone, Il racconto di Genji è commemorato sulla rara banconota da 2.000 yen e Murasaki Shikibu è il nome della pianta di bacche giapponesi.
Come la storia del 47 ronin, Il racconto di Genji è stato adattato al grande schermo diverse volte, e l'ultimo è il lungometraggio Genji monogatari: Sennen no nazo (2011). Negli ultimi anni, la stessa Murasaki Shikibu ha fatto la sua apparizione in giochi per cellulari come Fate/Grand Order e Monster Strike, dove i personaggi si ispirano alle sue opere.
Japan History: Eugène Collache
Eugène Collache (29 gennaio 1847 Perpignan - 25 ottobre 1883 Parigi) fu un ufficiale della Marina francese nel 19° secolo. Abbandonò la nave Minerva nel porto di Yokohama con Henri Nicol per radunare altri ufficiali francesi, guidati da Jules Brunet, che aveva abbracciato la causa del Bakufu nella guerra del Boshin. Il 29 novembre 1868, Eugène Collache e Nicol lasciarono Yokohama a bordo di una nave commerciale, la Sophie-Hélène, noleggiata da un uomo d'affari svizzero.
Eugène Collache, tra Francia e Giappone
Autore: SaiKaiAngel
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Eugène Collache e La guerra di Boshin in Giappone
Eugène Collache e Henri Nico raggiunsero per la prima volta la baia di Samenoura nella provincia di Nanbu (moderna prefettura di Miyagi). Questo avvenne quando le forze imperiali avevano sottomesso i daimyō del Nord del Giappone e che i favorevoli allo shōgun erano fuggiti nell’isola di Hokkaidō. Ad Aomori furono accolti calorosamente dal daimyō di Tsugaru. Una nave americana li avvertì di un ordine di arresto contro di loro e Eugène Collache, sempre con l’amico Henri Nicol decisero di salire su quella nave americana per raggiungere Hokkaidō.
Durante l'inverno del 1868-1869, Eugène Collache ebbe l’incarico di stabilire fortificazioni nella catena montuosa vulcanica a protezione di Hakodate.
L’attacco a sorpresa alla Marina Imperiale, a cui Collache partecipò nella battaglia di Miyako, avvenne il 18 maggio. Collache era sul Takao, mentre le altre due navi erano la Kaiten e la Banryū. Le navi incontrarono maltempo, per questo il Takao riportò dei problemi al motore e il Banryū tornò a Hokkaidō, senza unirsi alla battaglia.
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La Kaiten invece progettò di entrare nel porto di Miyako con una bandiera americana. A causa dei problemi al motore, Takao gli navigava dietro ed in quel momento la Kaiten si unì per la prima volta alla battaglia sollevando la bandiera Bakufu pochi secondi prima di salire a bordo della nave da guerra imperiale Kōtetsu. Il Kōtetsu riuscì a respingere l'attacco con una pistola Gatling e la Kaiten uscì dalla baia di Miyako proprio mentre il Takao vi entrava. Alla fine la Kaiten fuggì a Hokkaidō, ma la Takao non fu in grado di lasciare gli inseguitori e andò distrutta
A quel punto, Collache cercò di di fuggire con il favore della montagna, ma si arrese dopo alcuni giorni insieme alle sue truppe alle autorità giapponesi. Furono portati a Edo per l’arresto. Collache fu giudicato e condannato a morte, ma alla fine graziato e trasferito a Yokohama a bordo della fregata della Marina francese Coëtlogon, dove si unì agli ufficiali ribelli francesi guidati da Jules Brunet.
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Rientro in Francia
Rientrato in Francia, fu dimesso dalle forze armate e definito disertore, ma la sentenza fu leggera e gli fu permesso di rientrare in lista per la guerra franco-prussiana insieme al suo amico Nicol.
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Libri
L’esperienza in Giappone fu molto importante, per questo Eugène Collache scrisse "An Adventure in Japan 1868-1869" ("Une aventure au Japon 1868-1869"), che fu pubblicato nel 1874.
Lo shōchū e i suoi infiniti abbinamenti
Se ci seguite attentamente, sicuramente avrete sentito parlare dello shōchū più volte. Faccio un piccolo recap giusto per ricordarvi di cosa stiamo parlando: lo shōchū è un distillato da orzo, patate dolci o di riso. In genere, contiene il 25% di alcool quindi è più leggero della vodka ma più forte del vino. L’area di produzione di questo distillato è l'isola di Kyūshū, ma oggi viene prodotto praticamente in tutto il Giappone.
Lo shōchū e i suoi infiniti abbinamenti
Autore: SaiKaiAngel
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La pandemia causata del COVID-19 ha fatto nascere o anche solo risorgere molte paure nella mente di molti, dalla paura di morire a quella molto più leggera dell’aumento di peso.
Siamo tutti ancora più alla ricerca di tutto ciò che può essere salutare… ebbene, sembra che lo shōchū possa essere proprio una delle cose che dovremmo cercare. L’'esperto di shōchū Stephen Lyman, autore del libro "La guida completa ai drink giapponesi" nominato anche per un James Beard Award, abbia sostituito birra e vino con lo shōchū e grazie a questo abbia perso sette chili in sette mesi! Ovviamente se diamo importanza alla perdita di peso non è assolutamente per una questione estetica, bensì per evitare patologie gravi come l’obesità.
Lo shōchū nel 2003 ha raggiunto una mola di vendita addirittura maggiore di quella del sake! La sua popolarità diventa sempre più grande, spinta anche dai suoi presunti benefici medici - che andavano dalla prevenzione dei coaguli di sangue al contenimento dell'obesità - che lo rendono una sana alternativa alle altre bevande alcoliche.
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Lyman, nativo di New York, ha scoperto lo shōchū in un bar izakaya di Manhattan più di 12 anni fa ed è stato un amore a prima vista. Lyman spiega: "Mi è sempre piaciuto molto il vino e la birra artigianale. Le bevande distillate erano un po' troppo forti per me e sono sempre stato alla ricerca di una bevanda che potesse avere ottimi abbinamenti con il cibo"
Lo shōchū è ottimo per la dieta
Nel 2011 l’interesse di Lyman per questa bevanda è diventato una vera passione. Infatti, ha cominciato a berlo ancora di più quando un infortunio sportivo gli ha causato un aumento di peso. "Sapevo che lo shōchū era a basso contenuto calorico, così ho deciso di rinunciare al vino e alla birra per lo shōchū sei giorni su sette", dice. Nel giro di un mese Lyman ha perso due chili; dopo due mesi, cinque. Per questo, avendo trovato lo shōchū che poteva fargli perdere peso senza alterare il suo stile di vita, ha cominciato ad interessarsi a questa bevanda giapponese e a tutti gli abbinamenti possibili.
Lyman dice che l’abbinamento dello shōchū è possibile con più di 50 possibili ingredienti! Le note di shōchū più ricche funzionano con i cibi più pesanti e, in particolare, con i piatti a base di miso. Lo shōchū d'orzo ottenuto dalla distillazione sottovuoto con uno stile più leggero e aromatico, si abbina a piatti di pesce bianco, sashimi delicatamente aromatizzati e bolliti a fuoco lento. In generale, il dolce-potato shōchū invece si abbina a carni ad esempio di maiale, mentre il kokutō (zucchero nero) shōchū, che è simile al rum, si armonizza con la carne alla griglia. Il gusto pieno dello shōchū è un accompagnamento sorprendente per il cioccolato fondente.
L’Iichiko Silhouette, chiamato anche “il Johnnie Walker dello shōchū” sa di frutta a nocciolo e abbinato con l’acqua di soda si può servire insieme alla zuppa di anguria e menta. Lo shōchū Yamatozakura resiste alle spezie dolci e terrose del brasato di maiale taiwanese con anice e cannella. Invece il Komaki Issho Bronze, una bevanda alcolica di patate dolci di facile consumo, si abbina perfettamente a uno stufato vegano di patate dolci, ceci e arachidi.
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Ma andiamo più nello specifico e analizziamo alcuni degli abbinamenti più gustosi:
Imo, shōchū di patate dolci
Costolette di maiale, pizza Margherita, tempura fritta
L'Imo ha un aroma e un sapore dolce, che si sposa bene con i piatti sostanziosi o con i cibi fritti. Si abbina bene anche al ricco cibo cinese o alla pizza con tanto formaggio.
Mugi, derivato dall'orzo
Salmone affumicato, caviale, carne di maiale affettata con salsa al limone
Il mugi ha un gusto molto pulito e fresco. Tecnicamente questo shōchū si sposa bene con qualsiasi tipo di cibo, ma si gusta meglio con un piatto semplice piuttosto che con un piatto oleoso. L'aroma dell'orzo esalta la salsa di verdure.
Kome, shōchū di riso
Sashimi, trota marinata al miso, bistecca di tofu
Il kome ha un umami (sapore) che si sposa con qualsiasi tipo di cibo, ma particolarmente indicato con la delicatezza del sashimi. Si può anche gustare con piatti a base di riso.
Kokuto, derivato dalla canna da zucchero
Yakitori (pollo alla griglia), pasta primavera, insalata di mozzarella
Lo shōchū Kokuto è fatto con la canna da zucchero e può avere un sapore un po' fruttato. La fragranza del kokuto è simile a quella dello sciroppo dolce, ma il gusto è molto semplice e delicato e non estremamente dolce. Questo gusto particolare può far emergere i sapori originali del cibo. ed è indicato con i piatti a base di salsa di soia che hanno una leggera dolcezza.
Awamori shōchū
Costoletta di maiale, lasagne, frittella di banane
L'Awamori ha un aroma particolare e un sapore ricco che si sposa bene con i cibi piccanti o pesanti come ad esempio un formaggio o un piatto cremoso.
Soba shōchū
Penne arrabiata , ostriche fritte, polpette
Le caratteristiche del soba sono molto blande e chiare, ma allo stesso tempo un po' amare. Questo shōchū può essere gustato con cibi leggermente piccanti o carni succose.
Sono sicura che appena finito di leggere questo articolo starete già cercando lo shōchū che fa per voi, pronti per un’avventura completamente nuova e per pranzi e cene completamente diversi?
Japan History: Yukio Mishima
Yukio Mishima pseudonimo di Kimitake Hiraoka (Tokyo, 14 gennaio 1925 – Tokyo, 25 novembre 1970), è stato uno scrittore, drammaturgo, saggista e poeta giapponese e proprio quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario della sua morte.
50 anni dalla morte di Yukio Mishima
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Mishima è stato un personaggio molto controverso, considerato vicino al Fascismo in Europa e secondo molti critici un nazionalista nipponico in chiave nostalgica. Alberto Moravia lo definì un conservatore decadente. I due si incontrarono nella casa di Mishima in stile occidentale liberty in un sobborgo di Tokyo. Yukio Mishima, invece, si autodefiniva apolitico e antipolitico. Fortemente patriottico, ispirò anche numerosi personaggi delle sue opere, e il culto per l'Imperatore, visto come ideale astratto e/o semidivino, incarnazione dell'essenza del Giappone tradizionale.
Kimitake Hiraoka fu uno dei pochi autori giapponesi a riscuotere immediato successo anche all'estero. Le sue numerose opere vanno dal vero e proprio romanzo alle forme modernizzate e riadattate di teatro tradizionale giapponese Kabuki e Nō. Yukio Mishima ha rivisitato in chiave moderna il teatro Nō.
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La vita di Yukio Mishima
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Yukio Mishima, nasce a Tokyo il 14 gennaio del 1925 nella casa dei nonni paterni, Jotarō Hiraoka e sua moglie Natsuko. I suoi genitori, Azusa e Shizue, abitavano insieme ai nonni e sua nonna che aveva avuto un matrimonio infelice, si assume tutta la responsabilità dell’educazione del bambino, usurpando il ruolo della madre. Sarà proprio sua nonna ad avvicinare il piccolo alla letteratura classica e alle forme del teatro Nō e Kabuki.
Il rapporto che il piccolo Kimitake Hiraoka aveva con la nonna, era qualcosa di fortemente ossessivo, addirittura alla madre era permesso visitarlo solo per l’allattamento.
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La nonna non permetteva mai al nipote di uscire da casa fino a che Hiraoka non sfuggì dalla nonna sottratto dalla madre nel 1934.
Queste ed altre esperienze dell'infanzia e dell'adolescenza sono riportate nel romanzo Confessioni di una maschera del 1949, autoanalisi approfondita della sua vita.
Dal 1931 cominciò gli studi del Gakushūin, la scuola dei Pari, sempre grazie ad un consiglio di sua nonna. In questa scuola la maggiorparte degli studenti faceva parte dell'aristocrazia. Chi non era aristocratico era definito "outsider". Con questa scuola gli studenti diventavano più guerrieri che scrittori e le poesie di Kimitake Hiraoka furono pubblicate sulla rivista della scuola.
Il suo primo lavoro, Hanazakari no Mori (La foresta in fiore) fu completato nel 1941 e fu fortemente influenzato dalla scuola romantica giapponese (Nihon romanha). Il professore di lettere del Gakushūin, Shimizu Fumio, notò subito il suo stile classicheggiante. La rivista Bungei Bunka pubblicò il racconto e da lì cominciò ad usare lo pseudonimo Yukio Mishima. Hanazakari no Mori verrà pubblicato in forma di libro insieme ad altri racconti: il suo successo farà conoscere per la prima volta il nome dello scrittore al pubblico.
Finita la scuola, convinto dal padre si iscrisse all'università di giurisprudenza. Dopo la laurea vinse un concorso come funzionario statale al Ministero delle Finanze. Nel periodo del lavoro al Ministero, visse una "doppia vita": funzionario statale fino alla sera e scrittore di notte, dormendo non più di tre o quattro ore.
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Le prime opere
Nel 1946 presentò due sue opere al premio Nobel Yasunari Kawabata. Tra i due ci fu un sentimento di profonda stima più che quello che in realtà lega maestro e discepolo.
Nel 1948 cominciò il suo lavoro presso la rivista Kindai Bungaku, legata ad ambienti di sinistra. Yukio Mishima cercò sempre di evitare qualsiasi argomento politico nei suoi romanzi, a parte il carattere descrittivo che troviamo in Dopo il banchetto e Cavalli in fuga, infatti Yukio Mishima entrò a far parte del gruppo di sinistra solamente per ottenere più contatti col mondo intellettuale.
Dopo la pubblicazione di Kamen no Kokuhaku (Confessioni di una maschera) nel giugno del 1949, ottenne il riconoscimento della critica e delle venditei. Tra il 1950 e il 1951 pubblicò tre importanti romanzi: Sete d'amore, L'età verde (1950) e Colori proibiti (1951). Nel romanzo Sete d'amore torna alla narrazione in terza persona.
Nel 1951 visita gli Stati Uniti, il Brasile e l'Europa come corrispondente di Asahi Shinbun. In Shiosai (La voce delle onde; 1954) ed il viaggio in Grecia segnarono l'inizio di una nuova vita per Mishima: dal 1955 iniziò a dedicarsi al culturismo, e al kendō.
Yukio Mishima: matrimonio e sessualità
Yukio Mishima si sposa l'11 giugno 1958 con Yoko Sugiyama, sotto il consiglio della famiglia; dall’unione nacquero due figli, Noriko (2 giugno 1959) e Ichiro (2 maggio 1962).
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L’orientamento sessuale di Yukio Mishima fu molto controverso, a causa di alcune sue frequentazioni nei bar gay giapponesi. Molte testimonianze lo videro come protagonista di relazioni omosessuali con ad esempio lo scrittore Jiro Fukushima. Quest’ultimo scrisse un romanzo descrivendo dettagli molto espliciti della relazione con Mishima. A quel punto i figli di Mishima cominciarono una lotta per la violazione della privacy.
Yukio Mishima, in quel periodo, allacciò una relazione con Eikoh Hosoe diventandone il modello per alcune sue foto di Bara-kei, 1961–1962. All'estero il titolo sarà Killed by Roses o Ordeal by Roses.
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Cominciò la sua carriera recitativa nella pellicola tratta da Yūkoku (Patriottismo, 1966), la storia di un giovane ufficiale che decide di fare seppuku insieme alla moglie. Il film fu diretto , scritto ed interpretato da lui. Oltre a questo, le sue foto come culturista e kendōka vengono pubblicate su vari giornali, così come le notizie dei periodi di addestramento insieme al Jieitai (Forza di Autodifesa Giapponese) e alla fondazione della Tate no Kai (Società degli scudi), il suo "esercito privato".
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La tetralogia Hōjō no Umi (Il mare della fertilità) cominciò nel 1965. L'ultimo volume viene pubblicato nel 1970.
Il suicidio
«Una vita a cui basti trovarsi faccia a faccia con la morte per esserne sfregiata e spezzata, forse non è altro che un fragile vetro.» (da Lezioni spirituali per giovani samurai e altri scritti)
Yukio Mishima fu sempre ossessionato dall'idea della morte e decise di unire questo disagio alle idee di patriottismo tradizionalista.
Il 25 novembre del 1970, a 45 anni, Yukio Mishima riunì i più importanti membri del Tate no Kai ("Associazione degli scudi"), che lui stesso aveva findato, e occupò l'ufficio del generale Mashita dell'esercito di autodifesa. Dal balcone dell'ufficio, di fronte a un migliaio di uomini del reggimento di fanteria, oltre che a giornali e televisioni, tenne il suo ultimo discorso: esaltazione dello spirito del Giappone, condanna della costituzione del 1947 e del trattato di San Francisco, che hanno subordinato reso il sensimento nazionale giapponese schiavo dell’occidentalizzazione.
«Dobbiamo morire per restituire al Giappone il suo vero volto! È bene avere così cara la vita da lasciare morire lo spirito? Che esercito è mai questo che non ha valori più nobili della vita? Ora testimonieremo l'esistenza di un valore superiore all'attaccamento alla vita. Questo valore non è la libertà! Non è la democrazia! È il Giappone! È il Giappone, il Paese della storia e delle tradizioni che amiamo.» Era il 25 Novembre 1970 davanti a una platea di giovani soldati, in cui dopo questo discorso e dopo aver inneggiato all'Imperatore, Yukio Mishima praticò il seppuku trafiggendosi il ventre e facendosi poi decapitare. Insieme a lui si toglie la vita il suo più fidato amico e discepolo, Masakatsu Morita.
La scelta del Seppuku
La data e il modo di uccidersi non furono casuali, ma scelti come significato intero della sua vita, lo scopo alla quale essa era stata votata. Il tutto finì con l’atto estremo dell’uomo giapponese: il seppuku. Questo sacrificio, si rifece all’insegnamento cinese di Wang Yangming secondo cui “sapere e non agire equivale a non sapere”.
Proprio poco prima del seppuku, aveva consegnato all'editore l'ultima parte della tetralogia Il mare della fertilità, che fu completata comunque tre mesi prima, ma con la data “25 Novembre 1970” proprio come testamento. Aveva organizzato la sua uscita di scena con molta freddezza, lasciò anche un biglietto: «La vita umana è breve, ma io vorrei vivere per sempre».
I tre sopravvissuti si consegnarono alla giustizia e vennero condannati a quattro anni di prigione per l'occupazione del ministero, ma furono liberati per buona condotta dopo pochi mesi.
Riassumendo il tutto, possiamo dire che secondo Yukio Mishima I rapporti tra esseri umani si riducono a un torbido e confuso miscuglio di bene e di male, di fiducia e di diffidenza, distillati in piccole dosi. Nonostante tutto questo, se bun gruppo di persone riesca a stringere un patto fondato su una purezza d’animo, ecco che consumismo, relativismo, nichilismo e individualismo diventano nulla. Yukio Mishima riuscì a trasformare la propria esistenza in qualcosa di più importante e profondo, grazie al modo in cui aveva deciso sia di vivere che di morire.
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I suoi lavori
Romanzi
La foresta in fiore (花ざかりの森 - Hanazakari no mori, 1944)
La dimora delle bambole (雛の宿 - Hina no yado 1946-1963)
Confessioni di una maschera (仮面の告白 - Kamen no kokuhaku, 1949)
Sete d'amore (愛の渇き - Ai no kawaki, 1950)
L'età verde (青の時代 - Ao no jidai, 1950)
Colori proibiti (禁色 - Kinjiki, 1951)
Morte di mezza estate (真夏の死 - Manatsu no shi, 1952)
La voce delle onde (潮騒 - Shiosai, 1954)
Una stanza chiusa a chiave (鍵のかかる部屋 - Kagi no kakaru heya, 1954)
Cinque Nō moderni (近代能楽集 - Kindai nōgaku shū, 1956)
Il padiglione d'oro (金閣寺 - Kinkakuji, 1956)
Una virtù vacillante (美徳のよろめき - Bitoku no yoromeki, 2007)
La casa di Kyōko (鏡子の家 - Kyōko no Ie, 1959)
Dopo il banchetto (宴のあと - Utage no ato, 1960)
Trastulli di animali (獣の戯れ - Kemono no tawamure, 1961)
Stella meravigliosa (美しい星 - Utsukushii Hoshi, 1962)
Il sapore della gloria (午後の曳航 - Gogo no eiko, 1963)
La scuola della carne - Nikutai No Gakko, 1963
La spada (1963)
Musica (音楽 - Ongaku, 1965)
Madame de Sade (サド侯爵夫人 - Sado kōshaku fujin, 1965)
La voce degli spiriti eroici (英霊の聲 - Eirei no koe, 1966)
Abito da sera (夜会服 - Yakaifuku), (1966-1967)
Il mio amico Hitler (わが友ヒットラー - Waga Tomo Hittorā, 1968)
Il mare della fertilità (豊饒の海 - Hōjō no umi), 1968-1970, tetralogia composta da:
Neve di primavera (春の雪 - Haru no yuki, 1968)
Cavalli in fuga (奔馬 - Honba, 1969)
Il tempio dell'alba (暁の寺 - Akatsuki no tera, 1970)
Lo specchio degli inganni (天人五衰 - Tennin gosui, 1970)
Medioevo & Il palazzo del bramito dei cervi (Mishima, la storia e vicende segrete) (Chūsei, 1945–46 + Rokumeikan 1956)
Saggi
1967 - La coppa di Apollo (アポロの杯 - Aporo no Sakazuki, 1967)
La via del samurai (葉隠入門 - Hagakure nyūmon, 1967)
Sole e acciaio (太陽と鉄 - Taiyō to tetsu, 1970)
1988 - Lezioni spirituali per giovani Samurai (若きサムライのための精神講話 - Wakaki Samurai no tameno Seishin kowa, 1970): raccolta di saggi comprendente il proclama letto dall'autore pochi istanti prima del suicidio rituale.
1997 - Lettere 1945-1970 (川端康成・三島由紀夫 往復書簡 - Kawabata Yasunari・Mishima Yukio Ohfuku Shokan, 1997), SE (ISBN 88-7710-543-7): carteggio fra Mishima e Yasunari Kawabata.
Nikken Cutlery vi fa sentire come dei veri Samurai
Nikken Cutlery non solo ha deciso di spiegarvi come Oda Nobunaga ed i più grandi Samurai tagliavano le targhette dai loro vestiti, ma ha creato il modo per farvi fare lo stesso ai giorni d’oggi!
Nikken Cutlery vi fa sentire come dei veri Samurai
Author: SaiKaiAngel | Source: Soranews24.com
Nell’antichità, i Samurai non lasciavano mai la casa senza la loro spada, perchè non sapevano quando avrebbero dovuto difendersi. Ai giorni d’oggi, per fortuna è meno probabile incontrare nemici o briganti per strada (si spera!) , ma potrebbe capitare l’incombenza di dover tagliare qualcosa o aprire una merendina. Quanto bello sarebbe poter aprire uno snack con questo set di mini forbici a forma della vera e storica katana? Incanala lo spirito del samurai nella vita di tutti i giorni!
Se guardate attentamente, potete notare sul metallo di queste taglierine a forma di katana anche il famoso hamon, sapete cos’è? Lo hamon (刃文) è la linea di tempra che caratterizza la katana ottenuta tramite tempra differenziata.
Il particolare tipo di tempra "differenziata" tra dorso e filo produce una linea di colore leggermente diverso sul tagliente, detta hamon (刃文). La forma dello hamon costituisce un segno identificativo dell'epoca della lama e dell'autore costruttore, infatti, chi si intende di katana, una delle prime cose che guarda è appunto lo hamon. Ovviamente, Nikken Cutlery è rimasta fedele anche a questo per queste speciali taglierine.
Nikken Cutlery, che ha sede nella città di Seki nella prefettura di Gifu, offre tre modelli:
- Primo modello: basato sull' Heshikiri Hasebe, la celebre spada del signore della guerra Oda Nobunaga.
- Secondo modello: Izumi no Kami Kanesada di Hijikata Toshizo, vice comandante del gruppo di vigilanti Shinsengumi del XIX secolo.
- Terzo modello: proviene dallo Shinsengumi, nella forma dello Yamato no Kamiyasusada, la spada di Okita Soji membro appunto dello Shinsengumi.
E non solo! La mini katana è dotata di un mini katanabukuro (Il contenitore in stoffa), con il motivo blu e bianco dello Shinsengumi per le spade di Hijikata e Okita, o viola per le katana di Nobunaga.
E non è tutto. Nikken Cutlery ha deciso di rendervi Samurai anche in ufficio. Ebbene si, le loro competenze si sono ampliate anche nella creazione di strumenti per ufficio e stiamo parlando si sorprendenti tagliacarte a forma di katana con la possibilità di incisioni personalizzate. Aprire le lettere come un samurai? Non è un problema grazie a Nikken Cutlery!
Anche qui potete scegliere tra tre varietà di tagliacarte katana. Ognuno di loro dotato di un supporto, in modo da poter mostrare il vostro spirito guerriero a tutti e con orgoglio!
- Primo modello: "Iron Cloud". La sua impugnatura è nera e oro, e la sua guaina sembra rivestita di lacca, poiché è un nero lucido con scintillii dorati.
- Secondo modello: "Scarlet Gold Cloud", con un'elegante elsa nera e rossa e una guaina rossa con schizzi d'oro.
- Terzo modello: "Black Grains of Rock", che ha un'elsa viola e nera e una guaina nera con una trama ruvida che sembra essere stata grossolanamente scolpita da una roccia lavica.
Tutte le guaine sono dipinte a mano da artigiani, quindi ognuna di loro sarà unica, come le lame sono create sempre a mano dagli artigiani Seki. Ogni lama avrà un bordo molto affusolato, ma non dovete temere, sono appositamente progettate per non tagliare la pelle umana. Non è una vera e propria arma, siate guerrieri tranquilli! Inoltre, la lama viene accuratamente temprata con un trattamento termico che utilizza tecniche del tradizionale fabbro e le rende resistenti.
Nel caso foste interessati alla personalissima incisione, queste vengono fatte sulla lama vicino all'elsa e possono essere nomi, messaggi, date tutto entro otto caratteri kanji, hiragana e katakana o 15 lettere e numeri romani compresi gli spazi.
Non perdete l’occasione di vestire la vostra giornata con la tradizione giapponese, affidatevi a Nikken Cutlery!
Per maggiori informazioni su questi prodotti: Sito ufficiale di Nikken Cutlery | Twitter
MONDE, l’artista che crea una piccola Tokyo in casa vostra
Monde, un famoso designer giapponese ricrea dei diorama speciali per le nostre librerie. Innanzitutto, che cos’è un diorama? Il diorama è la riproduzione in scala ridotta di una scenografia che ricrea diverse ambientazioni. E' definito anche plastico, ma non viene utilizzato in ambito architettonico. La stessa parola Diorama significa “guardare attraverso” ed è infatti la riproduzione di una scenografia dentro una scatola aperta che permette di ammirarne il contenuto.
MONDE, l’artista che crea una piccola Tokyo in casa vostra
Autore: SaiKaiAngel | Photo Credits: MONDE Twitter
Inizialmente, il diorama presupponeva la riproduzione della scenografia all’interno di una “scatola” semi aperta dotata di un vetro per poterne ammirare il contenuto. I Diorama si differenziano dai plastici anche per la precisione dei loro dettagli, estremamente curati.
L'artista ha deciso di creare dei Diorama ed utilizzarli come separatori dei libri. Si tratta di diorama magici 3D che ci permettono di vivere un mondo a parte e trasformano anche la più semplice delle librerie in qualcosa di unico. Basterà guardarli con attenzione per innamorarsi e rendersi conto che l’opera d’arte è perfetta anche nei più piccoli dettagli. Se non avete la possibilità di vivere i vicoli di Tokyo anche nelle loro più minuziose particolarità, potete trasformare la vostra libreria in un passaggio segreto verso il Giappone.
A seconda del diorama, troverete una disposizione di piante e luci realizzate con materiali diversi. Questo in realtà crea l'illusione di scrutare un vicolo giapponese scarsamente illuminato, ma direttamente da casa tua! L’artista ha dichiarato a Buzzfeed News Japan, "Ho pensato che sarebbe stato interessante creare una stradina nel divario tra gli scaffali". Infatti la sua idea si è rivelata non solo geniale, ma anche innovativa!
Monde ha creato questo progetto per il Design Festa, un evento artistico internazionale a Tokyo, con delle “repliche dettagliate dei vicoli tortuosi e stretti del Giappone". Avete voglia di avere in casa questi piccoli universi? Potete contattare direttamente l’artista al suo profilo Twitter
Cosa aspettate? Monde ha creato il modo di avere il Giappone nelle vostre case, innamoratevi dei vicoli di Tokyo e godeteveli comodamente seduti dal divano. Tokyo non è mai stata così vicina grazie a Monde.
Japan History: Maeda Toshiie
Maeda Toshiie nacque il 15 gennaio 1538 (l'attuale Nagoya) quarto figlio di Maeda Toshimasa, che deteneva il Castello di Arako, e morì il 27 aprile 1599. E' conosciuto per essere uno dei principali generali di Oda Nobunaga dopo il periodo Sengoku.
Maeda Toshiie, il capo del clan Maeda
Autore: SaiKaiAngel
photo credits: wikimedia.org
Suo padre era Maeda Toshimasa e sua moglie Maeda Matsu. Quarto di sette fratelli, il suo nome d'infanzia era "Inuchiyo” e la sua arma preferita era uno yari, per questo era noto come "Yari no Mataza" o Matazaemon. Il grado più alto che ha ricevuto fu quello di Grande Consigliere Dainagon.
Per ordine di Nobunaga, Maeda Toshiie fu ricompensato con la nomina di capo del clan Maeda, nonostante avesse quattro fratelli maggiori. Questa posizione fu ricevuta nel 1560 alla morte di suo padre. Proprio come Oda Nobunaga, anche Toshiie era un delinquente e sembra fosse diventato, in gioventù, anche amico di Kinoshita Tokichiro, più famoso con il nome di Toyotomi Hideyoshi. Sembra che Toshiie fosse chiamato Inu (cane) da Nobunaga proprio per la sua natura riservata e severa, in contrasto con la natura loquace di Hideyoshi.
photo credits: samurai-world.com
La vita militare
Toshiie iniziò la sua carriera come membro del akahoro-shū sotto il comando personale di Oda Nobunaga. In seguito divenne un capitano di fanteria (ashigaru taishō) sempre nell'esercito di Oda Nobunaga. Durante la sua carriera militare, Toshiie conobbe molte figure importanti, come Hashiba Hideyoshi, Sassa Narimasa, Akechi Mitsuhide, Takayama Ukon e tanti altri che abbiamo precedentemente visto nel nostro blog. Egli fu anche l’eterno rivale di Tokugawa Ieyasu. Dopo aver sconfitto il clan Asakura, Maeda combatté sotto Shibata Katsuie nella zona di Hokuriku.
Maeda Toshiie partecipò a varie situazioni di guerra: lo vediamo nella battaglia di Okehazama del 1560 nell’assedio di Inabayama del 1567, nelle battaglia di Anegawa del 1570, di Nagashino del 1575 e di Tedorigawa del 1577, nell’assedio di Suemori del 1584 e di Odawara nel 1590. Alla fine gli fu concesso il feudo di Fuchu e un han (dominio Kaga) che attraversava le province di Noto e Kaga. Nonostante le sue piccole dimensioni, Kaga era una provincia altamente produttiva che alla fine si sarebbe trasformata nel più ricco han del Giappone nel periodo Edo, con un patrimonio netto di 1 milione di koku.
photo credits: samurai-world.com
Maeda Toshiie ha avuto un gruppo centrale di vassalli senior molto capaci. Alcuni, come Murai Nagayori e Okumura Nagatomi, mantennero una lunga tradizione con i Maeda.
Dopo l'assassinio di Nobunaga a Honnō-ji, di Akechi Mitsuhide e la successiva sconfitta di Hideyoshi da parte di Mitsuhide, Maeda Toshiie combatté contro Hideyoshi sotto il comando di Shibata nella battaglia di Shizugatake. Dopo la sconfitta di Shibata, Toshiie lavorò per Hideyoshi e divenne uno dei suoi principali generali. Più tardi fu costretto a combattere un altro dei suoi amici, Sassa Narimasa. Narimasa fu abbattuto da Toshiie in seguito alla grande vittoria di Maeda nella battaglia del castello di Suemori. Prima di morire nel 1598, Hideyoshi nominò Maeda Toshiie nel consiglio dei Cinque Anziani per sostenere Toyotomi Hideyori fino a quando non fu abbastanza grande da assumere il controllo. Nonostante questo, riuscì a sostenere Hideyori solo per un anno prima di morire. Il successore fu suo figlio Toshinaga.
La famiglia Maeda
La famiglia di Maeda Toshiie ebbe un ruolo molto importante nella sua vita. Sua moglie, Maeda Matsu, molto famosa perchè esperta nelle arti marziali, fu molto determinante per l'ascesa al successo di Toshiie.
Il fratello maggiore di Maeda Toshiie, Maeda Toshihisa, adottò Maeda Toshimasu (più famoso con il nome Maeda Keiji). Maeda Toshimasu prestò servizio sotto Oda Nobunaga insieme a suo zio. Toshimasu era originariamente destinato a ereditare la direzione della famiglia Maeda; tuttavia, dopo che Oda Nobunaga sostituì Toshihisa con Toshiie come capofamiglia dei Maeda, perse questa posizione. Forse a causa di questa perdita di eredità, Toshimasu fu ben noto per i continui litigi con suo zio Maeda Toshiie.
Maeda Toshiie morì nel 1658 all'età di 64 anni, e la sua tomba è nel cimitero Maeda di Nodayama a Kanazawa.
photo credits: wikimedia.org
Tutto ciò che c'è da sapere sui Maneki Neko
Sicuramente avrete visto i Maneki Neko, sia che voi siate o no cultori della tradizione giapponese. Vogliamo dare a questo meraviglioso e fortunato gattino giapponese un’attenzione particolare? Osserviamoli un po’ più da vicino.
Maneki Neko, il gatto porta fortuna dal Giappone
Autore: SaiKaiAngel
Noto anche come “gatto fortunato” è famoso in tutto il mondo. Il maneki-neko è un vero simbolo giapponese, con origini a Tokyo nel periodo Edo.
Originariamente i Maneki Neko erano realizzati in legno, metallo, porcellana o ghisa. Oggi si possono trovare in tutti i tipi di materiali, in particolare plastica.
photo credits: www.dailyartmagazine.com
Le origini
Le origini sono avvolte nel mistero. Esistono alcuni racconti ed il più famoso è quello del samurai che sotto la pioggia sotto un grande albero di fronte a un tempio venne chiamato con un cenno della zampa. Il samurai quindi si diresse verso di lui e proprio in quel momento, un lampo di luce colpì l'albero sotto il quale era stato pochi istanti prima. Il gatto salvò quindi il samurai da morte certa.
Un'altra storia racconta di un negoziante che prese un gatto sotto la pioggia, e il gatto si sedette davanti al negozio, facendo cenno ai clienti di entrare, come segno di ringraziamento.
Un’altra leggenda, forse un po’ più bizzarra, ruota attorno a una cortigiana che amava il suo gatto domestico. Il proprietario, convinto che il gatto fosse posseduto, si tagliò la testa nel tentativo di esorcizzarlo, proprio mentre un serpente stava per mordere la cortigiana. La testa decapitata volò in aria e atterrò sul serpente, uccidendolo all'istante e salvando la ragazza. La ragazza si sentì disperata a causa della perdita e, per darle un sorriso qualcuno le fece una statuetta del suo gatto, sembra che così nacque il primo maneki-neko.
Le differenze tra i Maneki Neko
photo credits: @punamkhokhar
Questi gattini sembrano tutti uguali, ma se li guardate attentamente, potrete scoprire anche piccolissime variazioni che ne cambiano il significato.
Ad esempio, a seconda della posizione della zampa, il significato cambia
- Zampa sinistra sollevata: attira i clienti e buoni affari. Quindi con la zampa sinistra sollevata è adatto alle imprese, ai negozi e alle attività che si svolgono principalmente durante la notte come locali notturni, bar e discoteche.
- Zampa destra sollevata: augura denaro e buona fortuna.
- Entrambe le zampe sollevate: può significare "doppia fortuna!" e protezione dalla sfortuna, anche se il gesto può anche essere visto come un tifo celebrativo. Ovviamente le zampe devono essere ad altezza diversa, perchè alla stessa altezza significherebbero “arresa” e ovviamente non è il caso del nostro Maneki-Neko.
Possiamo ogni tanto anche trovare una moneta insieme al Maneki-Neko e questo, ovviamente rappresenta prosperità, ricchezza e denaro.
La pettorina e la campana sono generalmente associati alla protezione e all'abbondanza.
A chi regalare i Maneki Neko?
Ovviamente, a seconda della persona che vogliamo omaggiare, il Maneki Neko sarà posizionato diversamente. Come trovare il posto più giusto? Leggete qui:
- A casa: va posizionato nella parte sud-est della casa, che è l’ area ricchezza/denaro
- Per il lavoro: di solito il Maneki Neko viene tenuto vicino agli ingressi in modo tale che le persone che entrano possano effettivamente vederlo. Nel caso ciò non fosse possibile, può essere tenuto nell’area nord-est dei locali commerciali.
- Per gli uffici: posizionate il vostro Maneki Neko il più vicino possibile all'ufficio.
Ovviamente, anche a seconda del colore, il significato cambia, andiamo a vederli tutti:
- Tricolore: attira buona fortuna, ricchezza, prosperità.
- Bianco: colore della purezza, i Maneki Neko bianchi attirano appunto la purezza e la felicità.
- Nero: sono visti come delle guardie. Proteggono dalle energie negative e dal male. Inoltre aiutano a scacciare gli stalker e forniscono sicurezza, conforto e pace.
- Dorato: il colore dorato è associato a ricchezza e denaro. Questo Maneki-Neko attira benefici materiali e monetari e per questo si trovano molto nei negozi, ristoranti e altri luoghi di lavoro.
- Rosso: il rosso, come il nero, è un protettore ed è usato per proteggersi dal male e dalle malattie. È bene tenerne uno nella stanza dei bambini.
- Rosa: il rosa è il colore dell'amore, quindi questo Maneki-Neko attrae amore e romanticismo.
- Verde: questo Maneki-Neko aiuta gli studenti ad aumentare la concentrazione verso gli studi, proteggendoli dalle malattie ed aiutandoli a guarire nel caso ce ne fosse bisogno.
- Blu: attira pace, armonia e felicità per i membri della famiglia.