Bringing Japan to Italy: episode 06 – Takarabune
Qualche mese fa, in concomitanza con il Japan Matsuri a Bellinzona, abbiamo avuto l'occasione di intervistare uno dei pochissimi gruppi Awa Odori: Takarabune!
Il Festival di danza Awa (阿波踊り), il più grande festival di danza in Giappone, si tiene dal 12 al 15 agosto come parte del Bon Festival nella prefettura di Tokushima a Shikoku in Giappone.
Le prime origini di questo stile di balletti si trovano nelle danze sacerdotali buddiste giapponesi di Nembutsu-odori e hiji-odori del periodo Kamakura (1185–1333), e anche nella kumi-odori, una vivace danza del raccolto che era nota per durare per diversi giorni.
Il gruppo Takarabune gira il mondo ormai da anni per portare gioia e per condividere la cultura dei festival giapponesi con tutte le altre nazioni estere.
In un'intervista esclsiva per Japan Italy Bridge ci raccontano come vedono il rapporto fra Italia e Giappone e il loro pensiero sul nostro bel paese. Buona visione!
Follow Takarabune
Website: takarabune.org
Facebook: facebook.com/Takarabune.official
Instagram: @takarabune_official
Twitter: @Takarabune_info
Festa del Giappone @ Circolo Magnolia
Il 9 Giugno 2019, al Parco Idroscalo presso il Circolo Magnolia, si terrà un’intera giornata dedicata alla cultura Giapponese. Ci saranno tanti workshop, dimostrazioni e personalità importanti e conosciute nel mondo del Sol Levante. Ovviamente si potrà anche degustare l’ambitissåimo cibo e sake Giapponese.
Tanti sono i workshop! Potrete infatti trovare quello di disegno manga a cura di Giappone in Italia che si concentrerà soprattutto nella figura del character design. Senza dimenticare poi il workshop di Lykke Anholm, ambasciatrice italiana del metodo KonMari, che parlerà della filosofia che sta alla base del fenomeno mondiale di Marie Kondo. Inoltre, avete mai sentito parlare di Kintsugi? E’ l’antica e molto significativa arte giapponese di riparare ceramiche con lacca urushi e polvere d’oro e l’artista restauratrice Chiara Lorenzetti lo spiegherà fino ai minimi particolari.
Un tuffo nella tradizione Giapponese con alcune dimostrazioni, tra cui quella della Vestizione Yukata ad opera di Mamiko Ikeda e la suggestiva Cerimonia del Tè di Alberto Moro. IFIORINELLARETE curano la dimostrazione di Kokedama, una tecnica per cui una piantina viene tolta dal proprio vaso ed avvolta in una palla realizzata con un impasto di substrati differenti, ricoperta da muschio fresco. La pianta così realizzata può essere appoggiata su un supporto piatto, oppure lasciata fluttuare nell’aria per un effetto ancora più suggestivo. La celebre Keiko Irimajiri presenterà il suo Bentō Showcooking mentre Luca Vecchi ci racconta il concetto di Okaa-Sama | Onorevole Madre.
E per tutti gli appassionati della lingua giapponese, Eurasia Language Academy terrà un corso interattivo! Curiosi?
Vi aspettiamo il 9 giugno al Parco Idroscalo c/o Circolo Magnolia, noi ci saremo, e voi??
Info & Prevendite
Prevendite: bit.ly/Prevendite_LaFestaDelGiappone
Organizzatore: Associazione Culturale Giappone in Italia
Sito: www.giapponeinitalia.org
Mail: info@giapponeinitalia.org
Japan Italy: "Un Italiana in Giappone" la serie - Michela Figliola
Warm Cheap Trips, Michela Figliola e la sua esperienza
Qualche mese fa abbiamo lanciato la rubrica "Un Italiano in Giappone" dove intervistiamo i nostri connazionali nella terra del Sol Levante. In pochi riescono a realizzare il sogno di andare a vivere in Giappone e noi vogliamo condividere con voi le esperienze di chi ci è riuscito! Oggi vi presentiamo Michela Figliola, italianissima anzi franciacortina che vive e lavora in Giappone!
JIB: Raccontaci in breve chi sei
M: Michela, bresciana anzi franciacortina, innamorata dei viaggi. A 28 anni ho deciso di lasciare il posto fisso in Italia per trasferirmi in Giappone, paese che amo molto e dove nonostante le sue stranezze, mi sento a casa.
JIB: Come nasce la tua passione del Giappone?
M: In realtà non ricordo il fattore scatenante. Sono sempre stata attratta dall’Oriente, dalla sua cultura così diversa ed i suoi paesaggi tradizionali. Una serie di eventi mi hanno fatta conoscere sempre di più il Giappone e la sua cultura classica e ne sono rimasta stregata ogni giorno di più. Ancora adesso amo scoprirne la storia e approfondirne le mille sfumature culturali.
JIB: Ti sei trasferita in Giappone da molto tempo ormai, quali sono gli step che hai intrappreso per poter vivere in questa nazione?
M: Il sogno di trasferirmi qui è nato circa 6 anni fa, in occasione del primo viaggio. Da lì ho valutato le varie opzioni, tra cui anche quello di avviare un’attività mia. Alla fine, specialmente per una questione monetaria, ho ripiegato sul classico visto studentesco per imparare la lingua e trovare poi un lavoro full-time una volta qui.
Sebben meno onerosa rispetto al business visa, la scuola di giapponese è comunque abbastanza costosa, perciò ho impiegato alcuni anni per riuscire a risparmiare abbastanza da potermi permettere la scuola e le spese in Giappone, anche se con il permesso lavorativo e lavorando per 28 ore settimanali, si riesce in parte a coprire le spese quotidiane.
JIB: Raccontaci una delle esperienze più divertenti che ti sono capitate da quando vivi in Giappone.
M: Più che esperienze divertenti si tratta di incontri: una volta che ho incontrato un maiale con il ciuffo arcobaleno portato a passeggio tra le strade della zona di Asakusa. Mentre in un’altra occasione, uscendo da un izakaya vicino a casa, ho incontrato il famoso Sailor Suit Old Man, il vecchino vestito da scolaretta!
JIB: Il tuo blog, warmcheaptrips.com, da cosa è nato e come ne hai sviluppato l'idea sino ad arrivare a ciò che è oggi
M: Il blog è nato nel 2015, dopo l’ennesimo viaggio organizzato nel dettaglio in autonomia, faticando a trovare le risposte che cercavo. Su suggerimento di un’amica che mi chiese di passarle uno dei miei vecchi itinerari per replicarlo, ho deciso di mettere online tutto quello che stava nascosto sul mio pc ed aiutare così altre persone a viaggiare.
Da sempre mi piace scrivere, oltre che viaggiare ed inizialmente il blog era un modo per mostrare cosa sapevo fare, una sorta di portfolio su chi sono e come affronto le cose.
Poi con il tempo è diventato qualcosa di più professionale ed ho iniziato ad investirci sempre più tempo, in modo da dare informazioni utili ed interessanti ai lettori, specializzandomi in itinerari culturali, viaggi storici e ovviamente, Giappone, specialmente quello meno conosciuto.
JIB: Da occidentale, quali sono le difficoltà e le differenze che hai riscontrato nei primi tempi in Giappone rispetto all'Italia
M: Personalmente, essendo partita molto preparata su tutti quelli che possono essere aspetti spinosi per gli italiani, non ho avuto grandi difficoltà. Mi sento molto a mio agio ed in linea con l’attitudine giapponese. L’unica cosa che ogni tanto mi stona un po’ è la totale mancanza di elasticità che in alcuni casi sarebbe utile per risolvere problemi in modo semplice e veloce. Oppure il fatto che raramente esprimono la loro reale opinione e dicono le cose tra le righe. Ragionando in modo diverso dal nostro, non sempre si riesce a cogliere il vero punto della questione.
JIB: Molti pensano che il Giappone sia una terra totalmente diversa dall'Italia ma invece noi abbiamo riscontrato molte più somiglianze di quanto si possa immaginare. Tu cosa ne pensi? Quali sono le somiglianze più forti?
M: Diciamo che per molte cose i due paesi si assomigliano moltissimo, soprattutto è impressionante quanto siano simili nell’essere agli opposti.
Diciamo che le somiglianze maggiori sono principalmente nell’amore per la bellezza e l’estetica, specialmente nell’abbigliamento e nel portamento. Ma anche in cucina: sapori semplici, ma ricchi di gusto, dove gli elementi che compongono il piatto hanno un perfetto bilanciamento.
Ci sono forti tradizioni e molto attaccamento alle culture regionali ed ai dialetti, così come il modo scherzoso in cui dividono il Paese in Nord e Sud (o meglio, est e ovest) per via delle abitudini ed atteggiamenti diversi!
JIB: Progetti per il futuro?
M: Ora sto attendendo il nuovo visto lavorativo dall’immigrazione, se non dovesse arrivare, tornerò in Italia per un annetto e cercherò lavoro in qualche azienda che mi possa offrire un trasferimento futuro.
Ovviamente spero che tutto vada per il meglio e possa continuare a restare qui, lavorando per l’attuale azienda che si occupa di organizzazione di tour ed eventi a Tokyo e gestione dei Social Network per conto di altre attività. In parallelo vorrei continuare il mio blog, continuando a scrivere di viaggi sia in Giappone che nel resto del mondo.
JIB: Come è vista l'Italia in Giappone?
M: Amano tutto ciò che è italiano, e vedono spesso l’Italia come simbolo di eleganza e raffinatezza. E hanno un’idea di uomo italiano molto stereotipata: sempre pieno di complimenti ed attenzioni che riempie la propria donna di fiori e regali. Ultimamente però l’Italia viene vista come un paese pericoloso dove viaggiare, per via dei furti e delle truffe di cui spesso i giapponesi sono vittime!
JIB: Maggio in Giappone, cos'ha di particolare questo mese nella terra del Sol Levante?
M: Quest’anno c’è stata la “mega golden week”, una serie di festività nazionali che regalano circa una settimana di ponte, ma nel 2019 sarà particolarmente lunga perché c’è stato il cambio d’Imperatore! Il 30 Aprile è finita l’era Heisei ed è iniziata la nuova era Reiwa il 1° maggio, quando il Principe Naruhito è salito al trono
JIB: Pensi ci sia un futuro per una collaborazione ancora più stretta fra le due nazioni?
M: L’interesse per l’Italia da parte dei giapponesi è altissimo, e l’interesse degli Italiano verso il Giappone aumenta sempre di più. Non solo dal punto di vista turistico, ma anche dal punto di vista economico e di scambio merci, quindi sì, si andrà sicuramente verso collaborazioni ancora più strette tra i due paesi.
JIB: Ti manca mai l’Italia? Pensi di tornare stabilmente qui?
M: Stavo benissimo anche in Italia, ma qui sto meglio. Grazie alla tecnologia è comunque molto semplice comunicare con l’Italia quindi non sento mai nostalgia. A volte però soffro terribilmente la mancanza di alcuni cibi o piatti caserecci, ma per fortuna si trova comunque tantissimo ottimo cibo anche qui!
JIB: Lancia un saluto e un consiglio a tutti i nostri lettori
M: Il Giappone è un paese fantastico da visitare, non limitatevi ai grandi classici, ma esplorate le zone meno battute. Qui vivrete la vera essenza del Giappone e potrete amarne pienamente cultura e tradizione. Per capire al meglio questo paese, dovete aprire la mente, smettere di giudicare quello che vi sembra diverso e lasciarvi trascinare dal Giappone. Siate sempre rispettosi del Paese che state visitando, quasi come se foste dei fantasmi, specialmente se visitate le zone meno turistiche.
Se state invece pensando di trasferirvi in Giappone, studiatene la storia e focalizzatevi su quelli che potrebbero essere aspetti negativi della vita quotidiana. Non fidatevi di chi dice che è tutto perfetto! Io ci sto benissimo, ma so che per molte altre persone molte cose potrebbero pesare molto, specialmente chi è molto legato alla cultura italiana ed ai rapporti umani così come sono in Italia. Qui i rapporti sono estremamente diversi, siatene consapevoli prima di volervi trasferire!
Segui Michela
Website: warmcheaptrips.com
Instagram: @warmcheaptrips
Japan Italy: Far East Film Festival 21 ~ Report
photo credits: fareastfilm.com
«Noi viviamo dall’altra parte del mondo e avevamo paura che il nostro film non venisse capito. Ma il mondo parla una lingua sola: quella dell’amore...».
Abbiamo deciso di cominciare il nostro articolo con questa frase dell’attrice Crisel Consunji dopo il trionfo del film Still Human al Far East Film Festival 21. Perché questa frase rappresenta la verità, c’è una sola lingua che unisce tutto il mondo ed è quella dell’amore.
photo credits: gacktitalia.com
E’ quindi sicuramente un pensiero comune, quello di non essere capiti, che la visione orientale del cinema possa in qualche modo non essere capito dal mondo Occidentale. Il Far East Film Festival ha ancora dato luce a questo mondo che pur sembrando tanto lontano da noi, non lo è affatto, al contrario le similitudini sono tante.
Il film Still Human, con la regia di Oliver Chan e l’attore protagonista Wong, che era già stato premiato con il Gelso d’Oro alla Carriera, ha vinto il Far East Film Festival 21 ed il premio della critica. Al secondo posto troviamo la black comedy cinese Dying to survive di Wen Muye e al terzo posto il coreano Extreme Job di Lee Byoung-heon.
photo credits: scmp.com
Melancholic del regista esordiente Tanaka Seiji si è invece aggiudicato il Gelso Bianco per le opere prime mentre Fly me to the Saitama del grande regista Takeuchi Hideki si è aggiudicato il MYmovies award.
photo credits: mymovies.it
photo credits: mymovies.it
photo credits: aficfestival.it
Il Far East Film Festival 21 ha chiuso con dei numeri esorbitanti: 9 giorni di programmazione. 77 film, 3 anteprime mondiali, 14 debutti, 60.000 mila spettatori, oltre 20 mila partecipanti agli eventi in città e 1600, invece, gli accreditati (giornalisti, docenti, studenti, ambasciatori di altri festival), provenienti da oltre 20 paesi: Italia, Olanda, Slovenia, Regno Unito, Germania, Svezia, Stati Uniti, Francia, Belgio, Svizzera, Cina, Canada, Spagna, Hong Kong, Giappone, Croazia, Ungheria, Polonia, Austria, Norvegia, Corea del Sud, Repubblica Ceca, Brasile, Svezia e Serbia. Oltre 100 appuntamenti tra cui il Cosplay Contest, con oltre 20 mila presenze. Non bisogna dimenticare l’attivissima community di Facebook del festival con 30 mila fans coinvolti.
photo credits: japanitalybridge.com
E’ stato non solo il Festival dell’Oriente, ma anche del mondo intero. Le presenze provenivano da qualsiasi parte.
Noi di Japan Italy Bridge che abbiamo partecipato come media, abbiamo potuto assistere ad un’aggregazione di persone, tra cinefili, esperti, appassionati, giornalisti che non hanno avuto paura della pioggia e del freddo e hanno partecipato con entusiasmo a tutti gli eventi e le proiezioni.
Un grande entusiasmo che si è notato anche nelle talk tenute dai registi e dagli attori, una grande partecipazione e curiosità di sapere come sono nate le opere e come sono state vissute.
photo credits: japanitalybridge.com
Per quanto ci riguarda, con un altro nostro progetto GACKT ITALIA, abbiamo seguito la creazione, l’ascesa e il grande successo di Fly me to the Saitama passo per passo, traducendo e condividendo articoli, interviste e video ormai da mesi. E’ stata quindi una grandissima emozione poter vedere qui in Italia il film di cui tanto si è parlato, sentire le risate del pubblico e i silenzi nei momenti intensi. E’ stato un po’ come vedere la completa evoluzione di una creatura dopo averla seguita fin dalla sua nascita. Grande emozione anche nell’intervista che abbiamo potuto realizzare al regista Takeuchi Hideki che con umiltà, simpatia e professionalità si è raccontato ai nostri microfoni entusiasticamente.
photo credits: japanitalybridge.com
photo credits: japanitalybridge.com
Questo Festival è la dimostrazione che l’aggregazione è possibile, che si può vivere in serenità nonostante le culture diverse, che a volte un pensiero diverso può aprire la mente e far scoprire nuovi orizzonti e magari diventare ancora più interessante di ciò che si può aver visto o sentito fino a quel momento. Ha non solo molto da mostrare, ma anche molto da insegnare. Vi aspettiamo quindi alla prossima edizione, sempre a Udine, per il Far East Film Festival 22, dal 24 aprile al 2 maggio 2020! Non mancate, sarà sicuramente un’esperienza che vi farà tornare a casa arricchiti dentro e perché no… ancora più innamorati di questo mondo così lontano, così vicino che è l’Oriente.
Bringing Japan to Italy: episode 04 – Takeuchi Hideki
In occasione del Far East Film Festival, abbiamo avuto l'onore e il piacere di poter intervistare Takeuchi Hideki, regista di "Fly me to the Saitama" (翔んで埼玉 - Tonde Saitama), presentato in Italia durante il festival per la sua premiere europea!
Takeuchi Hideki ha esordito lavorando per Fuji Television e nel 1996 ha diretto la prima delle sue serie per questa emittente. Nel 1998 ha vinto il premio come miglior regista ai Television Drama Academy Awards per "Just a Little More, God" ma i riconoscimenti ricevuti non si fermano qui.
Il suo debutto nei lungometraggi arriva nel 2009 con la commedia musicale drammatica in due parti Nodame Cantabile. Takeuchi Hideki continua ad alternarsi fra grande e piccolo schermo con Thermae Romae e due serie televisive, passando con molta disinvoltura dal dramma storico alla commedia brillante.
Thermae Romae ha ottenuto un successo talmente clamoroso nei botteghini giapponesi che Takeuchi-san ne è ha realizzato il sequel, Thermae Romae II, uscito il 26 aprile 2014 e presentato in anteprima dopo una settimana al 16° Far East Film Festival di Udine in Italia.
Quest'anno, il regista è tornato al Far East Film Festival con "Fly me to the Saitama", commedia brillante e un po' surreale sul campanilismo che vige fra Saitama e Tokyo, con protagonisti il cantante e attore GACKT-san e l'attrice Fumi Nikaido, supportati ad altri nomi famosi all'interno del cast. Fly me to the Saitama ha anche vinto il premio MyMovies.com come migliore film acclamato dal pubblico.
Quella con Takeuchi-san è stata un'intervista interessante e divertente che racconta i retroscena del film, curiosità e prospettive per la collaborazione futura fra Italia e Giappone. Vi auguriamo buona visione e siamo curiosi di sapere il vostro feedback!
Bringing Japan to Italy: episode 03 – RIADO space design
Durante la Milano Design Week abbiamo avuto il piacere di assistere ad una mostra davvero particolare e anche il piacere di intervistare due artiste giapponesi presenti nella capitale lombarda. Stiamo parlando di Sachiko Hiroiuchi, interiro designer presso RIADO space design, ed Ayumi Shima, designer di stoffe direttamente dal Giappone.
Nata a Fukui, in Giappone, Sachiko Hiroiuchi vive e lavora a Osaka dove nel suo studio RIADO si focalizza sulla progettazione per negozi, ristoranti, uffici, appartamenti, e nel campo dell'interior industrial design. La sua attività è incentrata nella progettazione di mobili, illuminazione e complementi di arredo.
Al suo lato da progettista affianca un'attività di ricerca sui materiali dove opera con grande sensibilità nel campo artistico. Ed è proprio qui che sviluppa temi sulla carta della materia prima "Kozo", "Mitsumata" e "Gampi " con tematiche incentrate sull'artigianato tradizionale giapponese dove ogni opera è realizzata con molta cura.
Le texture che vedrete nel video sono opera di Ayumi Shima, artista e textile designer giapponese, nata a Kyoto, in Giappone, dove vive e lavora.
Specializzata nel campo di textile design sviluppa temi artistici con ricerche specifiche nel campo artistico pittorico. Suo interesse particolare è il colore legato alla materia tessile e le sue opere sono caratterizzate da variazioni di colori e trasparenze legati alla materia.
Nel suo bagaglio artistico non dimentica la sua tradizione e, attratta da tecniche più antiche come la stampa giapponese, Ayumi opera con grande sensibilità con riferimenti alla natura come la luce naturale, i fiori, gli alberi, la foresta.
Sunbeams Leaves
Con questa mostra “SUNBEAMS LEAVES” le autrici Sachiko Horiuchi e Ayumi Shima propongono un'installazione che vede protagonisti la carta e il tessuto nell'interpretazione delle quattro stagioni.
Creando un percorso che accompagna il visitatore nell'esplorare le trasparenze dettate dal "raggio di luce" sui materiali, i protagonisti di questa mostra sono la carta tradizionale giapponese e i delicati tessuti colorati. Questi materiali danzano insieme alla luce che viene filtrata trasmettendo il colore del cielo, dell'acqua, della terra, ma anche il colore della foresta e della natura dove la luce è protagonista.
La mostra avvenuta presso AD GALLERY si focalizza sul tema di luce e colore proponendo una serie di opere frutto di un lungo lavoro di ricerca delle artiste.
Ora vi lasciamo alla nostra intervista video e siamo curiosi di sapere il vostro feedback! Enjoy the show!
Bringing Japan to Italy: episode 02 – Masami Suda
Eccoci con il secondo appuntamento della nostra serie Bringing Japan to Italy, dove intervistiamo personaggi che aiutano a divulgare la cultura giapponese in Italia e nel mondo.
Dopo il grande successo del primo episodio dedicato ad Alberto moro, oggi condividiamo con voi la nostra chiacchierata con Masami Suda, character designer di moltissimi anime fra cui Hokuto no Ken (Kenshiro), dr Slump e Arale, Yo-Kai Watch, Mach Go Go Go, Candy Candy, Kagaku Ninjatai Gatchaman F, Ai Shite Knight (Kiss me Licia) e molti altri lavori che hanno segnato l'infanzia di tanti ormai adulti nel mondo.
Vi auguriamo una buona visione e siamo curiosi di sentire i vostri commenti!
Japan Italy Bridge interviews: KUDEN - Part 2
Finalmente rieccoci con la seconda parte dell'intervista dedicata a Takahiro Sato, CEO di Gerbera design Inc. e KUDEN. Se vi siete persi la prima parte, cliccate qui per leggerla! Ma ora passiamo senza indugi a leggere ciò che Takahiro Sato ha voluto condividere con noi.
ー ー Credo che ci siano difficoltà da superare quando si tratta di far crescere una presenza globale. Puoi parlarci di questo?
Ritengo che espandere l'attività mentre si superano diverse culture, abitudini e interpretazioni sia una sfida molto difficile. Durante questi pochi anni, ho capito che ci sono 3 punti principali mentre provavo diversi metodi per espandere la mia attività all'estero. Questi sono i temi su cui mi concentro mentre lavoro sulla mia attività:
1. Una visione condivisa basata su valori universali
Penso che ciò che sia importante per raggiungere il successo internazionale in questa era di sovraccarico di informazioni sia quello di ottenere una visione basata sull’internazionalità, sui valori e sulla ragione della sua esistenza. Questo è vitale per il marchio per trasformare i clienti che condividono i suoi valori nei suoi fan.
Ciò che è cruciale in questo è concentrarsi su "valori universali" che trascendono le differenze che i paesi e le culture possono avere tra loro. Sento che non è più un'epoca in cui dovremmo mirare a diventare un grande business che produce in serie e mira ad essere amato dalle masse. Credo che ciò che sia essenziale per espandere la mia attività all'estero sia qualcosa che sarà amato da persone che condividono i nostri valori per lungo tempo negli anni a venire.
2. Trasparenza
Penso che i consumatori in questi giorni cerchino trasparenza. Ho avuto una lunga esperienza nella pubblicità e nel design per un produttore di giochi e giocattoli, e ho sentito il cambiamento nel ruolo della pubblicità e del design legato al cambiamento nei consumatori.
Per me, lo scopo originario della pubblicità e del design doveva essere un "mezzo di comunicazione" che informasse i consumatori sull'essenza della cosa o dell’obiettivo del servizio, ma in questa era di alta crescita economica, il consumo stesso è il re. In questi ultimi anni, la tendenza della pubblicità è quella di creare quella che è considerata una pubblicità buona e consumabile con un packaging fantasioso che deve essere ulteriormente enfatizzato con parole e immagini in cima ai prodotti o servizi originali. Tuttavia, penso che si possa dire che questo sia già diventato un modo di pensare datato.
Il prezzo è appropriato? La qualità è pubblicizzata? È qualcosa di cui ho bisogno? Il modo in cui il prodotto è presentato o fornito è veritiero? Credo che domande come queste siano ciò che chiedono i consumatori di quest'epoca e questo è ciò che hanno imparato a valutare e considerare importante.
3. Fornire un'esperienza
Questa è un'epoca in cui tutte le informazioni sono facilmente disponibili su Internet. Si può affermare che le persone che vivono in questa era moderna sono costantemente piene di input che ricevono quasi immediatamente, di essere ricche di contenuti video e foto o di simulazioni in VR e AR. Semplicemente entrare in contatto con una grande quantità di informazioni può far sentire una persona come se sapesse tutto, ma ciò non soddisfa l'innato desiderio di una persona di farsi emozionare dalle cose.
C'è una frase nell'ideologia Zen che dice "l'illuminazione spirituale viene solo dall'esperienza personale". Qui, vorrei citare Takuan Sōhō, una figura importante nella scuola Rinzai del Buddhismo Zen che è stata descritta nel manga Vagabond, scritto e illustrato da Takehiko Inoue è meglio conosciuto per la serie di manga Slam Dunk.
Takuan Sōhō ha parlato dell'importanza delle esperienze personali in senso metaforico, dicendo: "Non diventerai effettivamente bagnato anche se spieghi che cos'è l'acqua, né diventerai effettivamente caldo anche se spieghi cos'è il fuoco. Non essere in grado di capire correttamente cosa sono se non si tocca l'acqua reale o il fuoco reale. Parlare di cibo non farà andare via la fame".
"Cercare l'esperienza è fondamentale per gli umani"
Già, c'è una tendenza in cui le persone cercano esperienze reali. Sento che, a parte le informazioni, le persone hanno iniziato a cercare valore e consumo di "esperienze". Andando avanti, mi aspetto che le cose diventino ulteriormente bi-polarizzate e il benestante cercherà sempre più non la realtà virtuale ma invece esperienze di vita reale, ed è con questo desiderio in mente che ho iniziato la mia attività.
Tutto sommato, questi sono i 3 punti che considero mentre faccio crescere la nostra presenza globale.
ー ー Pensi che il Giappone sia attraente per gli occidentali?
Non posso dare una dichiarazione radicale, ma a mio parere, è un "sì". Si può affermare che il Giappone è un paese in cui gli occidentali che hanno un interesse o sono nella professione del cibo, architettura, artigianato tradizionale e arte vorrebbe visitare almeno una volta nella loro vita.
Nikko, il luogo in cui sono nato è anche una delle basi di KUDEN, è un luogo con numerosi santuari locali riconosciuti come Siti Patrimonio dell'Umanità e tre dei nostri edifici più significativi sono il Santuario Futarasan, il Santuario Toshogu e il Tempio Rinnoji. Con una vasta area territoriale di 51 ettari in attività e altri 373 ettari di zona circostante. Nikko è un luogo dove la fede della gente si unisce alla maestosità della natura.
Sul monte Futarasan (Mt. Nantaisan) c’è il Santuario Futarasan che fu costruito in adorazione dei vari dei della montagna. Il tempio di Nikko Rinnoji è un luogo che vanta più di 1200 anni di storia e il Santuario di Nikko Tosho-gu è un magnifico capolavoro costruito da artisti geniali e architetti del 17 ° secolo Edo.
Il lago Chuzenji a Okunikko è un posto dove si trovano molte ville e case delle ambasciate appartenenti a diversi paesi. Le persone erano solite radunarsi a Nikko in passato per vertici e regate di yacht, e si potrebbe dire che la natura di questa località è sempre stata "internazionale". Ancora oggi, l'Embassy House Memorial Park, un meraviglioso edificio che simboleggia la fusione tra Italia e Giappone, esiste ancora. Forse un giorno, terrò una sfilata KUDEN lì.
Parlando di artigianato, quando ho fondato KUDEN per la prima volta, ho collaborato con artigiani esperti in "Kumiko", una tecnica utilizzata per creare opere d'arte complesse, in legno e funzionali, per un progetto chiamato "KUMIKO Laptop Board". Questo era il primo prodotto di KUDEN, ma poiché ogni oggetto era qualcosa che doveva essere fatto a mano da artigiani anziani, era molto dispendioso in termini di tempo di produzione e in termini di costi, con conseguente difficoltà nella vendita. Tuttavia, questo progetto mi ha portato a essere intervistato da vari media e anche a guadagnare attenzione su Reddit, dove la gente pensava che il lavoro manuale degli artigiani giapponesi fosse così raffinato ed elaborato che avrebbe potuto essere fatto solo con il taglio laser. Non riuscivano a credere che fosse tutto fatto a mano. Questo mi ha portato a credere che se a qualcuno piacciono l'architettura e l'artigianato, sono anche tenuti ad essere interessati a questo paese chiamato Giappone.
Credo anche che ci siano molte persone che hanno familiarità con giochi e animazioni giapponesi. Un'altra base di KUDEN è Tokyo Kichijoji. Qui, il Museo Ghibli si trova vicino al parco di Inokashira. Come qualcuno che una volta ha creato giochi e si è occupato della pubblicità in un'azienda di giochi, questo è qualcosa su cui mi sento profondamente coinvolto. Spero che la gente venga in Giappone e assapori da sola i giochi, i manga, l'animazione e altre aree della cultura pop giapponese.
Un altro fascino del Giappone è la ricca varietà di "cibo". Le abilità esibite dagli chef giapponesi con il loro sushi, tempura e altre abilità culinarie, insieme con gli artigiani che li sostengono con la forgiatura di utensili da cucina per loro come i coltelli, sono da non perdere. Le persone sono gentili. Ma immagino che la maggior parte di loro possa parlare solo giapponese. Nonostante ciò, credo che se si ha il coraggio di provare a comunicare con loro, si potrà scoprire che ci sono molte persone gentili.
La natura del Giappone cambia espressione da stagione a stagione. Spero che possiate a farci visita almeno una volta.
ー ー D'altra parte, cosa pensi dell'Italia come mercato?
Sia l'Italia che il Giappone sono paesi che hanno marchi nazionali forti. Anche i giapponesi hanno una preferenza per le cose "Made in Italy" perché l'impressione che abbiamo dell'Italia è che le cose con una tale etichetta sono quelle che hanno la stessa qualità di quelle etichettate con "Made in Japan". Personalmente, penso che Italia e Giappone abbiano davvero molto in comune. Le persone di entrambi i paesi apprezzano l'artigianato e amano anche il cibo e le arti.
C'è stato un periodo in cui non ero in grado di considerarmi o di definirmi un "designer" e in quel periodo ho preso in prestito la parola "progettista" dall'italiano e mi sono dato quel titolo. Il modo italiano di fare le cose è sempre stato quello che mi sembrava appropriato.
Attualmente sto progettando sandali di cuoio con il motivo dello stile giapponese, e non potrei essere più felice se potessi usare la pelle "Made in Italy" per questo. Ho un sogno di aprire un giorno la boutique di haute couture di Kuden a Milano e fare in modo che i clienti facciano i vestiti con i tessuti che scelgono. Sarei davvero onorato se sempre più persone nell'elegante Italia indossino i miei vestiti.
ー ー Tornando a KUDEN, quali sono i tuoi piani e obiettivi futuri?
KUDEN mira a diventare un progetto che lega l'impiego delle persone con disabilità alle professioni artigiane, come quelle nella produzione di indumenti o nella lavorazione del legno, attraverso un modello "Abbigliamento di marca + occupazione dei disabili". La composizione finale della compagnia includerà i seguenti componenti: KUDEN Apparel Brand, ufficio design, produzione di abbigliamento e lavorazione del legno, hub di distribuzione oltreoceano e dormitorio aziendale in cui le persone con disabilità possono vivere. Per raggiungere questo obiettivo futuro, io sono ora focalizzato sull'espansione di KUDEN by TAKAHIRO SATO all'estero.
Il mio amato figlio è la ragione per cui devo essere "un manager che apprezza molto le persone". Come accennato prima, una volta ho finito per trascurare la mia salute lavorando troppo e di conseguenza ho lasciato la mia azienda. Non ero un buon uomo d'affari che ha causato problemi al proprio staff e ai propri clienti e alla fine sono stato separato dalla mia amata famiglia. Nonostante tutto ciò, per sostenere il futuro di mio figlio, ho ripreso il mio viaggio come imprenditore e ora continuo anche per il personale di Gerbera Design che mi ha dato la forza per aggrapparmi a questo sogno.
Come qualcuno che ha avuto una tale esperienza, ci sono alcune cose che tengo a mente mentre riprendo questa sfida.
Il primo punto è la creazione di una fondazione operativa che non si basa su cose come concessioni o dispense. Il secondo punto è quello di creare una base che non sarà influenzata dalle economie delle valute estere che scambiamo.
Questi due punti sono misure che aiuteranno a migliorare la continuità aziendale. Mi è venuto in mente perché quando ero con la grande azienda di giocattoli, c'era un periodo in cui ero coinvolto nell'assunzione di persone con disabilità, e ho vissuto la dolorosa esperienza di chiudere gli uffici e licenziare le persone a causa di cambiamenti della politica aziendale. Allo stesso tempo, considerando il calo demografico del Giappone e l'economia recessiva, fare affidamento sulla moneta del Giappone e sull'economia domestica per gestire un'impresa potrebbe anche aumentare il rischio di bancarotta.
Il terzo punto è il desiderio di nutrire non solo le persone disabili, ma anche i giovani che desiderano sostenerli e tali sforzi.
Questo è in gran parte fuori dal mio ego personale. Non posso allevare il mio adorabile figlio con lui vicino a me, ma sogno di poter lavorare insieme a lui in futuro. Mio figlio, Takeru ha solo 8 anni. Anche se dovessi morire, la sua vita andrà avanti. Faccio tutto questo per ridurre al minimo la possibilità che l'azienda collassi o cambi direzione dopo il mio superamento, poiché mio figlio può ricevere supporto da qualcuno o dal paese. Come tale, mentre sono ancora in giro, pagherò le tasse per lui e aiuterò le nuove generazioni, e poi affiderò loro le cose dopo che me ne sarò andato.
Il quarto punto è il desiderio di aumentare il più possibile il numero di opzioni di lavoro per i disabili in modo che possano fare ciò che amano fare.
Durante il mio coinvolgimento nel reclutamento di persone disabili, ho avuto l'opportunità di osservare le cose e ho visto cuocere il pane, piegare i vestiti nel cortile sul retro, pulire e così via. Mi sono reso conto che c'è un lavoro che possono fare, e ora, invece di avere mio figlio e altri bambini come lui, pensare solo a quanto siano cool designer, programmatori, artigiani e altri professionisti, voglio che loro imparino ad amare le loro aspirazioni e dare loro la possibilità di essere in qualsiasi professione che vogliono.
Dalle industrie primarie come la silvicoltura e l'agricoltura, l'artigianato e il design, e infine alle vendite all'estero. Siamo piccoli, ma siamo nel bel mezzo della costruzione di un business a tutto tondo. In termini di artigianalità, abbiamo già introdotto l'impiego di persone disabili per i miei amici che sono artigiani che stanno vivendo una mancanza di successori. KUDEN si sta espandendo all'estero per sostenere questo e ho intenzione di perseverare e passare il resto della mia vita lavorando per creare un luogo dove mio figlio e altri bambini come lui possano lavorare con gioia.
ー ー Speriamo che tu possa realizzare i tuoi sogni e raggiungere anche i tuoi obiettivi. Infine, si prega di lasciare un commento per i nostri lettori.
KUDEN ha un sogno. Nel perseguire la felicità del nostro personale, dei nostri clienti e dei nostri stakeholder, continuiamo a lavorare sulla creazione di posti di lavoro collegando le persone disabili con gli artigiani attraverso il design. Portiamo progetti che possono essere amati per più di 10 anni nel mondo per cambiarlo, e lavoriamo duramente per diventare un marchio che sarà amato per cento anni. Tutto lo sforzo che abbiamo messo ha portato alla nostra prima linea di vestiti che vogliamo che i moderni samurai indossino.
Per me, indossare abiti è come mettermi una seconda pelle. I vestiti simboleggiano l'epoca in cui vive chi li indossa e sono come l'espressione di una persona che "indossa" i propri valori, i propri desideri e le proprie speranze per il futuro.
In questa era in cui viviamo, le cose vanno e vengono molto rapidamente. Nelle mie lotte quotidiane come uomo d'affari, designer e padre, ci sono momenti in cui soccompo sotto il carico di lavoro e la pressione e inizio a sentirmi scoraggiato. Ci sono anche momenti in cui perdo di vista il mio percorso e anche i miei valori. A volte non tutti si sentono in quel modo?
In questi momenti, indossando questi vestiti, raddrizziamo le nostre spalle e nutriamo lo spirito dei Samurai con apparenze dignitose, sollevandoci motivati con la risoluzione di mantenere la fede e seguirla con tutto il nostro cuore. Volevo che questi vestiti fossero abiti che potessero esprimere questa versione di voi e me alle persone intorno a noi, e così li ho chiamati "Samurai".
Sia che si tratti di animazione giapponese, manga o film storici, sono sicuro che tutti li hanno visti almeno una volta; i Samurai che vivono la vita rimanendo saldi nelle loro convinzioni.
"Sono solo un Samurai forte, gentile e risoluto. Un samurai moderno. "
Diventerai un samurai moderno.
Vi presentiamo la Samurai Mode Jacket, un capo di abbigliamento che si esprime come una seconda pelle, che può essere indossata casualmente in giornate normali o per occasioni formali e anche in ambienti aziendali importanti. Questo è stato progettato con la speranza che sia un abbigliamento desiderabile per le persone di tutte le età, generi e nazionalità in tutto il mondo che vogliono vivere rimanendo fedeli ai loro valori e credenze, che stanno lavorando duramente per i loro cari in questo mondo frenetico. Credo che quando lo indosserete, sarete in grado di sentire il potere nel design di questi abiti.
Andando avanti, ho intenzione di continuare a progettare e produrre abiti che portino gioia a tutti con questa convinzione. Potremmo essere un piccolo marchio, ma continuerò a combattere con lo spirito dei samurai.
E questa era la nostra intervista intima con l'amministratore delegato Takahiro Sato! Cosa ne pensate? Condividividete i vostri commenti con noi sulla nostra pagina Facebook!
Inoltre, prima di andare, sappiate che la Samurai Mode Jacket menzionata nell'intervista è ora disponibile nel loro negozio online insieme alla loro nuova modalità Samurai Shirt! Offrono anche splendidi Kimono vintage e Haori nel loro negozio, quindi assicuratevi di dare un'occhiata! Non si sa mai cosa potreste trovare!
- Contatto -
E-mail: support@ku-den.jp
- Links -
Website: https://ku-den.jp/
Facebook: https://www.facebook.com/kudenjp/
Instagram: KUDEN by TAKAHIRO SATO | haoru by KUDEN