Japan Travel: Akihabara

Akihabara

Photo credits: travel.gaijinpot.com

Akihabara conosciuta come Tokyo’s Electric Town si trova nel quartiere speciale di Chiyoda a Tokyo. Vivace e luminoso, in questo piccolo distretto si concentrato tutti i negozi  di elettronica, informatica, videogiochi e quant’altro legato al mondo degli anime e manga.

Akihabara è sicuramente il centro di attrazione principale per gli Otaku che si possono incontrare in ogni angolo del quartiere. おたく/オタク è un termine della lingua giapponese che dagli anni ottanta indica una subcultura giapponese di appassionati in modo ossessivo di manga, anime e altri prodotti ad essi correlati. In Occidente il termine viene usato per indicare sia specificatamente gli appassionati di cartoni animati e fumetti giapponesi, sia le persone appassionate, in generale, di quello che proviene dal Giappone, senza le implicazioni negative.

Akiahabara in sè non è una meta turistica essenziale, ma se si è particolarmente appassionati di elettronica essa si trasforma sicuramente in una tappa da non perdere.

I luoghi cult del distretto

Photo credits: wowsabi.co

Passeggiando per le vie dell’”Electric Town” ci si può imbattere in una serie di famosissimi negozi e palazzi da non lasciarsi scappare come lo Yodobashi Akiba, il centro commerciale di 9 piani più grande del mondo. Troviamo anche il negozio Animate che offre ben 8 piani pieni di merchandise di anime, manga e videogames, o il Mandarake sempre dedicato a manga e anime anche se di seconda mano. E ancora il Super Potato, un negozio di 4 piani che offre un vasto assortimento di video games retrò e una piccola sala giochi anni ’80.

E se si è alla ricerca di qualcosa che non si riesce ad ottenere in nessun luogo, quasi sicuramente lo si può trovare dove tutto è cominciato: a Radio Kaikan!

Photo credits: Google image

Aperto nel 1962, fu il primo negozio a fornire di televisori, lavatrici e frigoriferi gli abitanti. Nel tempo si è evoluto divenendo il paradiso degli otaku. Nel 2011, dopo il grande terremoto, fu raso al suolo, ma ricostruito restando sempre un punto di riferimento per gli appassionati di anime.

Il miglior locale di intrattenimento è sicuramente il Maidreamin Maid Cafe, un’esplosione di colori, esibizioni e di temi “kawaii”. Questa è la meta adatta per chi ha voglia di sorridere un po’ e vedere cosa sia un maid cafe anche se è un po’ costoso. Se invece si è fan di Gundam, ecco ergersi il Gundam Cafe il quale, proprio all’entrata, offre un piccolo servizio take-out per chi non ha tempo di sostare. Sempre qui è possibile prendere il taiyaki (tipico dolce giapponese a forma di pesce) con la forma di Gundam e altri cibi a tema!

Photo credits: akibacity.tokyo

La grande insegna verde.

Photo credits: mishajoh.blogspot.it

Quando si parla di “sexy shop” si pensa immediatamente a qualcosa di “dubbio”, “losco”, qualcosa da cui stare alla larga. Invece il Pop Life Department M’S, situato esattamente sull’angolo appena fuori dall’uscita della stazione di Akihabara, è attraente e divertente. Molto pulito ed ordinato, tra gli scaffali di M’S si possono trovare oggetti inimmaginabili! Set di sexy cosplay, DVD per adulti molti dei quali anche di nicchia, tutte le ultime invenzioni tecnologiche per “uso personale” e prodotti di lifestyle. La maggior parte dei visitatori del negozio sono semplici turisti curiosi o giovani coppie. La cosa più strana è che nel seminterrato ci sono due macchinette automatiche per la vendita di mutande “usate”!

Photo credits: Google image


Japan Travel: Shinjuku

Shinjuku

Photo credits: Sergio Rola 

Shinjuku (新宿), importante centro commerciale ed amministrativo e sede del nodo ferroviario più trafficato al mondo, fa parte dei 23 quartieri speciali di Tokyo.

Non solo treni, Shinjuku è anche una delle maggiori tappe degli autobus a lunga percorrenza; il Busta Shinjuku, un grande terminal, è situato proprio in cima alla stazione ferroviaria.

Prendendo come riferimento la stazione, ad ovest di essa ci si ritrova nello Skyscraper District. Qui sorgono gli edifici più alti di Tokyo tra i quali hotel di lusso e le torri gemelle del Palazzo del Governo Metropolitano di Tokyo. Progettato dal famoso architetto Kenzō Tange,  qui è dove viene gestita l’amministrazione politica e pubblica della città. Le sue torri sono alte 243 metri e i ponti di osservazione, situati al 45° piano, sono aperti al pubblico gratuitamente.

Proprio da quei ponti di osservazione ciò che si può notare è la Mode Gakuen Cocoon Tower, un grattacielo situato nel quartiere finanziario di Nishi-Shinjuku. Alto 203 metri, è costituito da 50 piani al cui interno trovano spazio tre scuole: una di moda (la Tokyo Mode Gakuen), una di design (la HAL Tokyo and Shuto Ikou) e una di medicina. L'architettura, anch’essa progettata da Tange, dona al grattacielo una forma a bozzolo creata dalla forma spanciata dei tubi in alluminio bianchi (curtain wall) attorcigliati che salgono in diagonale.

Photo credits: Google immagini

Shinjuku non è solo modernità, ma è anche la sede di uno dei più grandi e più piacevoli parchi di Tokyo: Shinjuku Gyoen,  dove la vista dei ciliegi in fiore è rinomata per essere tra le migliori del paese. Il parco è stato aperto al pubblico nel 1949 dopo essere stato il giardino della famiglia Imperiale dal 1903.

I quartieri del distretto

Photo credits: Gor Badoyan

Tra i più famosi e discussi, ecco Kabukichou, situato a nord-est della stazione. Esso è il più grande quartiere a luci rosse del Giappone, e forse è proprio per questo che ad annunciarne l’ingresso c’è una grandissima insegna luminosa rossa. La storia di questo quartiere è davvero curiosa: il suo nome proviene da un teatro kabuki che non fu mai costruito. Dal 1872, quinto anno dell'Era Meiji, quando in Giappone furono revocate le leggi che regolavano i rapporti con le geishe e le prostitute, Kabukichou divenne il principale quartiere a luci rosse della città di Tokyo. Successivamente le leggi contro la prostituzione divennero più ferree e dopo la seconda guerra mondiale il quartiere fu sottoposto ad alcuni tentativi atti a cambiare la sua immagine. Fu quindi fatto il tentativo di trasferire qui il teatro Kabuki-za di Ginza, distrutto da un incendio, ma alla fine il teatro fu ricostruito a Ginza, mentre a Kabukicho rimase solo il nome.

Un altro teatro fu comunque costruito a Kabukichou, il teatro Koma, che si trova in un edificio che contiene alcuni bar e discoteche.

Photo credits: Benjamin Hung

A Kabukichou comunque non si dorme mai e questa zona vanta numerosi ristoranti, bar, discoteche, "hotel dell'amore" e una varietà di strutture a luci rosse per tutti i sessi e gli orientamenti. Camminare per Kabukichou può essere rischioso in fatto di spese. I costi sono esorbitanti poichè tutto è gestito esclusivamente dalla Yakuza, uno dei motivi per cui Kabukicho è anche uno dei quartieri più sicuri di Tokyo in quanto c’è un attento controllo nelle varie attività. Proprio qui, in un dedalo di stradine ci si imbatte nel Golden Gai (la via dorata) in cui una serie di piccolissimi bar molto particolari fanno capolino. I posti a sedere al loro interno sono pochi, dai 2 ai 5, e spesso sono situati anche negli scantinati! Destreggiandosi tra di essi, si possono udire risate fragorose e spiando all’interno intravedere personaggi eccentrici, scrittori, registi e qualche turista curioso. I piccoli locali possono essere anche a tema, ma in ognuno di essi ciò che si può sempre bere è lo yamazaki, un particolare whisky giapponese.

Svincolandosi dal Golden Gai, troviamo Ichigaya, sede del Ministero della Difesa. Okubo, ricca di negozi di gestione coreana che vendono cibo tradizionale e gadget classici della cultura pop coreana. Inoltre vi si trovano bar a tema coreani, club a luci rosse e ristoranti. Shinjuku ni-chome, il quartiere gay di Tokyo e infine Takadanobaba. Quest’ultima, è una zona prevalentemente frequentata dagli studenti delle vicine Università di Waseda e Università Gakushuin. Qui sono presenti scuole di preparazione e intrattenimento, molti bar e Izakaya. L’Izakaya, composto dalle parole "i" (sedersi), saka (sake) e ya (negozio), è un tipico locale giapponese che vende bevande accompagnate da cibo, una sorta di pub.

Il simbolo di Takadanobaba è il "Big Box", un grande edificio a forma di scatola, a fianco della stazione.

Photo credits: Google immagini

Sacro e profano

Photo credits: Node Reaver's Blog

Sembra incredibile, eppure è proprio tra i grattacieli di Shinjuku che si apre uno spazio di pace e preghiera: il Tempio shintoista Hanazono. Fu fondato nel 1600 ed è una delle mete degli uomini d’affari in quanto il tempio è dedicato alle divinità del successo economico. E’ una tappa quasi fondamentale per i turisti che, dopo aver camminato per la caotica Shinjuku, vogliono concedersi un po’ di riposo e, ogni domenica, curiosare il mercatino dell’antiquariato. Tanti sono i festival e gli eventi religiosi che hanno luogo ad Hanazono, il principale si tiene nell’ultimo week-end di maggio, il Jinja Reitaisai. In questa occasione si svolge una modesta processione nella quale il piccolo altare mikoshi viene portato a spalle dai fedeli. All’esterno del tempio 100 stands di ogni tipo affollano lo spazio circostante offrendo un perfetto intreccio tra il sacro ed il profano.

Photo credits: Google immagini


Japan Travel: Shibuya

La dinamica Shibuya

Photo credit: Google

Shibuya (渋谷区 Shibuya-ku), conosciuta come la zona più dinamica della città, è uno dei 23 quartieri speciali di Tokyo. Si sviluppa attorno all’area della stazione omonima, tra le più trafficate della capitale, che si apre sullo Shibuya Crossing, l’attraversamento pedonale più affollato del mondo.
Tutti i palazzi della zona sono corredati da mega schermi che illuminano l’intero quartiere al calare della sera. Le strade sono ricche di negozi, come lo 109 (Ichi-maru-kyū) iconico centro commerciale, e in particolare si possono trovare negozi di musica, ristoranti e i famosi “love hotel”. Questi sono concentrati soprattutto nella cosiddetta Shibuya’s Love Hotel Hill . A rendere il tutto ancora più caratteristico sono i giovani tra i quali impazza l’arte del cosplay e….. beh, Shibuya è anche uno dei quartieri dove la Yakuza è più presente!
Se non sapete cosa sia la Yakuza, il mistero è presto svelato. È la famosa organizzazione criminale giapponese suddivisa in numerose bande chiamate kumi o bōryokudan (letteralmente ‘gruppo violento) secondo la terminologia legale. Le sue radici provengono addirittura dal periodo Edo.

Photo credit: fotopedia.com

Uno dei simboli di Shibuya però è il celebre monumento dedicato ad Hachiko, il cane divenuto famoso per la fedeltà nei confronti del suo padrone Hidesaburō Ueno. Purtroppo la statua è semplicemente una riproduzione di quella andata perduta durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un quartiere, tante curiosità

Photocredit: AndreBenz

Sicuramente il nome “Shibuya” non è sconosciuto alle orecchie di nessuno. Gli amanti degli anime si saranno accorti che, ad esempio, in Super Gals! i riferimenti a questa zona sono innumerevoli. Senza contare che la protagonista ha l’abitudine di salire sulla statua mettendosi in sella ad Hachikō per liberarsi da tutti i suoi pensieri! Nei Digimon il treno per “Digiworld” parte proprio dalla stazione di Shibuya, ma non è solo negli anime che troviamo questo tipo di riferimenti. Nel videogioco per Nintendo DS The World Ends with You, è possibile aggirarsi nel quartiere fedelmente riprodotto in tutti i suoi luoghi-simbolo.
Ultima, ma non per questo meno importante, è proprio qui che nasce il genere musicale Shibuya-kei, fusione tra musica elettronica e pop, appartenente alla categoria del J-pop.

Il distratto di Harajuku

Photo credit: JAPAN ITALY BRIDGE

Harajuku (原宿 letteralmente "alloggio nel prato") è la zona più conosciuta per essere una miniera di tendenze giovanili estremamente innovative. Due sono le principali strade dello shopping Takeshita e Omotesandō. La prima è dedicata alle mode giovanili in cui abbondano negozi di articoli in stile lolita, visual kei, rockabilly, punk, e cyberpunk. Omotesandō invece, gli "Champs-Élysées di Tokyo" è dedicata a negozi come Louis Vuitton, Chanel, Prada, Tod’s, solo per citarne alcuni. Le giovani che popolano le strade di Harajuku vengono identificate con il termine Harajuku girls. Sono adolescenti abbigliate secondo svariati stili anche molto diversi fra loro, ma accomunati da una generale eccentricità e colori che non passano inosservati. Queste ragazze possono essere esponenti di varie subculture, fra le quali le più importanti sono lolita, ganguro e kogal.

Photo credit: Google

Il Visual Kei nasce qui

Photo credit: Alex Knigh

La corrente musicale Visual Kei – dall’inglese visual ("visivo") e dal giapponese kei (系, “stile”)- nata attorno alla fine degli anni Ottanta, si è sviluppata proprio attorno a questo quartiere. Il principio di questo movimento musicale è la dimensione estetica. Infatti, i gruppi musicali ad esso appartenenti si distinguono per la grande teatralità ed attenzione all'aspetto visivo e scenografico. Uno degli elementi più caratterizzanti è sicuramente la presenza esclusiva di musicisti uomini. Essi affondano le loro radici nello storico e raffinato Teatro Nō in cui gli uomini recitano anche i ruoli femminili. Il canone è quello di una bellezza virile che esalta la figura della donna come riferimento unico di bellezza anche per il sesso maschile.
Curiosamente si pensa che “Visual Kei” derivi da uno degli slogan della band X Japan, pioniera del genere: “Psychedelic violence crime of visual shock”.
Harajuku è il luogo perfetto per immergersi in questa subcultura, in particolare sul Jingu Bashi ("ponte del santuario"), ponte pedonale che collega il centro di Harajuku con il Santuario Meiji.

Photo credit: @camknows

Photo credit: tokyofashion.com


Japanese Culture: Vampire Knight

Vampire Knight: Japan's Vampires

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Quali sono le creature oscure più affascinanti e temute di sempre? La risposta è semplice e scontata: i Vampiri.

Nell’immaginario comune il vampiro ha origine nell’entroterra europeo, ma forse pochi sanno che c’è una stirpe proveniente addirittura dal Giappone! Parliamo proprio di Vampire Knight.
ヴァンパイア騎士 (Vanpaia Naito) è un manga nato dalla penna di Matsuri Hino. Lei è specializzata nel genere shōjo-gothic e ha debuttato nel gennaio del 2015 sul numero di LaLa.
L’autrice ci regala una visione oltremodo romantica dei Vampiri. Splendidi agli occhi umani, si differenziano dai soliti “succhia sangue”. Loro stessi hanno sangue che scorre nelle loro vene, e bere il sangue della persona amata è un gesto di devozione senza eguali che disseterà il vampiro che lo compie.

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La Cross Academy

In un mondo oscuro senza tempo né luogo, i protagonisti di Vampire Knight vivono in una prestigiosa scuola privata con un’insolita struttura delle classi. Gli studenti sono infatti divisi fra la Day Class, composta da normali studenti che svolgono le loro lezioni di giorno, e la Night Class, i cui componenti nascondono un segreto. Agli altri appaiono come un’élite di geni, mentre invece sono bellissimi vampiri. Solo tre persone della Day Class sono a conoscenza della verità sulla Night Class: il preside e i due "Guardiani": Yuuki Cross, la protagonista, e Zero Kiryu.

Attorno a loro ruotano, tra gli altri, le figure di Shiki Senri, Hanabusa Aidou e Takuma Ichijo enigmatici e attraenti nobili vampiri legati da forte amicizia, oltre che dall’obbedienza imposta dalla gerarchia, al vampiro Purosangue e capoclasse della Night Class Kaname Kuran.

Da questo incipit si snoda la storia appassionante e ricca di colpi di scena. Le tavole che l’autrice ha sapientemente disegnato hanno un tocco dark attraverso il quale i protagonisti comunicano i tormenti dell’anima e il pathos che vivono giorno dopo giorno.
I Vampiri rappresentati sono creature ammantate di innata sensualità. Proprio come nella migliore tradizione letteraria, anche nei momenti più sanguinosi lo scenario è magicamente avvolto da un alone di fascino ed eleganza. Tutto questo riesce a rendere meno cruento qualunque tipo di scontro.

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Tra Amore Eterno e Dannazione

Il tema caratterizzante di Vampire Night è proprio l’Amore Eterno. La lotta interiore dei vari personaggi per conquistare ciò che il loro cuore desidera, la non arresa nemmeno di fronte alle scelte più dolorose.
Su questo piano, la personalità di Kaname è quella più complessa. Autoritario soprattutto verso i suoi compagni della Night Class e spietato contro i suoi nemici. Raramente lo si vede sorridere o lasciarsi andare, ma il suo carattere cambia in presenza di Yuuki. È solo con lei che dimostra tutta la sua dolcezza e il grande senso di protezione di cui è capace. La metafora dell’amore tormentato, quel sentimento che comporta disperazione, dolore e lotta interiore, incarna nella figura di Kaname la determinazione, la forza e la capacità di oltrepassare i limiti pur di raggiungere il proprio obiettivo.

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Anime, Drama CD e Novel

Una storia come questa non poteva certo restare solo scritta. Il primo episodio dell’anime di Vampire Knight prodotto dallo Studio Deen, è stato trasmesso su TV Tokyo l’8 aprile 2008. Il successo ha portato il direttore Kiyoko Sayama a lavorare anche sulla seconda serie, Vampire Knight Guilty. Questa è andata in onda il 7 ottobre 2008 ed una terza serie uscita nel 2014. Indimenticabili resteranno per sempre gli opening theme di entrambe le stagioni. Questi sono "Futatsu no Kodō to Akai Tsumi” e "Rinne: Rondo”. Assieme agli ending theme "Still Doll” e "Suna no Oshiro” saranno inseriti nel cd della colonna sonora di 30 tracce composte da Haketa Takefumi.

Come se non bastasse, due Drama CD sono stati rilasciati. Uno è “LaLa Kirameki“ nel Settembre del 2005 e un secondo “Vampire Knight Midnight CD-Pack” reso disponibile esclusivamente attraverso ordinazione.
Inoltre Matsuri Hino in collaborazione con Ayuna Fujisaki, pubblicarono per Hakusensha due Light Novel nel 2008. Entrambe le novel si distaccano dai capitoli del manga, ma raccontano avvenimenti riguardanti alcuni dei personaggi della storia.

Nel novembre del 2008 venne pubblicato anche il Fanbook ufficiale intitolato: “Vampire Knight Fanbook: Cross”. Quest’ultimo regala ulteriori informazioni sui personaggi ed include le immagini dettagliate dello storyboard dell’autrice.

E la storia, non finisce qui…

Foto credit: Google images; Vampire Knight wiki;


Japan Travel: Tokyo Tower & Skytree

Tokyo Tower

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Ispirandosi alla Tour Eiffel, la Tokyo Tower svetta all'interno del quartiere di Shiba-kōen di Minato a Tokyo. Costruita nel 1958 come simbolo di rinascita economica, con i suoi 333 metri ha una duplice funzione. Infatti è sia una torre per le telecomunicazioni e sia torre panoramica!

Nella struttura interamente d'acciaio ci sono due osservatori che permettono di godere una delle viste più belle. Al primo piano, situato a 150 m dal suolo, si trova l'Osservatorio principale, che offre una vista panoramica sul quartiere. A 250m vi è quello speciale e suggestivo che permette di vedere il Tokyo Sky Tree ed il monte Fuji.

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Naturalmente la Tokyo Tower non è solo questo. Al suo interno vi è un negozio di souvenir, un bar molto elegante ed un palcoscenico dove ogni settimana avvengono vari eventi musicali.
Anche i più piccoli possono godere di spettacoli a loro dedicati nei weekend e durante le festività grazie ai "Noppon", le mascotte della Tokyo Tower.
Ai piedi della torre sorge il Highball Garden Rooftop Genghis Khan: un bar-terrazza aperto nei mesi tra marzo e settembre che offre un luogo di ristoro con specialità e cocktail esclusivi.

Dal 1° giugno al 31 agosto si tiene un evento molto curioso e altrettanto affascinante il “Milky Way Illumination”. Le scale che vanno dal pianterreno all'Osservatorio sono illuminate da una luce blu. Sul soffitto appaiono tante stelline proprio a rappresentare la Via Lattea. Inoltre durante i giorni di luna piena Tokyo Tower è illuminata di rosa!

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Naturalmente ancora oggi la Tokyo Tower porta avanti il compito per la quale fu costruita. Grazie all'antenna che custodisce, si occupa della trasmissione dei segnali per le maggiori televisioni giapponesi.

Tokyo Skytree

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Molto più recente della Tokyo Tower è la Tokyo Sky Tree. Simbolo di Tokyo dell'archittettura con le sue forme che si rifanno agli antichi templi dell'epoca Heian, svetta nel cielo della città con i suoi 634 m di altezza. Un numero non casuale: i caratteri mu (6), sa (3), shi (4) formano la parola "Musashi", antico nome della regione in cui si trova la Tokyo Sky Tree. Essa è la torre per telecomunicazioni più alta al mondo con uno dei punti panoramici più belli grazie all'area denominata Solakara Point. Qui il pavimento e le pareti di vetro, regalano la sensazione di appartenere al cielo.

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La Tokyo Sky Tree fonde modernità e antichità in modo sorprendente. Dal quarto piano della torre ci si imbatte nel SUPER CRAFT TREE dove il designer Yukio Hashimoto ha esposto le sue creazioni. L'artista fonde il moderno con le tecniche artigianali del periodo Edo. Una testimonianza è il TEMBO SHUTTLE, l'ascensore con i pannelli che rapprensentano il miyakodori (l'uccello simbolo di Tokyo), alberi di Sakura ed il fiume Sumidagawa.

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Come di consuetudine a Tokyo, anche la Sky Tree possiede a sua mascotte, la Sorakara-chan (figlia dal cielo). Naturalmente la principale funzione della torre è la diffusione radio-televisiva a livello regionale.

Photo Credit: gaijinpot.comtokyo-skytree.jptokyotower.co.jpgoogle image


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Japanese Traditions: Ōmisoka - New year's traditions

Japanese Traditions: Ōmisoka - Nuovo Anno

Shogatsu (o Oshogatsu) è il nuovo anno per il popolo del sol levante.

Nel periodo Meiji, questa data coincideva con il calendario lunare cinese. Durante la restaurazione dello stesso periodo, anche il Giappone ha adottato il calendario Gregoriano. Il 1° gennaio diventa quindi il giorno festivo che tutti conosciamo.

Per noi occidentali è quasi impossibile pensare di poter racchiudere 365 giorni in un solo momento. Aprire gli occhi di fronte allo spettacolo dell'Hatsuhinode (il sorgere del primo sole del nuovo anno) è di buon auspicio. E' anche la rappresentanza dell'anno che sta per cominciare.
Tutto però ha inizio dal 28 dicembre quando si cominciano i preparativi per il capodanno. Durante i giorni dello Shougatsu Sanganichi, solo i servizi primari sono attivi. I giapponesi si dedicano allo Susuharai, la pulizia della casa da cima a fondo per eliminare tutte le tracce negative del passato. Sugli ingressi vengono appesi i Kadomatsu (rami di pino) e lo Shimenawa (corda di paglia con strisce di carta colorata) per tenere lontani gli spiriti maligni.
Le poste giapponesi sono attive per recapitare le cartoline augurali che devono raggiungere amici e parenti entro capodanno, le nengajou (年賀状).

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Tutto è pronto per trascorrere il proprio tempo con la famiglia ed il 31 dicembre, ha inizio l'Ōmisoka (letteralmente la vigilia di Capodanno, l'ultimo giorno dell'anno). Attorno alle 22:30 inizia il Joya no Kane, i rintocchi della Tsurigane (la campana del tempio). Sono molto lenti, perchè il suono del precedente rintocco deve spegnersi prima dell'inizio del successivo. Proseguono fino a mezzanotte per un totale di 108 rintocchi. Essi permetteranno - a chi li ascolta tutti - di purificarsi per affrontare un nuovo capitolo tutto da scrivere.

I cibi tradizionali

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In questa notte si mangia il toshikoshi soba (年越しそば), cioè vermicelli fatti con grano saraceno, uova e brodo caldo. La lunghezza dei vermicelli sono auspicio di una vita lunga. La loro digeribilità indica la pulizia interiore e la facilità con cui si tagliano simboleggia l'eliminazione di tutte le cose brutte nel passato.

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Il giorno seguente, avviene la prima visita al santuario, l'HATSUMOUDE (初詣). Pregare per la salute dei propri familiari e la loro felicità è lo spirito giusto per affrontare il nuovo inizio. Inoltre i bambini giapponesi ricevono una piccola busta decorata, bukuro (袋), nella quale vi sono riposti dei soldi (otoshidama, お年玉).

Famiglia e festa sono legati insieme anche dal cibo. Sulle tavole fanno capolino i osechi-ryouri (お節料理) , i piatti speciali della tradizione come le alghe kombu ( 昆布), i kamaboko (蒲鉾, torte di pesce). E poi anche il kurikinton (栗きんとん, purè di patate dolci con castagne), il kinpiragobo (金平牛蒡, radici di bardana bollite). I più amati e conosciuti Kuro-mame (黒豆, fiagioli di soia neri dolci) e non mancano sushi e sashimi. Tutte le leccornie presenti fanno sì che esista anche il giorno del “riposo dello stomaco”, il 7° giorno di gennaio, il jinjitsu (人日), in cui si mangia il nanakusa-gayu (七草粥, la minestra delle sette erbe a base di riso).

Se avete mai avuto la possibilità di trovarvi in Giappone durante l'Ōmisoka, raccontatecelo nei commenti oppure sulla nostra pagina facebook.

Image source: Google