Introduzione alla poesia giapponese
Italia, Francia, Inghilterra, America e molti altri Paesi al mondo offrono una vastissima produzione poetica, ma com'è la poesia giapponese? Eccoci ad intraprendere questo affascinante viaggio letterario per scoprire qualcosa di più sulla Terra del Sol Levante!
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Introduzione alla poesia giapponese
Autore: Sara | Ispirazione: Tokyo Weekender
Poesia giapponese: Kanishi
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Curiosamente, la maggior parte delle opere letterarie della poesia giapponese nacquero durante la Dinastia Tang, dall’incontro dei poeti giapponesi con quelli cinesi. E così, sotto l’influenza cinese, Kanshi 漢詩 divenne la forma di poesia più popolare durante il primo periodo Heian tra gli aristocratici giapponesi e raggiunse sempre più popolarità affermandosi anche nel periodo moderno, soprattutto tra accademici e intellettuali. I temi erano liberi, mentre le forme erano più rigide: quelle classiche contavano circa 5 o 7 sillabe in 4 o 8 linee, seguendo le regole di Lushi 律詩 (rima sulle linee pari con un tono regolato) e jueju 絕句 (rima in versi pari e composta solo da quartine) basandosi soprattutto sul tono del cinese mandarino.
Gli esponenti maggiori di questo stile sono sicuramente Kukai, Sugawara no Michizane, Maresuke Nogi e Natsume Soseki.
Waka
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A differenza di Kanshi, Waka 和歌 era la poesia classica scritta in giapponese con due forme ben precise: Choka, 長歌, ovvero lunghi poemi privi di alcuna restrizione di lunghezza. La struttura è semplice e consta di 2 linee di 5 o 7 suoni sillabici (che ne determinano l’accento) che si conclude con 3 linee da 5, 7 e ancora 7 suoni sillabici; Tanka, 短歌, invece possiede una struttura simile, ma sono poemi più brevi, spesso costituiti solo da cinque gruppi di parole rispettivamente di 5, 7, 5, 7 e, infine, 7 suoni sillabici. Waka non segue le regole di rima ed è ancora molto popolare nel Giappone moderno, anche se ora si predilige la forma Tanka: la brevità più incisiva rispecchia come sempre l’essenzialità di una cultura profonda. Poeta per eccellenza è sicuramente Machi Tawara.
Haiku
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Qual è il componimento poetico Giapponese che consideriamo tra i più famosi? Senza ombra di dubbio è l’Haiku, 俳句. Amato da tutti, esso è solitamente composto da 3 versi e 17 suoni sillabici totali, schematicamente 5/7/5. L’Haiku conobbe il proprio sviluppo nel periodo Edo quando numerosi poeti si affidarono a questo genere per descrivere la natura e gli accadimenti umani direttamente collegati ad essa. Infatti, questi piccoli “componimenti dell’anima” esprimono la bellezza di ogni singolo momento, rappresentando “l’attimo” e conferendo al lettore quel senso di “illuminazione” grazie alle immagini che le parole evocano. I poeti più famosi ed amati sono senza dubbio Basho, Yosa Buson, Kobayashi Issa, e Masaoka Shiki.
Il nostro viaggio nella poetica giapponese si conclude qui per ora, questa è brevissima panoramica che ci ha permesso di entrare nel mondo della letteratura del nostro tanto amato Giappone. Qual è la vostra forma preferita di poesia tra quelle sopra esposte? La mia è facile da indovinare: amo particolarmente gli Haiku. Eccone di seguito uno tra i miei preferiti di Matsuo Basho:
Prendiamo
il sentiero paludoso
per arrivare alle nuvole.
Continuate a seguirci per scoprire altre piccole perle di questo mondo orientale e mi raccomando, continuate a percorrere il sentiero intrapreso: la felicità è sempre davanti a voi!
Parole intraducibili: Mono No Aware, Shakkei, Hikikomori, Omotenashi, Betsubara
A tutti è capitato almeno una volta di navigare in internet e trovare articoli riguardanti le “parole intraducibili”. Infatti, spesso scopriamo che ogni Nazione possiede delle parole speciali con un determinato significato privo di una qualsivoglia corrispondenza nella propria lingua. Oggi anche noi di Japan Italy Bridge vogliamo provare a riassumere quelle parole particolari, uniche e talvolta magiche che racchiudono dentro si sé un intero mondo.
Parole intraducibili: Mono No Aware, Shakkei, Hikikomori, Omotenashi, Betsubara
Autore: Sara
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Parole intraducibili: Mono No Aware
La prima della lista delle nostre parole intraducibili è, 物の哀れ, “mono no aware”. Un concetto estetico che esprime una forte partecipazione emotiva alla bellezza della natura e della vita umana con un conseguente sentimento nostalgico legato al suo incessante cambiamento. Quindi letteralmente lo potremmo tradurre come “il pathos delle cose” o “la bellezza dell’effimero”.
Mono no Aware trova le sue radici nel periodo Heian, ma si è diffuso solamente nel periodo Edo, quando lo studioso Motoori Norinaga fece un’attenta analisi e critica dell’opera “The Tale of Genji” di Murasaki Shikibu definendolo come un perfetto esempio di “mono no aware”, ovvero la perfetta essenza della cultura giapponese. Da questo momento in poi, il percorso creativo di moltissimi artisti giapponesi ha avuto come perno proprio questo strano e complesso concetto. Troviamo infatti estremamente sentimentale la “caducità” delle cose a prendere il sopravvento, sia nelle opere letterarie così come in quelle cinematografiche. Questo lascia quella sensazione di “mancanza” per un finale che non appaga nè il lettore nè lo spettatore. Una dolce tristezza e consapevolezza che tutto è destinato a morire lentamente (e per questo va amato profondamente).
Shakkei
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La seconda espressione che vogliamo analizzare è 借景, “shakkei”. Questa volta si tratta di una particolare tecnica definita letteralmente come “paesaggio in prestito”, ovvero incorporare elementi esterni del paesaggio all'interno della composizione di un giardino, la perfetta fusione degli elementi a disposizione già presenti con l’estetica circostante.
Potremmo dire che l’intero Giappone si rifà al concetto di “Shakkei”. Tutto pare essere esattamente al posto giusto in modo armonico e non sfacciatamente calcolato e studiato. Una sorta di esaltazione della natura, come se persino i grattacieli fossero parte integrante e perfetta dell’intero paesaggio. In realtà però questa espressione si riferisce prettamente ai giardini dell’Asia Orientale che conferisce loro il fascino che conosciamo bene. I principi del “paesaggio in prestito” affondano le radici nello Sakuteiteki (antico trattato di giardinaggio giapponese) sviluppandosi sempre di più fino a raggiungere la massima popolarità durante i periodi Meiji e Taisho.
Hikikomori
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La terza parola è forse tra le più note e più ”pericolose”, si tratta di 引き籠もり, Hikikomori. Oggi è un triste fenomeno sociale che può avere conseguenze estreme e che va oltre al semplice “isolamento”. Ci sono persone che decidono di ritirarsi volontariamente dalla vita sociale, cercando livelli di solitudine estremi assumendo uno stile di vita deleterio a livello sia fisico che psicologico. La notte ed il giorno si invertono, I rapporti diretti spesso vengono sostituiti da quelli virtuali o, nei casi ancora più estremi, non esistono nemmeno. L’hikikomori si aggira per la propria stanza, privo di qualunque stimolo e questo, come è intuibile, sono caratteristiche che contraddistinguono i soggetti depressi con atteggiamenti ossessivo-compulsivi.
Il primo a dare un nome a questo particolare fenomeno fu il psichiatra Tamaki Saitō quando osservò che il numero di coloro che presentavano questa profonda letargia nei confronti della vita aumentava e le caratteristiche erano sempre le stesse. Possiamo quindi definire Hikikomori come una sindrome più che come una parola in sé.
Parole intraducibili: Omotenashi
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La quarta della lista è お持て成し, “omotenashi”. E’ davvero difficile trovare un equivalente che possa dare anche solo l’idea di questo meraviglioso concetto. Potremmo usare la parola “ospitalità”, ma è quasi riduttivo poichè essa esprime uno degli aspetti della cultura giapponese tra i più complessi e profondi. Omotenashi è la volontà di essere attento e prendersi cura degli altri. Significa anche dare importanza ai dettagli, avere la consapevolezza delle proprie azioni, possedere la sensibilitàe per ricercare l’armonia e far stare bene gli altri. Fu il monaco buddista Sen no Rikyū a stabilire i principi e le buone regole di condotta durante una delle più note cerimonie: quella del té, espressione di massima cura dell’ospite.
Omotenashi è quindi il Giappone, la base su cui è radicata l’etichetta comportamentale dell’intero Paese, anche se non è detto che questo senso di “ospitalità” si incontri sempre e comunque (tutto il mondo è paese: esistono anche giapponesi ben poco amichevoli!), ma lo si percepisce facilmente quando lo si sperimenta.
Betsubara
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L’ultimo termine che affronteremo oggi è べつばら, “betsubara”. E’ una parola che può fare sorridere e letteralmente significa “stomaco separato”. Questo è il posto in cui va tutto quella parte di dessert che, dopo aver dichiarato che non poter mangiare un altro boccone, lo si mangia comunque. E’ un po’ come quando si dice: “c’è sempre posto per il dessert” nonostante ci si senta già totalmente sazi. Ovviamente può essere inteso per qualunque cibo per cui si ha una debolezza: può trattarsi del ramen, del sushi, della pizza. Perciò ognuno di noi ha un “betsubara” differente! Il vostro qual è?
Il Fenomeno Animal Crossing
Il Giappone si sa, è una terra di mode che vanno e vengono, ma il recente fenomeno di Animal Crossing ha coinvolto tutto il mondo, e non stiamo parlando solamente del gaming
Animal Crossing, fenomeno mondiale firmato Nintendo
scritto da: Sara
Quando si tratta di scrivere riguardo ai videogiochi nel nostro blog, sono sempre fortemente in dubbio se farlo o meno perchè ci sono una miriade di titoli dal Sol Levante degni di nota! Questa volta però non potevamo esimerci: il videogioco in questione ha conquistato davvero tutti, soprattutto nel periodo di quarantena con la sua semplicità, il suo mood “chill” e i suoi colori vivaci. Ebbene sì, sto parlando proprio di Animal Crossing!
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Le varie versioni
Il titolo giapponese どうぶつの森 (Doubutsu no Mori) letteralmente significa “Foresta degli Animali” ed è stato sviluppato per Nintendo dal game designer Hisashi Nogami nel lontano 2001 trasformandosi velocemente in uno dei videogiochi più amati di sempre. Alla sua prima uscita, infatti, si sono susseguite varie edizioni come Animal Crossing: Wild World, Animal Crossing: Let's Go to the City, Animal Crossing: New Leaf e il recentissimo Animal Crossing: New Horizons; oltre ai simpatici spin-off come Animal Crossing: Happy Home Designer e Animal Crossing Pocket Camp, quest’ultimo disponibile per Android e iOS.
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Simulatore di vita, questo gioco ci catapulta in un mondo abitato da curiosi animaletti antropomorfi con i quali si può interagire. Non esiste un vero obiettivo, il punto forza della serie è quello di personalizzare il proprio villaggio, raccogliere oggetti, esplorare e… rilassarsi. Inoltre il tempo scorre esattamente come quello della nostra realtà. Il giorno e la notte, le stagioni, le festività, si alternano seguendo i ritmi della nostra quotidianità.
L’ultima edizione del gioco, "New Horizons", è ambientato in un’isola deserta. Totalmente personalizzabile grazie alla funzionalità del Terra Forming che permette di lasciare andare la propria fantasia e ricreare ambienti dalle più disparate ispirazione.
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Una volta creato il proprio stile, arredato l’arredabile, invitato amici a visitare l’isola ecc ecc cosa resta da fare? C’è chi potrebbe dire che la giocabilità si esaurisce, ma non è così. Infatti, eventi e aggiornamenti rendono New Horizons un videogioco interminabile e affascinante in cui si possono festeggiare matrimoni, compleanni e cerimonie di vario tipo. Creare un party con gli amici, celebrare le festività come Natale, Pasqua, Tanabata, partecipare a festival di vario genere, gare ed eventi a sorpresa! Ancora una volta, il Giappone ci ha regalato qualcosa di unico. Una gioco a cui dedicarci quando il mondo attorno a noi risulta soffocante e frenetico o semplicemente quando vogliamo evadere, ma non lo possiamo fare fisicamente.
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Tutti i titoli della serie sono disponibili sul sito ufficiale NINTENDO.
Amuleti e Lucky charm, direttamente dal giappone
Il Giappone ha delle tradizioni ricche e varie, una delle più famose è quella legata ai lucky charm, ovvero gli amuleti portafortuna. Infatti, gli o-mamori (お守り) sono facili da trovare e basta andare in un qualsiasi tempio per acquistarli. Ma che cosa sono esattamente e come sono fatti?
O-mamori (お守り), amuleti porta fortuna e lucky charm
scritto da: Sara | fonte: Tokyo Weekender
Lucky charm per eccellenza, questi amuleti infondono protezione proprio perchè 守り (mamori) significa protezione/guida. Infatti, una preghiera di buon auspicio scritta su carta o legno viene poi avvolta da una raffinata stoffa di seta. Fatti di diversi colori in base alla tipologia a cui sono destinati, questi lucky charm rappresentano amore, salute, fortuna, denaro, apprendimento ecc.
La loro efficacia è destinata ad esaurirsi dopo un anno o al raggiungimento dello scopo che hanno. Infatti, al termine bisognerebbe portarli dove sono stati acquistati affinchè vengano bruciati in un fuoco sacro.
La storia degli O-mamori
La loro storia ha radici religiose shintoiste e buddiste. Infatti, i sacerdoti pensavano di poter proteggere le persone allontanando gli spiriti maligni grazie a piccole benedizioni tascabili. Qui dentro venivano infatti racchiuse la forza e la protezione degli dei.
Col tempo gli omamori si sono moltiplicati, ne esistono di svariate fattezze e si possono acquistare nei santuari e nei tempi sparsi su tutto il territorio nipponico.
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Omamori tradizionali: una protezione per ogni esigenza
KATSUMORI 勝守, il successo
La preghiera di questo omamori garantirà che quell’unico obiettivo che vi siete posti e a cui state dedicando le vostre energie si realizzi.
YAKUYOKE 厄除け, allontanare il male
Spesso il raggiungimento di un obiettivo può essere difficile o addirittura ostacolato, perciò questo amuleto aiuterà a prevenire i potenziali demoni che potrebbero inibire il successo.
SHOUBAI-HANJOU 商売繁盛, soldi
Solitamente di colore giallo accesso e a forma di “sacchetto”, questo omamori può essere più generico e quindi garantire la fortuna monetaria oppure più specifico come proteggere gli investimenti, i risparmi o i buoni affari.
GAKUGYOU-JOUJU 学業成就, istruzione e apprendimento
Incoraggiante e motivazionale negli studi questo omamori è molto popolare tra gli studenti e si possono vedere appesi ai loro zaini come portafortuna per la carriera scolastica.
KOUTSU-ANZEN 交通安全, un viaggio sicuro
Viaggiare sicuri è uno dei desideri di tutti e questo amuleto è diventato il più amato e diffuso anche tra coloro che guidano i mezzi pubblici (bus, taxi e aerei). La sua funzione è quella di rendere più sicure le strade e proteggere autisti e passeggeri da disattenzioni stradali e aerospaziali. Infatti, esiste la versione proprio dedicata agli aerei che prende il nome di KOKU-ANZEN.
EN-MUSUBI 縁結び, l’amore
C’è poco da spiegare, che siate single, fidanzati, sposati oppure state per avere un bambino, questi omamori hanno un’unica funzione. Infatti, il loro scopo è di garantire e rafforzare l’amore, dare la felicità, semplificare le cose, proteggere il cuore.
KAIUN 開運, Fortuna
Un omamori generale, quello della fortuna, che non detta delle linee guida o dei vincoli. Si tratta semplicemente di un rafforzatore della fortuna, un lucky charm per qualunque scelta od occasione.
SHIAWASE 幸せ, la felicità
Sulla scia di KAIUN, anche SHIAWASE è un “garante per la felicità”. Infatti questo diventa un motivatore a migliorare la propria vita ricordando le piccole sfumature che possono cambiare tutti i punti di vista.
KENKO 健康, la salute
Questo talismano, come è facile intuire, ha lo scopo di proteggere dalle malattie, mantenere in salute il corpo e aiutare chi lo possiede a vivere una lunga vita.
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Omamori particolari: talvolta bisogna colpire nel segno
DA BUGIA A VERITA
Questo omamori è molto diverso da quelli a cui siamo abituati. Infatti è interamente di legno intagliato e ha la forma di un uccellino. Lo si può trovare solamente una volta l’anno, il 25 gennaio al Santuario di Yushima e il suo scopo è quello di trasformare tutte le bugie in un canto di verità.
LA BELLEZZA “ETERNA”
Esiste l'omamori generico rivolto alla bellezza complessiva. Tuttavia, ci sono anche omamori specifici per avere belle gambe, oppure anti-invecchiamento o ancora per avere una vita più snella, occhi bellissimi, pelle migliore e molto altro.
ANIMALI DOMESTICI
Non è così difficile trovare amuleti protettivi per gli animali! Anche loro meritano una benedizione speciale, non è così?
TECNOLOGIA
Potrebbe farci sorridere al pensiero di un amuleto che possa proteggere contro le insidie di internet o le difficoltà nell’utilizzare i dispositivi elettronici, eppure esiste!
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Potremmo affermare che esiste un lucky charm per ciascuno di noi, combinazioni uniche che probabilmente non cambieranno la nostra esistenza. Tuttavia, sono un modo carino per augurare il bene di chi amiamo o semplicemente adornare i nostri oggetti e mezzi con qualcosa che ci ricordi i nostri obiettivi.
Cose da fare in quarantena: Visitare virtualmente i musei del Giappone
Visitare ogni museo del Giappone, si può ma virtualmente
scritto da: Sara | fonte: Tokyo Weekender
La fase due qui in Italia è cominciata ma viaggiare è ancora impossibile, quindi continuiamo la nostra rubrica sulle cose da fare in quarantena e oggi vi parliamo di come visitare i musei del Giappone, virtualmente.
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In un attimo siamo stati travolti da un nemico invisibile che ha inevitabilmente stravolto le vite di tutti, in tutto il mondo. La diffusione del nuovo coronavirus e la pandemia che ne è seguita ha purtroppo portato alla chiusura di moltissimi settori economici, ma anche luoghi di interesse culturale.
Le situazioni sono le più svariate e noi di Japan Italy Bridge vogliamo cercare di non condividere tristezze, ma di concedere delle piccole parentesi di svago a tutti i nostri lettori. Infatti, nonostante il COVID-19 abbia profondamente colpito tutti, la nostra missione resta quella di portarvi in viaggio con noi tra le meraviglie del Sol Levante.
Abbracciando lo slogan #stayathome, l’hashtag che si è diffuso in questi mesi, e grazie a Google Art And Culture e ad altre iniziative individuali, anche il Giappone ha aperto le porte virtuali dei suoi meravigliosi musei e mostre, consentendoci di visitarli comodamente dal salotto di casa nostra! L’elenco è davvero lunghissimo, ma noi abbiamo selezionato i nostri preferiti. Cosa ne dite quindi di distrarci un po’ e iniziare questo itinerario virtuale? Tra Arte, moda, ceramica e storia: che il viaggio abbia inizio!
Chihiro Art Museum
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Il Chihiro Art Museum di Tokyo fu istituito nel 1977 in onore dell'artista Chihiro Iwasaki (1918-1974), famoso per le sue delicate illustrazione color pastello per bambini. Oggi questo museo accoglie anche mostre che esibiscono opere di altri illustratori da tutto il mondo.
Fukuoka Art Museum
Aperto nel 1979, il Fukuoka Art Museum offre una collezione di 16.000 opere: utensili da tè, arte buddista, dipinti non solo locali ma anche famosi quadri di Dalì, Mirò e Chagall.
Fukuoka City Museum
L'arte asiatica assume un fascino e un'originalità che nessun altro museo al mondo riuscirà mai ad offrire. Infatti, al Fukuoka City Museum troviamo opere di artisti che "superano" lo standard per dare vita ad un' Asia "contemporanea".
Il museo della Keio University Library
L'università di Keio è sempre stata una delle più importanti del Giappone e la sua biblioteca include collezioni di inestimabile valore, come la Bibbia di Gutenberg, ukiyo-e e oltre 10.000 rare edizioni costituite da manoscritti e lettere scritte da personaggi di spicco della storia.
Kyoto National Museum
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Il Kyoto National Museum fu aperto nel 1897 con il nome di Museo Imperiale di Kyoto. Nel 2014, il museo ha aperto una nuova ala, l'Heisei Chishinkan, per ospitare mostre delle sue vaste collezioni, che comprendono oltre 12.500 opere d'arte tradizionale giapponese.
Tokyo National Museum
Il Tokyo National Museum espone una vasta collezione di opere d'arte e antichità dal Giappone dalle antiche ceramiche alle stampe del periodo Edo e opere provenienti da altri paesi asiatici.
The Kyoto Costume Institute
La moda giapponese ha sempre influenzato il mondo e il Kyoto Costume Institute (KCI) raccoglie e conserva sistematicamente esempi eccezionali di abbigliamento occidentale attraverso secoli.
Nagasaki Atomic Bomb Museum
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C'è davvero poco da raccontare per il Nagasaki Atomic Bomb Museum. Questo museo è stato istituito per non dimenticare ciò che accadde quel 9 agosto 1945, alle 11:02 quando tutti gli orologi si fermarono, visitarlo è tremendamente emozionante.
The Museum of Oriental Ceramics, Osaka
Fondato nel novembre 1982, il Museum of Oriental Ceramics, Osaka comprende circa mille pezzi di cinese e ceramiche coreane oltre ad opere della collezione Rhee Byung-Chang e opere firmate da Hamada Shoji.
Sagawa Art Museum
Inaugurato nel marzo 1998, il Sagawa Art Museum offre al pubblico le opera di artisti giapponesicome Ikuo Hirayama, Churyo Sato e Raku Kichizaemon XV
Museum of the Sakitama Ancient Burial Mounds
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Nel Museum of Sakitama Ancient Burial Mounds troviamo una raccolta di manufatti, divenuti poi tesori nazionali. Infatti, nelle stanze di questo musoe vediamo risorse estremamente preziose nel comprendere l'antica storia del Giappone.
Se pensate che non sia ancora abbastanza e sentite il desiderio di camminare virtualmente per le città del Giappone, oggi è possibile! Infatti Visitare i palazzi e le vie del Sol Levante diventa facile grazie a Google Street View. Qui milioni di immagini panoramiche assolutamente mozzafiato che vi faranno sognare e vi trasporteranno oltre qualunque confine geografico!
Travel guide: Tokyo - Episode 06 - gli Shinkansen del futuro
Tokyo – Osaka in un’ora con gli Shinkansen del futuro
scritto da: Sara | fonte: TimeOut Tokyo
Continuiamo con le nostre guide pratiche di Tokyo e oggi parliamo del sistema ferroviario giapponese, uno dei più efficienti al mondo, e del gioiello di questo sistema: gli shinkansen.
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Parte integrante e caratteristica delle infrastrutture giapponesi, gli shinkansen (新幹線) sono quei treni definiti “proiettili”. Essi viaggiano velocissimi fino a raggiungere i 320 km/h, per portarci da una città all’altra in pochissimo tempo.
Le linee dello Shinkansen
Attualmente le linee conosciute che ci permettono di viaggiare verso diverse destinazioni in Giappone sono 15. Da Tokyo verso sud abbiamo la linea Tokaido Shinkansen, che collega la capitale con Osaka. La linea Sanyo Shinkansen collega Osaka a Fukuoka, mentre la linea Kyushu Shinkansen da Fukuoka attraversa l’isola di Kyushu da nord a sud. Da Tokyo partono anche le linee Shinkansen Akita, Hokkaido, Hokuriku, Joetsu, Tōhoku e Yamagata.
La sfida del Sol Levante è sempre costante: offrire sicurezza e massima efficienza.
Nel 2015, Japan Railways Group (JR) è riuscita a battere il record mondiale di velocità ferroviaria con il treno a levitazione magnetica che ha raggiunto il 603 km/h. Da qui si è via via sviluppato un programma che potremmo definire futuristico per mantenere questo impressionante record. Parliamo infatti della tratta Tokyo-Nagoya-Osaka. Questa nuova iniziativa prende il nome di Linear Project e dovrebbe essere completata nel 2037.
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I treni del futuro
La Japan Railways da sempre si impegna nell’implementazione di treni ultra moderni. Infatti, ora si sta concentrando sulla realizzazione di una Shinkansen lineare capace di viaggiare a levitazione magnetica. Questo tipo di tecnologia avrebbe ruote retrattili che non toccano i binari facendo si che il treno possa elegantemente “scivolare” senza alcun attrito. Questo shinkansen del futuro viaggerebbe ad una velocità massima di 500 km/h, portandoci da Tokyo a Nagoya in 40 minuti e da Tokyo ad Osaka in 67 minuti.
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Naturalmente questo progetto richiede nuove infrastrutture che permetta un collegamento da Tokyo a Nagoya per la maggior parte sotterraneo. Infatti, questo permetterebbe di evitare zone soggette a forti scosse di terremoto. Con costi che si aggirerebbero attorno ai 50 miliardi e mezzo, la prima parte della rotta potrebbe essere già completata nel 2027. Insomma, non ci resta che attendere e seguire gli sviluppi.
Voi cosa ne pensate del viaggiare ad alta velocità? Questi treni così futuristici ormai sono parte della nostra realtà e lo shinkansen ha un fascino incredibile: avete avuto modo di provarlo? Raccontateci le vostre esperienze!
Travel guide: Tokyo - Episode 05 - Affitti a Tokyo
Gli affitti più economici a Tokyo
scritto da: Sara | fonte: Soranews24
Continuiamo con le nostre guide pratiche di Tokyo con un focus sugli appartamenti più economici che si possono trovare in città.
photo credits: tgcom24
Quante volte abbiamo pensato “Se andassi all’estero per cercare delle nuove opportunità?” e al contempo la paura dei prezzi proibitivi degli appartamenti ci ha frenato dal realizzare questa intenzione?
Oggi inseguire le proprie aspirazioni è possibile! Se state pensando a Tokyo come meta sappiate che non c’è nulla di proibitivo. Piccoli appartamenti a prezzi mensili convenienti vi permetteranno di iniziare una nuova vita in questa meravigliosa megalopoli.
photo credits: facebook.com/suumo.jp
L’agenzia immobiliare giapponese Suumo ha pubblicato il risultato di uno studio che dimostra la convenienza delle tariffe di locazione delle grandi città del Sol Levante. Naturalmente gli appartamenti presi in considerazione sono monolocali compresi tra i 10 e i 40 mq e non sono situati al centro della città. In questa zona infatti, come sappiamo, troviamo gli uffici, le attività commerciali insieme alle residenze multi piano più lussuose. Tuttavia, grazie alla vicinanza alle stazioni o metropolitane che permettono di spostarsi agevolmente e raggiungere qualunque meta, anche le zone esterne diventano importanti opzioni da tenere in considerazione!
photo credits: Japanexperterna.se
Le zone residenziali più convenienti
Il risultato della ricerca di Suumo è stata il seguente:
59,000 yen al mese nei pressi di Kasai Rinkai Koen Station (JR Keiyo Line). A soli 14 minuti di treno dalla stazione di Tokyo e con un unico trasferimento lungo la strada alla linea della metropolitana di Hibiya si possono raggiungere Akihabara, Tsukiji, Ginza o Roppongi.
60,000 yen al mese nei pressi di Kanamachi Station (JR Joban Line), dallla quale si può raggiungere Ueno e Keisei Kanamachi (Keisei Kanamachi Line).
62,000 yen al mese nei pressi di Kita Ayase Station (Tokyo Metro Chiyoda Line), che conduce ad Harajuku e Shinozaki Station (Toei Subway Shinjuku Line), che, come suggerisce il nome ci catapulta direttamente a Shinjuku.
63,000 yen al mese nei pressi di Funabori Station (Toei Subway Shinjuku Line), Horikiri Shobuen Station (Keisei Main Line), Ichinoe Station (Toei Subway Shinjuku Line), Keisei Tateishi Station (Keisei Oshiage Line), Shibamata Station (Keisei Kanamachi Line) e Takenotsuka Station (Tobu Isesaki Line/Tobu Skytree Line).
photo credits: hansjohnson
Non vi sentite rincuorati? Quella sensazione di poter dire: “allora posso realizzare il mio sogno se volessi?”?
Non c’è davvero nulla di irraggiungibile se sappiamo cogliere l’occasione giusta.
Atsuta Matsuri, lanterne e fuochi artificiali
Tanti sono i matsuri giapponesi ma oggi decidiamo di concentrarci sull'Atsuta Matsuri, nella prefettura di Aichi.
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Nella regione di Chubu, più precisamente a Nagoya nella prefettura di Aichi, se ci addentriamo nella città, nascosto tra secolari cipressi, scopriremo uno dei santuari più sacri del Giappone: l’Atsuta Jingu. Venerato sin dall’antichità con i suoi 1900 anni, si ritiene sia la casa della Sacra Spada Kusanagi dell'Imperatore, una delle tre insegne imperiali.
In questo luogo magico, ogni anno, il 5 giugno si tiene l’Atsuta Matsuri (諸ブー祭), meglio conosciuto come Shobu-sai.
La giornata dell'Atsuta Matsuri
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Attorno alle 10:00 del mattino i festeggiamenti iniziano con una cerimonia speciale in cui un messaggero imperiale viene inviato al santuario per offrire le goheimotsu. Queste infatti sono strisce di carta bianca per i rituali shintoisti e che servono a celebrare una cerimonia speciale dedicata agli dei e alle dee dell’Atsuta Jingu. Dopodichè questo splendido e caratteristico Matsuri ospita vari spettacoli tra i recinti del Santuario.
Gli spettacoli
Gli spettacoli durante questo festival sono molti e di vario tipo, fra cui Il kyudo, tiro con l'arco in stile giapponese e il kendo, scherma giapponese. Ma il vero protagonista è l’Atsuta-kagura, un tipo di danza shintoista tradizionale locale accompagnata da flauti e dai taiko, i tipici tamburi giapponesi. Oltre a questo, troviamo varie esibizioni fra cui il Sumo e competizioni di intrattenimento come il Kodomo Mikoshi, i santuari portatili per bambini!
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Il Festival raggiunge il culmine del fascino quando, alle 18:00, i cinque makiwara kento, enormi altari allegorici decorati da 365 lanterne ciascuno, sono sistemati accanto agli ingressi delle tre porte torii del santuario e vengono illuminati. Naturalmente non mancano le bancarelle che offrono tipicità e souvenirs di ogni genere.
Il chiacchiericcio delle persone si arresta alle 21:00 al parco Jingu Koen quando uno stupendo spettacolo pirotecnico fa alzare le teste al cielo e riempie gli occhi di luci e colori.
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Il festival di Atsuta è il più grande festival tra i circa 70 eventi che si tengono al Santuario di Atsuta ogni anno.
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Se vi trovate nei dintorni, non perdete questi magici spettacoli di lanterne e fuochi d'artificio per trascorrere una giornata divertente all’insegna della tradizione! Come ogni festival la partecipazione è gratuita. Per ogni informazione su come raggiungere la location, visitate il sito ufficiale del Santuario in inglese.