Hakata Gion Yamakasa Matsuri
Ogni festival in Giappone è esageratamente attraente, in particolare l’Hakata Gion Yamakasa Matsuri. Tradizioni così diverse e lontane dalle nostre che meritano di essere vissute almeno una volta. Colori, vivacità e spiritualità si mescolano in un vortice di emozioni che solo il Sol Levante è capace di infondere.
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Il patrimonio culturale intangibile dalle origini sacre
Da più di 700 anni, L’Hakata Gion Yamakasa si celebra nel quartiere di Hakata (Fukuoka) nel periodo dal 1 al 15 luglio. Designato come “patrimonio culturale intangibile” dall’Agenzia degli Affari Culturali, questo festival trae le sue origini nel 13° secolo quando un’epidemia di peste colpì la città. La popolazione si rivolse al monaco buddista Shoichi Kokusgu affinchè pregasse per porre fine alla pestilenza. Il monaco venne fatto salire su una piattaforma e venne trasportato per tutta la città aspergendo le vie con l’acqua sacra. Al termine del giro, la piattaforma venne gettata e la peste scomparve completamente.
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Hakata Gion Yamakasa Matsuri: L’imperdibile dimostrazione di forza
Nel periodo in cui il festival si svolge, la frenesia pervade le strade di Hakata. Infatti, più di un milioni di persone si preparano per assistere alle celebrazioni consistenti in una corsa di carri!
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I partecipanti, che in questo caso sono esclusivamente uomini, sono organizzati in 7 Nagare (squadre): Daikoku, Higashi, Nakasu, Nishi, Chiyo, Ebisu e Doi. L’1 ed il 2 luglio ogni distretto conduce il proprio carro riccamente decorato, il kazariyama, che resta in mostra per una settimana. Si celebra così lo Oshioitori, ovvero la purificazione dei membri delle 7 nagare. Dopo la preghiera, queste squadre si spostano poi dal tempio Kushida e si recano alla spiaggia di Hakozakihama. Qui prendono della sabbia per applaudire al sole che tramonta. Ognuno di essi indossa uno mizuhappi (una giacca corta), un shimekomi (il perizoma) ed una tenugui (una fascia sul capo che cambia colore a secondo del ruolo rivestito).
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Gli Allenamenti dell'Hakata Gion Yamakasa Matsuri
Trattandosi di una corsa con i carri in cui il vincitore sarà chi avrà percorso 5 km nel minor tempo possibile, i partecipanti devono essere pronti per il gran finale. Si comincia infatti con il Nagaregaki, il momento in cui ogni squadra solleverà il proprio carro per la prima volta percorrendo le strade del proprio rione. Il giorno successivo è il momento dello Asayama e del Tanagaregaki: gli anziani ricevono il rispetto dei più giovani e vengono fatti accomodare sopra il kazariyama trasportati per i rioni degli avversari.
Il giorno dopo ancora tocca allo Oiyama-narashi che inizia precisamente alle 15:59. Questa è una sorta di prova generale in cui la corsa viene cronometrata, aumentando così la tensione e lo spirito di competizione che ormai comincia a serpeggiare tra le Nagare.
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Gli ultimi 3 giorni sono i più impegnativi. Durante lo Shudan Yamamise il kazariyama attraversa il fiume Naka entrando a Fukuoka. Durante questo evento, il sindaco e le personalità della città fanno un giro di 1,2 km a bordo del carro. Il penultimo giorno è quello di Nagaregaki, cioè l’ultimo allenamento. Finalmente, il 15 luglio alle 4.59 del mattino ha inizio il Kushida-iri. Il primo carro scatta veloce, seguito dal secondo dopo 6 minuti e tutti gli altri ogni 5 minuti. La corsa di 5 km decreterà la squadra vincitrice.
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Raggiungere Hakata
Il festival si svolge nel quartiere Hakata di Fukuoka. Il santuario di Kushida si trova a cinque minuti a piedi da Canal City Hakata o dalla stazione della metropolitana di Gion. In alternativa si può raggiungere a 15-20 minuti a piedi dalla stazione di Hakata. E’ infatti conveniente percorrere 10 minuti a piedi dalla stazione di JR Hakata, per il santuario Kushida. Oppure potete arrivarci con la linea Kûkô-sen della metropolitana, scendere alla stazione “Nakasu kawabata” e percorrere 5 minuti a piedi.
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Japan History: Sakamoto Ryōma
Sakamoto Ryōma (Gennaio 3, 1836 – Dicembre 10, 1867) è ancora riconosciuto come una delle figure più importanti dello Shogunato di Tokugawa ed uno dei più grandi eroi del periodo Edo.
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Prima gioventù
Nacque nell’isola di Shikoku, nella Tosa Han (oggi prefettura di Kōchi) il quindicesimo giorno dell’undicesimo mese del sesto anno di Tenpō secondo il calendario giapponese. La sua famiglia era famosa per essere una grande produttrice di sake, ottenendo così il rango più basso della categoria dei Samurai, il Gōshi (Samurai della campagna). Tosa aveva una separazione molto netta tra Joshi (samurai di alto rango) e Kashi (samurai di basso rango). Anche nella generazione di Sakamoto Ryōma, il grado samurai della sua famiglia rimaneva Kashi. All'età di dodici anni, Ryōma fu iscritto in una scuola privata, ma non durò molto, perché la sua inclinazione allo studio non era molto forte.
Grazie alla sua sorella maggiore, si è poi iscritto alle classi di scherma di Oguri-ryū quando aveva 14 anni, dopo essere stato vittima di bullismo a scuola. Nell’età adulta era a tutti gli effetti un maestro spadaccino. Nel 1853 gli fu concesso dal suo clan di recarsi a Edo per migliorare le sue abilità come spadaccino. Lì si iscrisse come studente al Hokushin Ittō-ryū Hyōhō Chiba-Dōjō, in cui ricevette il diploma dalla scuola che dichiarava la sua maestria. Divenne poi shihan al Chiba-Dōjō e insegnò il Kenjutsu agli studenti insieme a Chiba Jūtarō Kazutane, suo caro amico. Nel 1858 tornò a Kochi. Tuttavia, quattro anni più tardi il Commodoro Perry degli Stati Uniti arrivò con una flotta di navi per costringere il Giappone a uscire dalla sua secolare politica di isolamento nazionale. Nello stesso anno cominciarono a formarsi movimenti contro gli stranieri, movimenti anti Tokugawa e a supporto dell’Imperatore.
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Sakamoto Ryōma e Takechi Hanpeita
Il suo amico, Takechi Hanpeita (o Takechi Zuizan), organizzò il Partito Lealista di Tosa "Kinnoto". Il loro slogan politico era "Riverisci l'imperatore, espelli i barbari". Il gruppo consisteva in circa 2000 samurai, per lo più di rango inferiore, che insistevano sulla riforma del governo di Tosa. Siccome il gruppo non fu riconosciuto, cominciarono un complotto per assassinare Yoshida Toyo, capo del dominio Tosa. Ryōma ha partecipato al complotto senza però sostenerlo realmente.
Takechi chiese una rivoluzione solo per il clan di Tosa, e Ryōma pensò che avrebbero invece dovuto fare qualcosa per tutto il Giappone. Decise di lasciare Tosa e di separarsi da Takechi. A quei tempi, a nessuno era permesso di lasciare il proprio clan senza permesso, pena la morte. Una delle sorelle di Ryōma si suicidò proprio a causa del comportamenti del fratello.
Nel 1864, quando lo shogunato Tokugawa iniziò a prendere una linea dura, Ryōma fuggì a Kagoshima nel Dominio di Satsuma, in sviluppo come centro principale per il movimento anti-Tokugawa. Ryōma ha negoziato l'alleanza segreta tra le province di Chōshū e Satsuma. Satsuma e Chōshū erano storicamente nemici inconciliabili, e la posizione di Ryōma fu vista come "outsider neutrale".
Sakamoto Ryōma e l’occidente
Ryōma era un ammiratore dei principi democratici e studiò molto il Congresso degli Stati Uniti e il Parlamento britannico. Amava a tal punto questi concetti che li prese come modello per il governo del Giappone dopo la Restaurazione.
Ryōma ha scritto le "Otto proposte durante la spedizione" mentre discuteva del futuro modello del governo giapponese con Gotō Shōjirō a bordo di una nave Tosa fuori Nagasaki nel 1867. Ryōma ha sottolineato la necessità di una legislatura bicamerale eletta democraticamente e la stesura di una Costituzione. Inoltre, aveva considerato la formazione di un esercito e di una flotta nazionali assieme alla regolamentazione dei tassi di cambio dell'oro e dell'argento. Si pensa che le proposte di Ryōma costituiscano la base per il successivo sistema parlamentare attuato dopo la sua morte.
Sakamoto Ryōma e il Periodo Bakumatsu
Ryōma spinse per una riforma nazionale e lasciò il dominio, prendendo di mira Katsu Kaishu, un alto funzionario di Tokugawa.
Quando finalmente riuscì a trovarsi davanti il suo obiettivo, quest’ultimo chiese con calma di essere ascoltato prima di essere ucciso. Katsu Kaishu ha poi spiegato i suoi piani per aumentare la forza militare del Giappone attraverso la modernizzazione e l'occidentalizzazione. Invece di ucciderlo come erano i piani, Ryoma divenne il suo assistente. Insieme crearono una forza navale da non sottovalutare.
Ryōma è spesso considerato il "padre della Marina Imperiale Giapponese", perchè sotto la direzione di Katsu Kaishū lavorò per creare una moderna forza navale. Tutto questo per consentire a Satsuma e Chōshū di reggere il confronto con le forze navali dello shogunato Tokugawa. Ryōma fondò la marina privata e la società commerciale Kameyama Shachū nella città di Nagasaki con l'aiuto di Satsuma.
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La successiva vittoria di Chōshū sull'esercito Tokugawa nel 1866 e l'imminente crollo dello shogunato Tokugawa fecero di Ryōma una figura preziosa per i suoi ex padroni a Tosa. Infatti, è proprio in questo periodo che fu richiamato a Kōchi con molti onori. Il dominio di Tosa era ansioso di ottenere un accordo negoziato tra lo Shogun e l'Imperatore. Questo avrebbe impedito alla potente Alleanza di Satchō di rovesciare Tokugawa con la forza e quindi emergere come una nuova forza dominante nel governo del Giappone. Ryōma giocò di nuovo un ruolo cruciale nei negoziati che portarono alle dimissioni volontarie dello Shogun Tokugawa Yoshinobu nel 1867. Con l’arrivao così della Restaurazione Meiji, grazie a Sakamoto Ryoma lo Shogunato cadde. Fu così che il Giappone riuscì ad uscire dai 260 anni della Regola Tokugawa.
Ryōma usava spesso l'alias Saitani Umetarō (才谷梅太郎) poiché veniva spesso cacciato dai sostenitori di Bakufu, come i membri dello Shinsengumi.
L’assassinio di Sakamoto Ryōma
La notte del 10 dicembre 1867, Sakamoto Ryōma e il suo amico Nakaoka Shintaro soggiornarono all'Omiya Inn di Kyoto. Un gruppo di assassini si era radunato fuori dalla locanda. Quando uno di loro bussò alla porta uccidendo la guardia del corpo di Ryōma, il resto del gruppo raggiunse la sua stanza assassinando sia lui che Nakaoka.
Gli assassini non furono mai identificati. Tuttavia, i membri dello Shinsengumi e il loro capo Kondo Isami furono accusati e giustiziati per l’omicidio. Nonostante i Mimawarigumi, membri del gruppo pro-Tokugawa, abbiano confessato l'omicidio nel 1870, nessuna azione è mai stata presa contro di loro.
Lo scopo finale di Sakamoto Ryōma non era personale, ma per il bene del Giappone. Le sue azioni e le sue convinzioni lo hanno reso un eroe nazionale fino ad oggi.
Ryōma era un visionario che sognava un Giappone indipendente senza trappole feudali. Si ispirò all'esempio degli Stati Uniti dove "tutti gli uomini sono creati uguali". Si rese conto che per competere con un mondo esterno industrialmente e tecnologicamente avanzato, i giapponesi dovevano modernizzarsi. È stato anche visto come un intrigante mix di tradizione e modernità. Infatti, simbolo di questi tratti era la sua preferenza per il vestito da samurai con le calzature occidentali.
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I tempi moderni
Il 15 novembre 2003, l'aeroporto Kōchi è stato ribattezzato Kōchi Ryōma Airport in suo onore.
C'è un Sakamoto Ryōma Memorial Museum (坂本龍馬記念館) a sud di Kōchi, con una grande statua in bronzo di Ryoma che si affaccia sul mare. La città di Kōchi ha un certo numero di attrazioni e luoghi a tema Ryōma, tra cui il Sakamoto Ryōma Birthplace Memorial. Inoltre, il Sakomoto Ryōma Hometown Museum mostra il centro di Kōchi durante l'infanzia di Ryōma, compresi gli aspetti rilevanti che possono aver influenzato le sue opinioni. Il 15 novembre 2009 ad Hakodate, Hokkaido, è stato costruito il museo commemorativo Hokkaido Sakamoto Ryōma.
Japan Folklore: Oni
Oni, yōkai del folklore Giapponese
Da creatura benevola ad essere maligno. Questa è la lenta trasformazione degli Oni (鬼), le creature mitologiche giapponesi che noi occidentali chiamiamo “demoni”, “troll” oppure “orchi”.
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Prima dell’era Heian, gli Oni erano spiriti buoni in grado di allontanare il male. Tuttavia, durante questa era vennero relegati al ruolo di guardiani dell'inferno o torturatori delle anime dannate. Un esempio ne sono l’aka-oni (il demone rosso) e l’ao-oni (demone blu) descritti nella tradizione buddista, che assumono una connotazione negativa e diventano spiriti da tenere alla larga. Infatti, essi sono considerati come portatori di sventura o agenti delle calamità naturali.
Il loro aspetto non è certo rassicurante. Infatti, si dice che abbiano sembianze animalesche e mostruose, a volte con molti occhi e dalla pelle colorata (rosso, blu, nero, rosa oppure verde). Possono anche essere dotati di artigli, indossare pelle di tigre e portare con sé il kanabō (金棒, letteralmente: "bastone di metallo", una mazza da guerra chiodata usata nel Giappone feudale dai Samurai).
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Oni fuori! Fortuna dentro!
Nell’epoca Nara, per scongiurare i disastri che questi spiriti potevano provocare, si praticava l’oniyarai 追儺, un rituale volto a cacciare il demone.
L’ultimo giorno di ogni anno una persona vestiva i panni del demone e veniva scacciato con archi e canne di legno di pesco. Nel tempo questa usanza si trasformò nei festeggiamenti del Setsubun, in cui le persone scagliano fagioli di soia fuori dalle case pronunciando: “Oni wa soto! Fuku wa uchi!” (Oni fuori! Fortuna dentro!).
Nonostante siano considerati spiriti malvagi, nella tradizione ci sono ancora delle tracce della loro natura benevola. Queste le ritroviamo durante le parate, quando alcuni uomini indossano il costume da Oni per allontanare la sfortuna. Inoltre sono anche raffigurati su delle tegole di alcuni edifici per lo stesso motivo.
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Le tante curiosità della cultura moderna
Oggi incontriamo questi demoni non solo nelle storie folkloristiche e nelle filastrocche per bambini, ma anche come protagonisti di proverbi! Infatti, si dice che “Anche negli occhi degli oni sorgono lacrime” (鬼の目にも涙) per indicare che anche il cuore più duro talvolta prova pietà. Un altro proveribio è “La moglie di un oni diventa una divinità oni” (鬼の女房鬼神がなる) che si rifà al nostro “il discepolo supera il maestro”.
Naturalmente era impensabile non usare una figura così particolare negli anime e nei manga! Ci sono infiniti richiami agli Oni, ed uno dei più famosi e conosciuti è Lamù, il personaggio principale del manga di Rumiko Takahashi. Ma non è il solo. Infatti anche ne Il sigillo azzurro di Chie Shinohara ha come protagonista proprio la Regina di questi demoni. C’è anche Shutendoji di Gō Nagai il cui titolo dell'opera rimanda alla leggenda di un oni dallo stesso nome.
Tra i videogiochi horror/avventura più giocati e divertenti non possiamo dimenticare Ao Oni. Qui l'antagonista principale è un demone blu il cui adattamento anime è stato trasmesso in Giappone tra il 2 ottobre 2016 e l'8 gennaio 2017. I 13 episodi da 3 minuti ciascuno sono stati distribuiti in streaming anche in Italia col titolo Aooni The Blue Monster (あおおに〜じ・あにめぇしょん〜). Nonostante la sua semplicità, questo gioco è agghiacciante grazie alla musichetta di sottofondo che conferisce al videogioco la giusta atmosfera spaventosa!
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Japan History: Torii Suneemon
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Torii Suneemon (1540 – 1575) è stato un samurai giapponese della famiglia Torii, conosciuto per il suo coraggio e per l'incredibile valore dimostrato nella battaglia di Nagashino (1575). Della sua gioventù, si sa che era un soldato ashigaru che serviva Okudaira Sadamasa, vassallo di Tokugawa Ieyasu e maestro del castello di Nagashino.
Il 17 Giugno 1575, dopo aver fallito la presa del Castello Yoshida in Toyohashi, 15,000 dei samurai di Takeda Katsuyori attaccarono il Castello di Nagashino nella moderna Shinshiro City, nella prefettura di Aichi. Nagashino con solo 500 uomini, è stato costruito in cima a una scogliera, dove l'Ure e i fiumi Kansa si dividevano e fungevano da fossato naturale. Era un castello strategicamente importante, facendo la guardia ai Tokugawa dalla minaccia del Takeda del nord. Takeda Katsuyori, figlio del famoso Takeda Shingen era impegnato a raggiungere la capitale, Kyoto, nel tentativo di ottenere il controllo della nazione.
Per arrivare a Kyoto, hanno prima dovuto conquistare Mikawa e Owari, terre detenute dagli alleati Tokugawa Ieyasu e Oda Nobunaga. Il castello di Nagashino era importante in quanto minacciava le linee di rifornimento del clan Takeda.
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Le forze dei Takeda avevano circondato il castello, e il coraggioso Torii si offrì volontario per lasciare il castello, nuotare lungo il fiume e tagliare le reti tracciate vicino il nemico. Successivamente avrebbe dovuto camminare per 25 km da Okazaki e chiamare Tokugawa Ieyasu. Dopo averlo avvisato e aver richiesto rinforzi, Torii tornò rapidamente a Nagashino dove fu catturato mentre cercava di tornare nel castello.
La storia narra di come Torii Suneemon fosse stato legato e crocifisso con corde di paglia in bella vista ai suoi compatrioti dal castello di Nagashino. "Dì loro che i rinforzi non arriveranno, dì loro di rinunciare al castello e di uscire!" sibilò uno dei suoi rapitori. Torii alzò gli occhi verso il castello urlando: "Uomini del castello di Nagashino… Non arrendetevi! Gli uomini di Ieyasu stanno arrivando! Aspettate ancora un po’!”. A seguito di questo suo exploit, fu messo a tacere da una lancia conficcata nello stomaco.
Le forze del clan Tokugawa e degli alleati Oda alla fine arrivarono sulla scena una settimana dopo con 38.000 soldati, creando un importante punto di svolta nella storia del Giappone e la guerra dei samurai, la battaglia di Nagashino e Shitaragahara.
E’ interessante sapere che un Samurai dei Takeda, Ochiai Michihisa, rimase così impressionato dalla lealtà e dal coraggio di Torii che in una battaglia mostrò una bandiera con l’immagine del Samurai crocifisso. Quella bandiera è oggi conservata nella biblioteca dell’Università di Tokyo.
Il martire Torii fu promosso postumo alla classe dei samurai e la sua famiglia continuò a servire il clan Okudaira fino alla fine del periodo Edo. È entrato nei libri di storia come uno dei Samurai più coraggiosi e fedeli.
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Una curiosità: sulla linea Lida è stata aperta una stazione ferroviaria che porta il nome del coraggioso Samurai, un posto non molto lontano dal luogo della sua crocifissione.
Japan Tradition: Sanja Matsuri
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Il festival dei tre templi
Il Sanja Matsuri (三社祭) è uno dei festival più famosi, più grandi è più “selvaggi” di Tokyo dedicato alla religione Shintoista. Il festival si tiene in onore di Hinokuma Hamanari, Hinokuma Takenari e Hajino Nakatomo, i tre uomini che hanno fondato il tempio Sensō-ji.
Il Sanja Matsuri si tiene il terzo weekend di maggio al tempio Asakusa e la sontuosa parata coinvolge tre mikoshi (templi portatili), balli, musiche tradizionali e dura circa tre giorni.
Come la maggior parte dei festival giapponesi, anche il Sanja matsuri è una celebrazione religiosa dedicata appunto agli spiriti dei tre uomini, fondatori del tempio. Questo festival, sembra essere nato nel 7° secolo ed è anche conosciuto come "Kannon Matsuri" e "Asakusa Matsuri" e con una forma diversa da quella odierna.
Le modalità in cui è organizzato l’odierno Sanja Matsuri sono state stabilite durante il periodo Edo, quando nel 1649 lo shōgun Tokugawa Iemitsu commissionò la costruzione del tempio di Asakusa.
Se vi capita di essere nei paraggi di Asakusa durante le giornate del festival, è possibile sentire un’atmosfera carica di energia. Le persone affollano le strade circondanti il tempio Sensō-ji a suon di flauti, fischietti e taiko (percussioni tradizionali giapponesi).
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I Mikoshi
L’attrazione principale di questo festival sono i tre mikoshi appartenenti al tempio di Asakusa. Questi tre elaborati templi in legno laccato nero, hanno la funzione di essere una miniatura e una versione portatile del Tempio di Asakusa. Decorati con sculture e foglie dorate, pesano circa una tonnellata e vengono trasportati tramite lunghi pali tenuti insieme da corde. Per ogni mikoshi c’è bisogno di circa 40 persone per un trasporto sicuro e durante la giornata, circa 500 persone partecipano al trasporto di ogni tempio.
La “parata” di questi mikoshi è forse il momento più importante della giornata e le strade si affollano al loro passaggio. Mentre vengono trasportati inoltre, essi vengono agitati e fatti sobbalzare con forza, perché si dice che questo porti ad intensificare il potere del Kami all’interno e che aiuti ad aumentare la fortuna sui rispettivi quartieri.
Mentre i tre mikoshi principali sono gli oggetti più importanti nelle strade durante il Sanja Matsuri, ci sono circa altri 100 mikoshi più piccoli sparsi nel vicinato nella giornata di sabato. Molti di questi templi sono portati da donne o bambini anche.
Giorno dopo giorno
Il Sanja matsuri, è un festival che dura più giornate e comincia di giovedì con un’importante cerimonia religiosa. Questa funzione richiede che il sacerdote responsabile del tempio esegua un rituale che faccia spostare i Kami dei tre fondatori del tempio dall’interno di questo all’interno dei tre mikoshi. Questi ultimi saranno poi i protagonisti della parata ad Asakusa che durerà tutto il weekend.
Aprendo le tre piccole porte dei mikoshi i tre spiriti sono invitati ad entrare nei templi in miniatura dove staranno per tutta la durata del festival. L’interno di questi mikoshi è inoltre celato al pubblico da una sottile tenda di cotone.
photo credits: Yoshikazu TAKADA
Ma è il venerdì che comincia la parata vera e propria, conosciuta con il nome di Daigyōretsu (大行列) che letteralmente vuol dire “grande parata”.
La famosa processione che scende tramite la via Yanagi e prosegue per la Nakamise-dōri sino al tempio Asakusa. Questo festival è anche molto conosciuto per i costumi sontuosi dei partecipanti, ma anche per le geishe e gli ufficiali della città che indossano gli hakama, vestiti tradizionali giapponesi.
Alla sera, sei mikoshi dai quartieri più centrali sono mandati in processione sulle spalle di diverse dozzine di persone.
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Il giorno seguente, il sabato, circa 100 mikoshi appartenenti ai 44 distretti di Asakusa si riuniscono al Kaminarimon per poi partire in parata passando per la Nakamise-dōri in direzione dell’Hōzōmon. Una volta qui porgono i loro rispetti a Kannon, la dea della pietà. In seguito, i mikoshi sono portati al tempio di Asakusa dove il sacerdote shintoista li benedice e purifica per l’anno a venire. Una volta completata la cerimonia, questi piccoli templi portatili vengono trasportati nuovamente nei loro rispettivi quartieri.
Tuttavia, l’evento più importante del Sanja Matsuri avviene la domenica. E’ in questo giorno infatti che possiamo vedere la parata del tre mikoshi appartenenti al tempio di Asakusa. Essi marciano lungo la Nakamise-dōri per arrivare al Kaminarimon la mattina della domenica. Questi tre mikoshi racchiudono i tre spiriti dei tre uomini fondatori del tempio Sensō-ji e, durante il giorno finale di questo festival, essi vengono per visitare e portare la benedizione ai 44 distretti di Asakusa.
Quando arriva la sera, i tre mikoshi ritrovano la loro strada per il tempio di Asakusa creando un’altra grande processione che dura fino a tarda notte.
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Yakuza Show
Questo matsuri di grandezza monumentale, permette anche di mescolare frange della popolazione che solitamente rimangono molto distaccate. E’ infatti comune trovare gli Yakuza esibirsi in fundoshi, senza pudore nè paura, mostrando con orgoglio i loro tatuaggi. Agli occhi di un occidentale, non avvezzo alla cultura giapponese, questa potrebbe quasi sembrare una scena comica. Tuttavia non azzardatevi a ridere se non volete che la sfortuna si abbatta su di voi!
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Japan Tradition: Kanda Matsuri
Il Festival degli anni dispari
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Solo negli anni che terminano con numeri dispari e sempre a metà maggio, nel quartiere di Kanda a Tokyo, ha luogo il Kanda Matsuri (神田祭). Esso è tra i matsuri più importanti di Tokyo assieme al Sanno Matsuri e al Fukagawa Matsuri. Fa inoltre parte dei tre più grandi festival del Giappone assieme al Tenjin Matsuri di Osaka e al Gion Matsuri di Kyoto.
Le radici del Kanda Matsuri affondano nel Periodo Edo (1603-1867), quando a governare la città di Edo (l’odierna Tokyo) era lo shogun Tokugawa Ieyasu. Proprio per questo motivo esso è conosciuto anche come Tenka Matsuri (Tenka significava shogun).
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Il festival fu celebrato come una dimostrazione di prosperità sotto il nuovo regime. Allo stesso tempo il Sanno Matsuri si teneva per celebrare il nuovo centro politico e i suoi governanti. A causa dei lunghi e stravaganti preparativi, e vista la competizione che si andava instaurando tra le due celebrazioni, si decise di alternarli. Secondo questa nuova regola, a metà maggio negli anni dispari si sarebbe festeggiato il Kanda Matsuri, mentre a metà giugno negli anni pari sarebbe stata la volta del Sanno Matsuri.
Oggi il Kanda Matsuri è il festival del santuario shintoista Kanda Myojin, a Chiyoda, incastonato tra moderni palazzi in una delle zone più lussuose di Tokyo. Il tempio appartiene a tre divinità: Daikokuten, il dio del buon raccolto e del matrimonio, Ebisu, il dio dei pescatori e degli uomini d’affari e Taira no Masakado, un samurai del X secolo venerato e in seguito divinizzato.
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La celebrazione della ricchezza e della fortuna
Come ogni festival che si rispetti, i rituali shintoisti sono i primi protagonisti dei preparativi. La sera prima della parata principale si invitano gli spiriti del tempio ad entrare nei tre mikoshi (piccoli tempi portatili) finemente decorati. Il giorno successivo, alle 8:00, i piccoli templi sfilano per le strade di Kanda , Nihonbashi, Otemachi e Akihabara, per poi tornare al tempio, attorno alle 19:00. Essi sono seguiti non solo da una folla immensa di persone, ma anche da musicisti, sacerdoti a cavallo e molti altri vestiti con colorati costumi tradizionali.
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Al contempo, si tiene anche una piccola processione secondaria della durata di tre ore. A questa prendono parte uomini a cavallo vestiti da samurai, personaggi delle storie popolari, musicisti e ballerini che partono dalla Scuola Elementare di Arima nel primo pomeriggio e procedendo verso nord raggiungono il Kanda Myojin.
Il giorno seguente è dedicato alla parata dei mikoshi di vari quartieri nei distretti di Kanda e Nihonbashi. Ognuno di essi trasporta un ujigami, divinità guardiane che in questa occasione vengono ospitate nei mikoshi per benedire i residenti della zona durante il loro passaggio.
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Tante piccole curiosità
Coloro che nascevano e crescevano a Edo erano chiamati “Edokko”. Gli edokko possedevano una spiccata personalità e pare che fossero molto aperti e gioviali. Caratteristiche queste che si riflettevano, e si riflettono ancora oggi, proprio nel Kanda Matsuri, una festa ricca di energia.
La sfilata con i suoi protagonisti richiama anche le celebrazioni per la vittoria di Tokugawa nella battaglia di Sekigahara che avrebbe aperto la strada allo shogunato che portò a un lungo periodo di pace e prosperità in Giappone. Originariamente, i cittadini indossavano particolari costumi onorando il tempio dando vita a sontuosi spettacoli di teatro Noh.
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Durante il periodo Edo la parata passava accanto al castello di Edo con le sue magnifiche decorazioni, dando ai cittadini comuni una rara occasione di entrare nel perimetro del castello.
La maggior parte dei carri originali, che erano stati usati sin dai primi festival, sono andati distrutti nel Grande terremoto del Kanto del 1923 e dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
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Japan Tradition: Aoi Matsuri
Il Festival della Malvarosa
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L'Aoi Matsuri (葵祭) si svolge ogni anno il 15 maggio ed uno dei tre festival più famosi di Kyoto, insieme al Gion Matsuri e al Jidai Matsuri. L'attrazione principale è una grande parata, in cui oltre 500 persone si vestono nello stile aristocratico del periodo Heian (794-1185) e percorrono la strada che, dai piedi dal Palazzo Imperiale, conduce al Tempio di Kamo. Questo è il nome comune con cui ci si riferisce al complesso shintoista formato dal santuario Kamigamo e dal santuario Shimogamo. I membri della processione portano delle foglie di Malvarosa, da cui il nome ‘Aoi’, che in giapponese significa proprio “alcea rosea” o “malvarosa”. Le foglie di questa pianta, dai colori luminosi e dai fiori bellissimi, avrebbero il potere di proteggere i raccolti dai disastri atmosferici.
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Le Origini
Il festival ebbe origine durante il regno dell'imperatore Kinmei (539 - 571), quando un periodo di forti piogge devastò i raccolti e il paese fu invaso dalle epidemie. Il triste evento venne attribuito alle divinità Kamo intenzionate a punire la popolazione. Per placare la loro ira, l’imperatore inviò un suo messaggero con delle offerte al tempio e con il compito di condurre rituali che comprendevano anche una corsa in sella a cavalli galoppanti. La cavalcata si trasformò in un’usanza annuale con l’intento di allontanare il pericolo di un nuovo disastro.
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Durante il regno dell’Imperatore Monmu (697 - 707) essa venne però proibita poiché troppe persone erano giunte per assistere al rituale. Nel 19° secolo, l’imperatore Kanmu stabilì il trono a Kyoto dando inizio al periodo Heian nella storia giapponese. L’imperatore riconobbe le divinità Kamo come protettrici della capitale e introdusse l’Aoi Matsuri come evento imperiale annuale. Durante i vari periodi storici, il festival subì altre interruzioni, soprattutto durante la seconda guerra mondiale, ma riprese attivamente la sua celebrazione nel 1953.
Nel 1956 ebbe inizio anche la tradizione della principessa del festival: Saiō-Dai.
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I Personaggi del Festival
Durante l’Aoi Matsuri appaiono due figure rappresentative: la Saiō-Dai e il Messaggero Imperiale.
La Saiō-Dai era una donna che veniva scelta tra le sorelle e le figlie dell'imperatore per dedicarsi al Tempio di Shimogamo. Il ruolo di Saiō-Dai era di mantenere la purezza rituale e di rappresentare l'Imperatore al festival. Oggi il ruolo di Saiō-Dai è interpretato da una donna scelta tra tutte le donne nubili di Kyoto. Ella indossa 12 diversi strati di seta (jūnihitoe) squisitamente colorata nello stile tradizionale della corte Heian. Per mantenere la purezza, la Saiō-Dai si sottopone a diverse cerimonie di purificazione prima della processione del festival.
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Il Messaggero Imperiale, invece, conduce la processione del festival a cavallo.
Durante il periodo Heian sarebbe stato un cortigiano di quinto rango che ricopriva l'incarico di capitano di rango medio o inferiore, e di solito era un uomo destinato a un alto ufficio. Il suo ruolo era di leggere il rescritto imperiale dei santuari e presentare le offerte dell'imperatore. Durante il periodo Heian, la Saiō-Dai e il Messaggero Imperiale sarebbero stati accompagnati da dieci ballerini e dodici musicisti.
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La Celebrazione Oggi
Solitamente, la processione inizia alle 10:30 del 15 maggio partendo dal Palazzo Imperiale di Kyoto, e lentamente si avvia verso due tappe. La prima tappa è il Tempio di Shimogamo, al quale giunge intorno alle 11:15 e, successivamente, il Tempio di Kamigamo, al quale giunge intorno alle 15:30. Raggiunti i templi, la Saiō-Dai e il Messaggero Imperiale eseguono i loro rituali.
La Saiō-Dai offre semplicemente i suoi rispetti alle divinità, mentre il Messaggero Imperiale intona il rescritto imperiale lodando le divinità e chiedendo il loro continuo favore.
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Japan Modern Culture: Studio Ghibli
photo credits: ghibli.jp
Alzi la mano chi non si è innamorata di Howl, lo stregone con il suo castello errante, o che non ha provato tenerezza per Kaonashi, il Senza Volto de "La Città Incantata"... Se anche voi siete tra coloro che amano le produzioni dello Studio Ghibli, allora vi trovate nel posto giusto!
Il Vento Caldo del Deserto
15 giugno 1985: Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma decisero di fondare 株式会社スタジオジブリ ovvero lo Studio Ghibli Inc. il cui nome fu scelto proprio da Miyazaki con l’intenzione di "creare una tromba d'aria nel mondo dell'animazione giapponese". Le radici affondano nella passione per l’aviazione del regista e sceneggiatore nipponico, infatti "Ghibli" non è solo il vento caldo del deserto del Sahara ma, durante la seconda guerra mondiale l’aereo da ricognizione italiano Caproni Ca.309 era soprannominato proprio “Ghibli”. Curioso, non è vero?
All'inizio nessuno pensava che il progetto sarebbe arrivato al grande successo, perciò per ridurre al minimo il rischio del fallimento, furono impiegati 70 animatori a tempo determinato e la sede dello studio consisteva in un ufficio di 90 metri quadrati a Kichijoji, Tokyo.
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Un successo dietro l’altro
Lo Studio Ghibli iniziò la propria produzione ufficiale con "Laputa - Il castello nel cielo", "Il mio vicino Totoro" e "Una tomba per le lucciole", tre perle d'animazione acclamati dalla critica, ma che all'inizio non riscossero lo stesso successo accumulato nel tempo.
Fu "Kiki - Consegne a domicilio" che ottenne grandi risultati nel 1989 diventando il successo dell'anno al botteghino giapponese. Questo permise di introdurre i contratti a tempo indeterminato all'interno della produzione e ad assumere nuovo personale. Oramai lo Studio contava quasi 300 persone al suo interno e si cominciò a pensare ad una nuova sede proprio durante la produzione di Porco Rosso, la cui qualità non fu eccelsa proprio a causa dell’affollamento in ufficio.
Nel 1992 il nuovo studio, la cui realizzazione fu seguita in prima persona da Miyazaki che ne disegnò l’aspetto finale, fu pronto. Finalmente avvenne il passaggio a Koganai (Tokyo). La computer-generated imagery (CGI), che permette ad un'immagine bidimensionale digitalizzata di essere gestita in ogni tipo di vista tridimensionale, venne introdotta con "Pom Poko".
Nel 1994 e nel 1995 fu distribuito "I Sospiri del mio Cuore" e, sul finire degli anni '90 e i primi anni 2000, lo Studio Ghibli appose la sua firma sui capolavori più amati, raggiungendo il successo meritato anche in occidente: Princess Mononoke (1997), La città incantata (2001) e Il castello errante di Howl (2004), diretti da Hayao Miyazaki.
Il 2006 fu il turno di Gorō, figlio di Miyazaki, a dirigere il film I racconti di Terramare e, due anni dopo, lo Studio Ghibli divenne l'unico studio di animazione giapponese ad usare esclusivamente tecniche di disegno tradizionali per le proprie produzioni.
Purtroppo, nel 2013, in occasione della la 70ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, a seguito della presentazione del 19° film di animazione marchiato Studio Ghibli "Si alza il vento" (The Wind Rises), venne annunciato il ritiro dalle attività cinematografiche di Miyazaki, con conseguente dispiacere dei fans. Il produttore disse che la sua avanzata età non gli permetteva più di seguire le lunghe realizzazioni dei suoi film e così, l'8 novembre 2014 l'Academy gli conferì l'Oscar alla carriera.
Il 2015 fu un anno strano per lo Studio Ghibli: Hiromasa Yonebayashi, regista di "Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento" e di "Quando c'era Marnie" lasciò la produzione. Durante una conferenza a Tokyo, Miyazaki annunciò il suo impegno in un nuovo progetto la cui produzione avrebbe potuto richiedere più di cinque anni di lavorazione. Infatti, nel 2017, attraverso un'intervista al produttore Toshio Suzuki, si venne a sapere che il nuovo lungometraggio sarebbe stato un adattamento del romanzo giapponese del 1937 "Kimi-tachi wa do ikuruka?" di Genzaburo Hoshino.
Non ci resta che attendere quali sorprese ci regaleranno anni di esperienza e passione!
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Museo Ghibli
Raggiungibile con la linea JR Chuo per la deliziosa cittadina di Mitaka, il museo presenta una varietà di stanze che mescolano lo stile vintage allo steampunk traboccanti di riferimenti al folklore e alla quotidianità giapponese. All’interno esiste anche un cinema dove vengono proiettati cortometraggi inediti di circa 15 minuti.
Inoltre, in diversi periodi dell'anno, vengono allestite esibizioni speciali per periodi limitati di tempo. Procurarsi i biglietti per il Museo non è facile poichè non sono venduti in sede. E' ecessaria la prenotazione parecchio tempo prima attraverso le biglietterie Lawson online o nei minimarket Lawson presenti sul territorio Giapponese, oppure in biglietterie specifiche all'estero dove i biglietti sono messi a disposizione solo per 4 mesi all'anno.
Per ogni informazione specifica e per tutti gli aggiornamenti, potete controllare il sito ufficiale, disponibile anche in lingua inglese qui: http://www.ghibli-museum.jp/en/
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Mostra dello Studio Ghibli a Tokyo
La "Toshio Suzuki and Studio Ghibli Exhibition", la prima mostra dello Studio dopo 3 anni presso il centro di scambio culturale EDOCCO, Tempio di Kanda Myojin a Tokyo. Inaugurata il 20 aprile e in corso fino al 12 maggio, è una tappa obbligatoria per chiunque voglia essere catapultato nell’incantevole mondo Ghibli. Si possono ammirare le illustrazioni e documentazioni che rivelano il dietro le quinte delle trame e dei processi produttivi dei suoi capolavori dalla sua fondazione sino ad oggi.
E’ disponibile anche un ampia zona dedicata al merchandise, tra cui speciali ema e omamori creati in collaborazione con il tempio stesso. Gli appassionati troveranno anche dei menù a tema all’ EDOCCO café come ad esempio il “Makkuro na kuro goma ohagi no ocha set” in omaggio ai Nerini del Buio (Makkuro Kurosuke) o il “Tonari no Kakigori” ispirato al Mio Vicino Totoro.
E’ possibile acquistare i biglietti per la mostra sia in sede che online al costo di 1,300¥ per adulti e 800¥ per gli studenti. Sito ufficiale: https://ghibli-suzuki.com/
photo credits: amu-zen.com