Japan History: Asakura Yoshikage
Asakura Yoshikage (12 ottobre 1533 - 16 settembre 1573) è stato un daimyō giapponese del periodo Sengoku (1467-1603) che governò una parte della provincia di Echizen.
Asakura Yoshikage, il capo del clan Asakura
Autore: SaiKaiAngel
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Asakura Yoshikage nacque nel castello Ichijōdani del clan Asakura nella provincia di Echizen. Suo padre era Asakura Takakage e sua madre sembra fosse la figlia di Takeda Motomitsu.
Yoshikage succedette a suo padre come capo del clan Asakura e signore del castello di Ichijōdani nel 1548, dimostrando grande abilità nella gestione politica e diplomatica, soprattutto grazie ai suoi negoziati con gli Ikkō-ikki a Echizen. Grazie a questi, Echizen godette di un periodo di relativa pace rispetto al resto del Giappone del periodo Sengoku, tanto da diventare un luogo per i rifugiati in fuga dalla violenza nella regione del Kansai. Ichijōdani divenne addirittura un centro di cultura modellato sulla capitale di Kyōto.
Ichijōdani Asakura Family Rovine storiche | photo credits: wikipedia.org
Conflitti con Oda Nobunaga
Dopo la cattura nel 1568, Ashikaga Yoshiaki nominò Yoshikage reggente e chiese l'aiuto di tutto il clan per cacciare Nobunaga dalla capitale. Nel 1570, Oda Nobunaga invase quindi Echizen riuscendo ad invadere il castello a causa della mancanza di abilità militare di Yoshikage. Azai Nagamasa, cognato di Yoshikage, attaccò Nobunaga con gli Asakura a Kanegasaki, ma Nobunaga ritirò le sue truppe riuscendo a non farsi catturare. Nella battaglia di Anegawa, Yoshikage e Nagamasa furono sconfitti dalle forze superiori dei clan Oda e Tokugawa guidate da Nobunaga e Ieyasu.
La morte
Yoshikage fuggì a Hiezan dopo la battaglia e cercò di riconciliarsi con Nobunaga, grazie a questo riuscì ad evitare il conflitto per tre anni. Nel 1573, con l’assedio del castello di Ichijodani, Yoshikage fu tradito da suo cugino, Asakura Kageaki, per questo fu costretto a fare seppuku a soli 39 anni. La sua morte distrusse anche il clan Asakura.
Business Focus: L'importanza della comunicazione e del Marketing in Giappone nei tempi di pandemia
La comunicazione è sempre stata importante nella nostra vita e in questo momento di pandemia a causa della diffusione del COVID-19, la sua essenzialità è diventata ancora più forte. In un momento in cui siamo costretti a rinunciare ad abbracci e vicinanze fisiche, se non ci fosse internet come faremmo? Grazie alla comunicazione riusciamo ad avvicinarci al resto del mondo, la nostra porta non è chiusa grazie ad internet.
L'importanza della comunicazione e del Marketing in Giappone nei tempi di pandemia
Autore: SaiKaiAngel
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La pandemia del COVID-19 è sicuramente un momento molto difficile in cui siamo tutti coinvolti, ma cerchiamo di vedere anche in questo il positivo. Come si dice? Se ti senti in un tunnel arredalo! Ecco, mentre noi aspettiamo di vedere la luce in fondo al tunnel, cerchiamo di fare di tutto per non fare morire la nostra azienda e i nostri rapporti. I lockdown imposti sono molto difficili da gestire, ma quanto sono riusciti a farci capire l’importanza delle “piccole” cose? Ho messo la parola PICCOLE tra virgolette, sì, perchè in questa pandemia ci siamo resi conto quanto GRANDI siano le PICCOLE cose. Quanto speciale sia la nostra normalità. Quanto abbiamo cercato un abbraccio seppur virtuale, quanto ci siamo reinventati per tenere in vita un progetto di lavoro per cui abbiamo fatto tanto.
Approfittiamo di questo momento per ripartire anche più forti di prima, prendiamoci del tempo per pensare, reinventarci e prepararci per la ripresa totale.
Ricordatevi però, che non esistono miracoli! Bisogna affidarsi al mondo dei social marketing, ma non da soli. Esistono specialisti nel campo, persone che di lavoro fanno proprio quello di consigliarvi ed accompagnarvi nel mondo del social marketing e della comunicazione senza farvi incorrere contro ostacoli (tipo noi).
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Non sospendere mai le attività produttive.
Abbiamo la fortuna di poter usufruire di internet, perchè mettere in pausa un lavoro o un’azienda? L’idea che un giorno internet potesse diventare da importante a essenziale era già nell’aria da un po’. Possiamo partecipare ai meeting, possiamo organizzare, possiamo davvero lavorare insieme e rimanere in contatto con i nostri clienti, tutto online. Inoltre, in questo momento, possiamo dedicarci anche a intensificare i contenuti dei nostri social media, dei nostri siti, in modo che non appena ci sarà la possibilità di ripartire dopo la pandemia, saremo pronti!
Se il nostro negozio è chiuso, perchè toglierci la possibilità di creare un e-commerce per continuare a vendere i nostri prodotti? Se fino ad ora non ne abbiamo sentito la necessità, ecco che ci si presenta davanti questa possibilità che, pian piano, diventa sempre più importante. Se si può, cerchiamo di costruirci un canale online per comunicare e continuare la nostra attività lavorativa! Cerchiamo anche di “arredarlo” il meglio possibile.
Rinforziamo i valori aziendali e l’immagine aziendale online!
Facciamoci vedere, ne abbiamo la possibilità! Non fermiamo gli eventi, creiamoli online e se proprio non vogliamo farlo, fermiamoci ad organizzare quelli in presenza. Abbiamo la possibilità di farlo, rinforziamo la nostra rete comunicativa adesso!
Continuiamo a rimanere in contatto!
Molti ragazzi possono continuare a studiare e a frequentare la scuola grazie alla Didattica a Distanza, quella che ormai tutti conosciamo come DAD. E’ importante? Sicuramente è un aiuto, se non ci fosse questa possibilità di meeting online, sicuramente i ragazzi rimarrebbero completamente fuori dall’insegnamento e dagli incontri con i compagni di classe. Invece, grazie alla Didattica A Distanza, i ragazzi riescono ad interagire tra di loro e, magari, anche a distrarsi. La distrazione in questi momenti di chiusura è molto importante, se non ci fosse possibilità di comunicare online, rimarremmo davvero chiusi fuori dal mondo. Forse ora più che mai ci rendiamo conto di quanto la comunicazione online possa essere importante.
Ancora dei dubbi? Andiamo a vedere cosa succede nel resto del mondo e soprattutto in Giappone, che è il nostro focus da sempre.
L'importanza della comunicazione e del Marketing in Giappone nei tempi di pandemia
Il Giappone è sempre stato molto tecnologico, ha sempre creduto, quasi più e prima di tutti, all’importanza della comunicazione e del marketing online, infatti ora si trova sicuramente più avvantaggiato di chi invece rimaneva fermo sulla tradizione.
Il Giappone vive con i social network in modo di rimanere sempre in contatto con il resto del mondo, diamo uno sguardo ai social network più usati in questo paese con le relative percentuali grazie a Statista:
- LINE 77,4%
- Twitter 38,5%
- Instagram 35,7%
- YouTube 23,2%
- Facebook 21,7%
- TikTok 8,1%
- Skype 7,1%
Il caso LINE
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Come potete ben vedere dalle statistiche, se in occidente utilizziamo maggiormente Whatsapp, Facebook ed Instagram, in Giappone invece si affidano moltissimo a LINE e Twitter. Conoscete LINE? E’ considerato il Whatsapp giapponese, e vanta circa 84 milioni di utenti attivi mensili in Giappone (statistica di fine 2020).
Cosa rende LINE così popolare?
LINE nasce nel 2011 da una collaborazione con Naver, una piattaforma sudcoreana.
Subito dopo il grande terremoto del Giappone nel 2011, la maggior parte dei canali di comunicazione convenzionali si erano interrotti causa interruzioni di corrente. Per questo, le fonti ufficiali si sono rivolte all’online per comunicare le notizie e confermare la sicurezza di amici e familiari. L'app è stata rilasciata per l'uso pubblico nel corso di quell'anno, e si è rivelata molto interessante per i consumatori giapponesi grazie al suo design unico e personalizzabile, consentendo sia l'uso privato che quello aziendale.
Come usano i social network i giapponesi?
Rispetto ai Paesi vicini, i giapponesi usavano i social network per il 65% contro l'88% di Taiwan e l’87% della Corea del Sud. A gennaio 2019, gli utenti di internet giapponesi hanno invece trascorso in media 4,8 ore al giorno con i contenuti digitali, mentre i giovani giapponesi tra i 18 e i 34 anni di ore ne utilizzavano fino a sei. Secondo un sondaggio, le ragioni principali per l'utilizzo dei social media tra le giovani generazioni sono la comodità di raccogliere e condividere informazioni, oltre che connettersi con amici e colleghi.
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Abbiamo questo momento per pensarci e per riattivarci il prima possibile. questo è il nostro lavoro da sempre e ora finalmente ci rendiamo conto che non è mai stato più utile. Lo era già da prima, ma ora è diventato essenziale. Siamo pronti ad accompagnarvi e voi siete pronti per la rinascita (online)?
5 destinazioni da non perdere per il 2021
Tutti noi abbiamo bisogno di sentirci liberi ancora, perchè non farlo non appena tutto finisce con destinazione speciale Giappone? Ci chiamiamo Japan Italy Bridge, ovviamente amiamo il Giappone, ma lo consigliamo a tutti. Chi ci è stato vorrà tornarci, chi non ci è stato sogna di andarci.
Le 5 destinazioni in Giappone da non perdere secondo Japan Italy Bridge
Autore: SaiKaiAngel
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Il Giappone va visto e vissuto tutto, perchè ogni sua più piccola parte può regalarci qualcosa di unico, può arricchirci di esperienza e tradizione, se poi vi affidate agli esperti di JNTO potete andare sul sicuro! Il Giappone non è solo una meta imperdibile, ma è anche completamente sicuro, con tutte le sue attenzioni e precauzioni. Con JNTO sarà sempre garantito il giusto distanziamento, il rilevamento della temperatura nei negozi e nei luoghi di interesse, le protezioni come la mascherina. Sicuro, affidabile e… assolutamente da sogno.
Conoscete sicuramente le solite città da visitare, ma noi questa volta vorremmo indicarvi altri posti che ci piacciono particolarmente. Siete pronti? Cominciate a preparare le valigie per i vostri viaggi all’insegna del sogno e della sicurezza!
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Nagoya
Nagoya è una città della regione di Chūbu nell'isola di Honshū in Giappone, con un porto sull'oceano Pacifico e due aeroporti, tra cui il nuovo Aeroporto Internazionale di Chūbu-Centrair, aperto il 17 febbraio 2005.
Cosa visitare a Nagoya
Innanzitutto, crediamo sia importantissimo il Santuario di Atsuta. Questo santuario, fondato oltre 1900 anni fa è uno dei più antichi santuari scintoisti del Giappone. Qui, per viene custodita la spada Kusanagi no tsurugi, uno dei Tre Sacri Tesori del Giappone. Questo tesoro comunque non è esposto, ma visibile solamente all’imperatore e ad alcuni monaci. Il santuario si trova in un bosco molto sereno da visitare per rilassarsi.
Inoltre, assolutamente da non perdere, il Castello di Nagoya che era la residenza del ramo Owari della famiglia Tokugawa, costruito nel 1612 per ordine di Tokugawa Ieyasu. In primavera e autunno, potete trovare una varietà di fiori e piante assolutamente uniche al mondo, siete curiosi di vederle?
Il Museo d'arte Tokugawa ora è dove una volta si trovava la residenza del ramo Owari della famiglia Tokugawa e raccoglie ed espone parte del grande patrimonio artistico della famiglia. La collezione comprende spade e armature di samurai, costumi, utensili per la cerimonia del tè, libri, mappe e rotoli del Genji Monogatari. Nei pressi del museo si trova un bel giardino giapponese, il Tokugawa-en.
Il tempio di Osu Kannon, invece, è un tempio buddhista situato nel centro di Nagoya. Il tempio custodisce una ricca collezione di antichissimi testi giapponesi e cinesi.
Nagoya ospita musei importantissimi, tra cui: Il Museo della Ferrovia che espone antiche locomotive a vapore tra cui la leggendaria C62 ritratta nell'anime Galaxy Express 99 ed il Museo dell'industria e della tecnologia della Toyota che ripercorre l'evoluzione dei processi produttivi e aspetti della tecnologia industriale.
Kobe
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Kōbe è situata nell'isola di Honshū. Per circa sei mesi, nel 1180, fu la capitale del Giappone, quando l'imperatore Antoku si trasferì a Fukuhara kyō, che si trovava nell'odierno quartiere cittadino Hyōgo-ku.
Cosa visitare a Kobe
Un posto da non perdere e da godere completamente è la Funivia Shin-Kobe e Nunobiki Herb Garden che parte vicino alla stazione di Shin-Kobe. Durante l’ascesa si passa vicino alla cascata Nunobiki e al Nunobiki Herb Garden ma il punto focale della corsa si trova nel ponte di osservazione situato proprio accanto alla stazione a monte, che offre una vista spettacolare di Kobe sia di giorno che di notte.
Fatevi un giro anche al Giardino Sorakuen che faceva parte della residenza di Kodera Kenkichi, ex sindaco di Kobe aperto al pubblico nel 1941.
Nostalgia dei parchi? Il parco Meriken è un mix tra natura e modernità. Insieme al verde, si può spaziare fino ad una collezione di moderne installazioni artistiche. In questo parco, potrete trovare la torre rossa del porto e il Museo Marittimo.
Il Museo di Kobe è stato inaugurato nel 1982, con le collezioni del Museo Archeologico di Kobe e del Museo delle Arti Namban. La mostra permanente del museo offre una collezione di mappe provenienti da diverse regioni ed epoche del Giappone, così come i manufatti che rappresentano gli scambi del Giappone con l’estero.
Non potete andare via da Kobe prima di aver fatto ben più di un salto all’Arima Onsen, una famosa città termale in un ambiente naturale di montagna. Il vostro relax è assicurato!
Deliziati i sensi, deliziate anche i vostri occhi al Ponte Akashi Kaikyo. Con i suoi oltre 4 km di lunghezza, è il più lungo ponte sospeso del Mondo. Il ponte collega l’isola di Honshu all’isola di Awaji.
A Kobe troviamo un Museo da non perdere, il Museo del Terremoto.
Il 17 gennaio 1995 alle 05:46, la città di Kobe è stata colpita dal Grande Terremoto Hanshin Awaji, causando la morte di oltre 5000 persone e la distruzione di decine di migliaia di case.
Il museo, aperto come commemorazione nel 2002, comprende un grande teatro con uno schermo che riproduce immagini realistiche della brutalità del terremoto, e vari giochi interattivi sulla prevenzione delle catastrofi.
Per finire la nostra visita a Kobe, godiamoci una visita alle Distillerie di Sake! Il quartiere di Nada a Kobe è il luogo di maggior produzione del sake nella regione, per la sua buona disponibilità di riso di alta qualità, di acqua adatta e di condizioni meteorologiche favorevoli per la produzione della bevanda alcoolica.
Sapporo
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Sapporo è una città giapponese capoluogo della prefettura di Hokkaidō situata nella zona sud-occidentale dell'isola di Hokkaidō, nota fuori per aver ospitato le Olimpiadi Invernali del 1972, le prime tenutesi in Asia, e per il famoso Festival della neve che attira oltre 2 milioni di turisti da tutto il mondo.
Cosa visitare a Sapporo?
Villaggio storico di Hokkaido
Ovviamente partiamo con il villaggio storico di Hokkaido, che è un museo a cielo aperto. 60 edifici del passato con varie sezioni che comprendono città e villaggi Non perdetevi questi momenti!
Invece, ìl Sapporo Snow Festival (Sapporo Yuki Matsuri) si svolge ogni febbraio a Sapporo per una settimana. Nato nel 1950 quando gli studenti delle scuole superiori iniziarono a costruire alcune statue di neve nel Parco Odori, ora è un grande evento con sculture di neve e ghiaccio spettacolari che attira milioni di visitatori ogni anno. Invece, l’ Osservatorio Okurayama nasce dal trampolino di 90 metri di salto con gli sci usato nelle olimpiadi invernali del 1972! Un’attrazione da non perdere, proprio nell’Okurayama Ski Jump Stadium.
Volete rilassarvi dopo una lunga camminata? Ecco per voi il Moerenuma Park che è un parco a nord-est di Sapporo circondato da una palude, un luogo unico che sicuramente non potete perdere.
Eccoci arrivati al Museo Storico di Hokkaido che documenta la storia dello sviluppo di Hokkaido. Potete trovare e vedere, in ordine cronologico, tutta la storia della prefettura da 20.000 anni fa, agli anni del dopoguerra dopo il 1945.
Fame? Il Parco Shiroi Koibito è una società che produce cioccolato. Avete mai provato il biscotto Shiroi Koibito? Nel caso non l’aveste mai provato, si tratta di due biscotti al burro sottili e uno strato di cioccolato bianco in mezzo. Questo è uno dei souvenir più importanti di Hokkaido!
Sete? Dopo il cioccolato una bella birra ci sta benissimo, quindi vi consigliamo il Museo della birra Sapporo
In Giappone la birra nasce ad Hokkaido infatti, Sapporo è uno dei marchi più antichi e popolari del paese. Questa birra viene prodotta, appunto a Sapporo, nel 1877 ed è famosa in tutto il mondo, Vi sarà capitato di trovarla nei ristoranti anche qui in Italia! Il Museo vi mostrerà il processo produttivo della birra e non solo! Potrete finire la visita con un’unica degustazione!
La nostra visita si conclude in relax nel Giardino botanico che ha uno scopo principalmente didattico, a parte essere una piacevole pausa per i visitatori. Secondo il nostro parere assolutamente da non perdere, soprattutto se si cerca un momento di pace durante le escursioni e le visite.
Kamakura
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Questo è un luogo molto importante che noi di Japan Italy Bridge consigliamo assolutamente. Stiamo parlando di Kamakura, una località turistica e anche balneare facilmente raggiungibile da Tokyo. Se avete bisogno di un momento di relax durante il vostro viaggio in Giappone, potete contare su Kamakura.
Pensate che Kamakura è affacciata sull’oceano, con la sua spiaggia lunga circa 2 km che prende due nomi diversi, Yuigahama Beach e Zaimokuza Beach. Intorno ci sono colline e boschi, attraversate da vari sentieri. Tra questi ci sono il sentiero Daibutsu che porta dal grande buddha alla stazione di Kita-Kamakura, il sentiero Genjiyama che parte dal tempio Jufukuji e si collega al sentiero Daibutsu, circa all’altezza del tempio Zeniarai Benten, il sentiero Gionyama vicino al tempio Myohonji e il lungo sentiero Tenen che collega il tempio Kenchoji ai templi Zuisenji e Jomyoji.
Durante il periodo Heian fu capoluogo della regione del Kantō e nel 1192 lo shogun Minamoto no Yoritomo spostò qui la sua nuova capitale, trasformando Kamakura din un vero e proprio centro politico del Giappone.
Cosa visitare a Kamakura?
Kamakura è principalmente nota per i suoi templi e altari e quello che è abbiamo amato di più forse anche per il legame che sentiamo verso questa famiglia di Samurai, è il santuario Tsurugaoka Hachimangu. Il santuario è dedicato ad Hachiman, il dio protettore della famiglia Minamoto e dei samurai in generale. Su una terrazza in cima ad una scalinata potete trovare la sala principale con un piccolo museo del santuario, che espone vari tesori come spade, maschere e documenti. Di fianco a questa grande scalinata, si poteva trovare un bellissimo albero di gingko che deliziava gli occhi dei visitatori con il suo colore dorato ogni autunno, che non ha purtroppo resistito ad una tempesta nel 2010. Prima di accedere alla scalinata, potete trovare il Maiden, un palcoscenico per spettacoli di danza e musica.
La grande statua di Amida Buddha si trova invece nel tempio Kōtoku-in ed è la statua più importante del paese. Pensate che il tempio in cui si trovava fu distrutto durante uno tsunami nel XV secolo, ma la statua resistette e da allora si trova all'aperto. Nella città si trovano anche le tombe di Minamoto no Yoritomo e Hōjō Masako. Il Tempio Engakuji è uno dei principali templi Zen nel Giappone orientale, fondato dal reggente al potere Hojo Tokimune nell’anno 1282.
Passiamo al Tempio Hasedera famoso per la sua statua a undici teste di Kannon, la dea della misericordia alta 9,18 metri. Il museo Kannon espone alcuni dei tesori del tempio, tra cui statue buddiste, la campana del tempio e una pergamena. Bello anche il luogo in cui si trova questo tempio, costruito lungo il pendio di una collina boscosa trapuntato di laghetti.
Come dicevamo, Kamakura è il luogo dei templi e santuari, per questo vi segnaliamo altri nomi da visitare: Kenchoji, Il Zeniarai Benten (importantissimo per la tradizione se volete lavare i vostri soldi!) e Zuisenji.
Ovviamente non mancano ristoranti in cui gustare le prelibatezze del posto!
Hakone
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Un’altra meta da non perdere in Giappone, secondo noi, è Hakone. Facilmente raggiungibile da Tokyo, è un luogo che può offrirvi non solo relax, ma anche esperienze imperdibili. Ecco il nostro tour virtuale di Hakone!
Cosa vedere ad Hakone
La prima cosa da vedere è sicuramente il Lago Ashi. Abbiamo lasciato il cuore su quel lago e sulla panoramica del Monte Fuji sullo sfondo. Un vero e proprio quadro che porterete dentro di voi per tutta la vita. Questo quadro è tra l’altro uno dei segni distintivi di Hakone. Per vivere il lago Ashi in tutta la sua bellezza, potete attraversarlo grazie a tre vascelli ispirati alle navi del diciottesimo e diciassettesimo secoli. Panorami speciali, i porti importantissimi di Hakone, Machi e Porto Moto renderanno i vostri momenti indimenticabili e vi sentirete parte di quel quadro unico al mondo.
Sempre all’insegna del relax, ricordate che Hakine è la città degli Onsen, ovvero delle sorgenti termali. Oggi delìi meravigliosi centri termali, questi Onsen vi offriranno il paridisiaco momento del relax, coccolando tutti i vostri sensi. La sorgente di Yumoto è quella più antica e si trova vicino ad Odawara. Avete l’imbarazzo della scelta, tra i nomi che vi consigliamo c’è sicuramente Hakone Kamon, con le sue vasche fatte esternamente di legno e pietra.
Dopo esservi rilassati, è il momento di visitare il Santuario di Hakone, Hakone Jinja che su trova proprio sulle rive del Lago Ashi. Si tratta di tanti edifici sparsi nella foresta, con una scalinata impreziosita da lanterne che renderanno la passeggiata una favola.
Passiamo al meraviglioso Castello Odawara edificato verso la metà del XV secolo nelle mani del Clan Hojo. Siamo nel 1950 quando Toyotomi Hydeyoshi sconfisse il Clan Hojo e riunì il Giappone. Questo castello è ricco di storia, alto tre piani visto dall’esterno e quattro all’interno. Dentro il castello potrete vedere preziosissimi arredamenti d’epoca, armature ed altri oggetti di interesse storico e se proprio volete godervi una vista spettacolare, guardate tutta la città dall’altro nei piani più alti! Per gli amanti dei Musei, ecco l’Odawara Castle Historical Museum, con un’interessantissima mostra interattiva di oggetti legati alla storia del castello.
Il Parco Gora è invece un parco in stile francese con una grande fontana, un roseto e due serre con piante tropicali e fiori, un ristorante, una sala da tè ed una Craft house, dove potrete provare vari wirkshop come lavorare la ceramica, soffiare il vetro e comporre ikebana.
Dopo tutto ciò, cosa fare per allungare la propria vita? Non sto scherzando, ma sto parlando delle uova nere di Owakudani. Siamo in una zona vulcanica famosa per le kuro tamago uova di gallina rese nere dalla cottura nelle acque termali. Secondo la tradizione giapponese, se mangiate le kuro tamago allungherete la vostra vita di ben 7 anni! Le troverete solamente ad Owakudani!
Viaggiare il Giappone in sicurezza
Ovviamente questi sono solamente alcuni dei posti che vi proponiamo, ma il Giappone andrebbe visto tutto. Ogni tempio, ogni santuario, ogni giardino è un mondo a sè, qualcosa di introvabile in altre parti del mondo. Se avete voglia di vivere tanti mondi diversi in un solo luogo, non potete fare a meno del Giappone. Grazie a JNTO, potrete avere un viaggio personalizzato e all’insegna della sicurezza! Con JNTO, soprattutto in questo momento di pandemia per il COVID-19, potete esplorare il Giappone in assoluta sicurezza, visitare i luoghi che amate senza paura e in completa tranquillità. ci piace ripetere che con JNTO sarà sempre garantito il giusto distanziamento, il rilevamento della temperatura nei negozi e nei luoghi di interesse, protezioni come la mascherina. La sicurezza prima di tutto e nessun rischio, per godersi un viaggio con la V maiuscola non temete e affidatevi a JNTO! Noi lo abbiamo fatto più volte e possiamo assicurarvi che l’esperienza sarà non solo indimenticabile, ma anche nella più completa sicurezza!
Sempre in collaborazione con JNTO, non dimenticate il menu Hakken di Hiroshima a TENOHA Milano! In attesa di partire, potrete godere le specialità di Hiroshima con questo menu speciale TENOHA sponsorizzato da JNTO Ente Nazionale del Turismo Giapponese! Con il suo sake tasting, vi terrà compagnia anche per tutto gennaio. I sake migliori di Hiroshima sono qui!
Night Emperor, Honshu ichi, Zoka, Itteki Nyukon, Sempuku Shinriki sono i sake di Hiroshima che rimarranno disponibili per voi tutto gennaio con il Sake Tasting! Ecco le loro caratteristiche:
Honshu ichi
Un Junmai Ginjo Sake prodotto dalla Prefettura di Hiroshima, preparando il riso “Senbon Nishiki” con lievito Hiroshima Ginjo. È caratterizzato dall’aroma fruttato del sake Ginjo, gusto leggermente dolce.. Si può gustare con piatti a base di pesce e di formaggio.
‘Zoka’ – Kamoizumi Shuzo Co., Ltd. 創業 1912年 Fondazione 1912
Il Junmai Daiginjo è ottenuto dal riso per sake “Yamada Nishiki” coltivato in un campo situato a circa 6 km a nord del birrificio, utilizzando l’acqua del sottosuolo di Saijo e la tecnica di Hiroshima Mori. L’aroma delicato e la dolcezza del riso trasparente e gentile armonizzano perfettamente con la fresca acidità. Si può godere godere raffreddato con una tazza sottile o un bicchiere di vino. Sake certificato con marchio Saijo GIAPPONE)
Itteki Nyukon
Questo sake ha come materia prima il riso adatto per la sua preparazione. Un sake Junmai Ginjo leggermente secco che si abbina bene a cibi con l’acidità al punto giusto, buono sia freddo che caldo.
Sempuku Shinriki 【Soprannome】Un pieno di felicità
Il riso “Kamiriki rice”, che è l’origine del Chifuku, è lavorato all’85% ed è vicino alla velocità di lavorazione del riso delle epoche Meiji e Taisho. Una bottiglia piena di sentimenti per la preparazione del sake, adatto soprattutto alle persone particolarmente attente ai sake giapponese.
Night Emperor
Il Night Emperor è un liquore miscelato a base di Hachitan Nishiki prodotto nella prefettura di Hiroshima. Liquore versatile facile da abbinare a qualsiasi piatto. Sapore morbido che sfrutta le caratteristiche della preparazione dell’acqua dolce e mantiene bassa la gradazione alcolica pur mantenendo il gusto del koji e del riso. Buono gustato sia freddo che caldo.
Cominciate ad organizzare il vostro viaggio in Giappone e mentre lo fate gustatevi lo speciale Hakken di Hiroshima a TENOHA Milano ancora per tutto Gennaio! Come vedete, JNTO vi è vicino in qualsiasi momento, ricordandovi che il Giappone è una meta che vi darà tutta la sicurezza che state cercando!
Japan History: Ankokuji Ekei
Nonostante Ankokuji Ekei (1539 - 6 novembre 1600) fosse appartenente al clan Aki Takeda, il suo anno di nascita e suo padre sono ancora incerti. Il suo anno di nascita varia dal 1537 al 1539 e che suo padre potesse essere Takeda Nobushige oppure Takeda Shigekiyo.
Ankokuji Ekei, samurai, monaco e diplomatico
Autore: SaiKaiAngel
photo credits: samurai-world.com
Quando gli Aki Takeda furono distrutti nell’ anno 1541 da Mori Motonari, Ankokuji Ekei fu portato in un luogo sicuro nel tempio di Ankokuji, che si trovava nella provincia di Aki.
In quel momento, Ankokuji Ekei cambiò vita diventando un un monaco buddista Rinzai e anche un diplomatico del clan Mōri. Correva l’anno 1585 quando Toyotomi Hideyoshi lodò le sue trattative nel momento in cui il clan Mori servì formalmente Hideyoshi. Come consigliere di Hideyoshi, addirittura ricevette un feudo di 23.000 koku nella provincia di Iyo come ricompensa dopo l'invasione di Shikoku (1585).
Nel 1586, dopo la Campagna di Kyushu, i suoi possedimenti furono ampliati a 60.000 koku. Partecipò alla guerra di Imjin, all'Assedio di Shimoda e perse la battaglia di Uiryong contro Gwak Jae-u.
Nonostante fosse un gran sacerdote, Ekei guidava gli uomini sia per Hideyoshi che per Môri Terumoto. Ankokuji Ekei fu presente all'Assedio di Shimoda nella Campagna di Odawara (1590) e nelle Campagne di Corea (1592-93, 1597-98) nello staff di Terumoto.
Nel 1600 Ekei si unì a Ishida Mitsunari ed esercitò una notevole pressione su Môri Terumoto prevalendo alla fine su consiglio di Kikkawa Hiroie. Nella battaglia di Sekigahara, Ekei comandò 1.800 uomini sulla collina di Nangu, posizionato vicino alle truppe di Hiroie e Natsuka Masaie. Quando gli eserciti principali si impegnarono intorno al villaggio di Sekigahara, Ekei e le truppe di Môri (comandate da Môri Hidemoto) decisero di entrare nella mischia e aspettarono che Hiroie, l'avanguardia dei Môri, si muovesse.
Ekei e i Tokugawa
A loro insaputa, Hiroie aveva negoziato un accordo segreto con Ieyasu e non aveva alcuna intenzione di muoversi. Ekei e Natsuka non avevano intenzione di fare nulla così i 25.000 soldati sotto il comando Môri rimasero inattivi. Questa inattività suggellò una sconfitta che divenne devastante dopo il tradimento di Kobayakawa Hieaki, e una volta che la questione fu chiaramente decisa, Ekei e i suoi compagni pensarono che fosse meglio ritirarsi di fretta.
Ekei cercò di fuggire verso il To-ji, ma fu catturato secondo la leggenda da un rônin che nutriva un vecchio rancore nei suoi confronti. Tokugawa lo condannò a morte sul Rokujo-ga-hara di Kyoto, e fu decapitato insieme a Konishi Yukinaga e Ishida Mitsunari.
Business Focus: Digitalizzazione, la chiave per sollevare l'economia
Questa pandemia ha dato un duro colpo all’economia mondiale e una delle chiavi per risollevarsi è proprio la digitalizzazione. Continuamo la nostra rubrica sul Business Focus e oggi parliamo proprio di quanto la digitalizzazione possa influenzare lo sviluppo economico di Italia e Giappone.
Digitalizzazione: potrebbe essere la chiave per incrementare la spesa dei consumatori giapponesi?
Autore: Erika
In questi mesi, molte aziende si sono lanciate nell'ambiente digitale e molti negozi hanno trasportato le proprie vetrine nel mondo dell’e-commerce. Questa intelligente mossa ha permesso loro di continuare a lavorare anche nei mesi di lockdown, e di non fermare la propria produzione.
Tuttavia in Giappone, come anche in Italia, la ripresa economica è soprattutto dei consumi è estremamente rallentata. Per quale motivo? La ragione di ciò è che in entrambe i paesi la diffusione dell’e-commerce è in ampio ritardo rispetto ad altre nazioni.
Durante i mesi del lockdown, le persone hanno diminuito drasticamente le visite nelle aree di shopping. Tuttavia, nei paesi aderenti all’OCSE (Organization for Economic Co-operation and Development) , si sono registrate vendite al dettaglio in aumento e in media sopra al livello pre-pandemico. Questo significa che la maggior parte delle vendite è avvenuta tramiti siti online ed e-commerce.
La situazione è differente non solo in Italia ma anche in Giappone. Qui infatti le vendite rimangono ancora al di sotto dei livelli registrati prima della pandemia. In questi due paesi così diversi eppure così simili, la gente si è chiusa in casa senza spendere denaro. Infatti, alla fine di giugno, il contante e i depositi bancari delle famiglie giapponesi hanno raggiunto una cifra record (1.030.000 miliardi di yen).
Tutto ciò però non ha aiutato l’economia, già gravemente colpita dagli effetti del COVID-19. Secondo alcuni questo freno sarebbe da attribuire allo sviluppo insufficiente del settore e-commerce e dalla scarsa presenza online delle aziende dei due paesi, sia Italia che Giappone.
Infatti, da un sondaggio di Statista del 2019, solo il 16% dei giapponesi ha dichiarato di aver fatto acquisti online nell’anno precedente. Questo dato rientra nella quarta posizione fra le 45 economie in via di sviluppo. Diventa quindi ipotizzabile che una volta che la digital transformation arriverà in Giappone, il potenziale di aumento della spesa delle famiglia potrebbe essere enorme. Infatti ora, dopo mesi di pandemia e costrizioni, i consumatori sono stanchi di stare a casa e sono disposti a spendere.
Come arrivare alla digital transformation verso il Giappone?
Tutto quello che ci siamo detti fino ad ora, sono discorsi ipotetici con un enorme potenziale. Tuttavia, per poter trasformare questo potenziale in una vera ripresa economica, il governo e in primis le aziende stesse dovrebbero investire nel digitale. Ci riferiamo alla creazione di e-commerce, siti web, canali social media e influencer marketing in modo che il business legato a queste aziende possa ripartire.
A sostegno di questa nostra teoria, infatti, le principali società giapponesi prevedono di investire il 16% in più nel digitale per l’anno fiscale 2020. Infatti, Un totale di 765 imprese punta a spendere 471,8 miliardi di yen (4,45 miliardi di dollari) in tecnologia, mostra un'indagine Nikkei sulle società quotate in borsa e su quelle con 100 milioni di yen o più di capitale. Questo segna un secondo anno consecutivo di crescita a due cifre.
Con la pandemia che ha interrotto i flussi di persone e merci, le aziende si stanno rivolgendo alla tecnologia per adattare i canali di vendita e distribuzione alla nuova normalità. Seven & i Holdings, l'azienda che sta dietro ai minimarket 7-Eleven, prevede un aumento del 19,9% degli investimenti in tecnologia fino a 121,2 miliardi di yen - la somma più grande di tutti quelli presenti nella lista.
Gli investimenti in tecnologia hanno già portato i loro frutti e un ritorno su questi investimenti che potranno solo accelerare. Infatti, le aziende che hanno abbracciato la digitalizzazione sono quelle che stanno dando il meglio in questa pandemia.
"I leader delle imprese sono costretti ad adattarsi al coronavirus, e ora si rendono conto dell'importanza della trasformazione digitale", ha detto Saisuke Sakai del Mizuho Research Institute. "Gli investimenti IT potrebbero crescere ancora di più in futuro". / fonte Nikkei
Questo ci porta a capire che ora più che mai è il momento di investire nel digital e nella creazione di una presenza online per la vostra azienda sia in Giappone che in Italia. Solo in questo modo, le aziende riusciranno a non fermare il proprio lavoro e ad avere vendite costanti anche in questo periodo di incertezze.
Japan Italy Bridge vi tiene sempre informati sui suggerimenti per le aziende nella nostra rubrica business focus, oppure potete trovarci su facebook e dirci la vostra opinione. In alternativa potete unirvi alla nostra newsletter o richiedere un preventivo sui nostri servizi per comunicare la vostra azienda in Giappone e in Italia ed essere parte integrante della rivoluzione digitale.
Artisti giapponesi contemporanei all'estero
Il Giappone come l’Italia è un paese molto legato all’arte e tanti artisti contemporanei giapponesi hanno esportato i loro lavori all’estero.
Gli artisti contemporanei giapponesi all’estero
Autore: Sara
Biennali, fiere dell'arte ed expo hanno permesso al mondo dell'arte contemporanea giapponese di volgere uno sguardo verso l'esterno. Finalmente, anche i grandi artisti escono al di fuori dei confini del Sol Levante. Noi di Japan Italy Bridge abbiamo deciso di presentarvi alcuni tra i più importanti artisti contemporanei che hanno ricevuto consensi in tutto il mondo. Parliamo di creativi come Yayoi Kusama, Tatsuo Miyajima, Takashi Murakami, Yoshitomo Nara e Hiroshi Sugimoto. Siete pronti per questo viaggio?
Yayoi Kusama
photo credits: wsj.com
Nata a Nagano nel 1929, Yayoi Kusama è forse la più conosciuta fra gli artisti contemporanei giapponesi. Cominciò a dare prova delle sue immense doti artistiche a 10 anni. Il difficile rapporto con la madre ed un trauma che la segnò profondamente condussero Kusama a dipingere sulle tele le sue esperienze. L'ambiente fisico e la sua personalità svanivano inghiotte dallo spazio che si muoveva ad una incredibile velocità. Iniziò ad ispirarsi anche a Georgia O'Keeffe e le scrisse una lettera. L'artista rispose e Kusama si trasferì a New York dove iniziò a realizzare dipinti monocromatici che attirarono immediatamente l'attenzione.
I primi anni '60 non erano di certo facili per una donna, soprattutto giapponese e riuscire ad esporre nelle gallerie era un'impresa difficile. Tuttavia, ci riuscì diventando via via sempre più conosciuta nel campo dell'arte concettuale. Le sue opere includono attributi di femminismo, minimalismo, surrealismo, art brut, pop art ed espressionismo astratto accomunati tutti dalla tecnica dei pois.
Tornata in Giappone, l'artista potè godere del successo meritato. Le sue opere furono esposte al Museum of Modern Art di New York, al Tate Modern a Londra e al National Museum of Modern Art di Tokyo. Tra il 1994 e il 2012, Kusama collaborò con il musicista Peter Gabriel e soprattutto con Marc Jacobs, direttore artistico di Louis Vuitton. Kusama oggi vive nell'ospedale psichiatrico Seiwa, in Giappone, per scelta personale e continua a dipingere quotidianamente nel suo studio a Shinjuku.
Tatsuo Miyajima
photo credits: smh.com.au
Nato a Tokyo nel 1957, Tatsuo Miyajima si è laureato al corso di pittura a olio presso il dipartimento di Belle Arti della Tokyo National University of Fine Arts and Music. Iniziò a sperimentare con la performance art prima di passare alle installazioni basate sulla luce.
Miyajima affermò che il desiderio di creare un lavoro più duraturo, in contrasto con la natura necessariamente effimera della sua performance e delle sue azioni, lo ha motivato a iniziare a lavorare su sculture e installazioni. Impiegando materiali contemporanei come circuiti elettrici, video e computer, i lavori estremamente tecnologici di Miyajima si sono incentrati sull’utilizzo di contatori a diodi digitali ad emissione di luce (LED). Questi numeri, lampeggianti in cicli continui e ripetitivi da 1 a 9, rappresentano il viaggio dalla vita alla morte, la cui finalità è simbolizzata dallo "0", numero che non compare mai nella sua opera.
Miyajima ha tenuto mostre personali presso l'Ullens Center for Contemporary Art di Pechino, al Miyanomori Art Museum di Hokkaido, al San Francisco Museum of Modern Art. Inoltre, ha partecipato alla Biennale di Venezia e a numerose mostre collettive, dal Museum of Contemporary Art di Sydney, all'Hiroshima City Museum of Contemporary Art. Dal 2006 Miyajima ricopre il ruolo di vicepresidente della Tohoku University of Art and Design.
Takashi Murakami
photo credits: crfashionbook.com
Nato a Tokyo nel 1962, Takashi Murakami ha intrapreso gli studi di pittura giapponese tradizionale presso il Tokyo Geijutsu Daigaku. Tuttavia, la sua aspirazione era quella di diventare un grande mangaka. Dopo aver conseguito la laurea in pittura tradizionale Nihon-ga, vinse una borsa di studio del MoMA PS1. Si trasferì a New York arricchendo le sue influenze con le opere di Andy Warhol e ispirandosi alle filosofie produttive di aziende cinematografiche come Disney, LucasFilm e lo Studio Ghibli di Hayao Miyazaki.
Tra le svariate mostre personali, ce n’è una che segnerà la nascita di un nuovo movimento artistico giapponese: “Superflat”. Questo era il titolo della mostra al MOCA di Los Angeles che diventò il manifesto programmatico ed estetico dell'artista promuovendo sistematicamente il valore di un'arte giapponese autonoma dalle influenze occidentali. Un’arte appunto capace di esprimere la realtà culturale del nuovo Giappone. Superflat infatti mescola elementi otaku ad elementi Kabuki e jōruri, fusi e appiattiti in immagini dalle superfici levigate e dai colori brillanti in cui i temi estetici sono amplificati ed esaltati.
Murakami ha collaborato con Marc Jacobs e ha realizzato per Louis Vuitton la borsa in edizione limitata Cherry Blossom, disegnando per l'occasione un pattern kawaii con il monogramma dell'azienda di moda.
Grazie al suo approccio estetico e imprenditoriale all’arte, Murakami è entrato a pieno titolo nello scenario artistico elitario internazionale, vendendo attraverso aziende terze, oggetti destinati al mercato di massa, inventando e promuovendo i brand Kaikai Kiki e GEISAI.
Yoshitomo Nara
photo credits: scmp.com
Nato a Hirosaki nel 1959, Yoshitomo Nara ha studiato presso l'Università Prefetturale di Belle Arti e Musica di Aichi e alla Kunstakademie di Düsseldorf.
Nara è conosciuto per i suoi dipinti i cui soggetti sono ingannevolmente semplici. Troviamo infatti bambini e animali a colori pastello con tratti fumettistici con poco o nessun sfondo che appaiono contemporaneamente dolci e sinistri. Inoltre a volte brandiscono armi come coltelli e seghe ed i loro sguardi sono accusatori. La sua arte è una metafora che accusa le persone di attaccare l'innocenza dell'infanzia.
Le perversioni oggettistiche di Nara affondano le radici nella cultura popolare giapponese, influenze che però si mescolano a quelle provenienti dalla società orientale ed occidentale. La sua arte pittorica, scultorea, delle installazioni e delle incisioni esplora i temi dell'isolamento, della ribellione, della spiritualità e della religione.
Hiroshi Sugimoto
photo credits: artslife.com
Nato nel 1948 a Tokyo, Hiroshi Sugimoto dopo aver conseguito il Bachelor of Arts, si trasferisce a Los Angeles per studiare fotografia. Questi studi lo porteranno, negli anni 70 ad affermarsi come uno dei più famosi fotografi contemporanei.
I suoi lavori trattano della storia e dell’esistenza temporale, investigando su temi quali il tempo, l’empirismo e la metafisica. Sugimoto ha ricevuto numerosi grant e le sue opere sono esposte nelle collezioni della Tate Gallery, del Museum of Contemporary Art, Chicago, del Metropolitan Museum di New York e del Guggenheim di New York.
Come molti degli artisti contemporanei, anche Sugimoto ha collaborato con la moda, questa volta con la casa francese Hermès. Le foto a colori di Sugimoto per i foulards di Hermes sono state esposte nel giugno 2012 al Museo delle culture di Basilea. Durante la Biennale di Venezia del 2014, Sugimoto ha svelato la sua “Glass Tea House Mondiran” presso Le Stanze del Vetro sull’isola di San Giorgio Maggiore.
Il mondo dell’arte è ricco di sfaccettature date da ispirazioni continue, dalla ricerca dell’io, dalla necessità di esprimere concetti profondi senza l’utilizzo di parole. Quali tra gli artisti contemporanei giapponesi vi hanno più colpito? Fatecelo sapere nei commenti!
Business Focus: Gli eventi digitali durante la pandemia
Nel 2020 ci siamo imbattuti in un anno davvero particolare e anche per chi come noi lavora nel mondo del marketing c'è stata un'invasione degli eventi digitali. Abbiamo sperimentato nuovi modi di rimanere in contatto, nuovi modi di abbracciarci, nuovi modi di studiare e lavorare. Non sono modi di vivere e lavorare che non avremmo mai dovuto conoscere, anzi! Il 2020, detto proprio in modo positivo, ha accelerato molti di questi processi. Cosa può portarci la pandemia di positivo? Sicuramente, guardando la situazione, possiamo rispondere con “molto poco”, ma cerchiamo di guardare al di là di tutto.
Eventi digitali: le opportunità durante la pandemia
Autore: SaiKaiAngel
Questo 2020 ha fatto in modo che il salto verso il futuro fosse più corto? Sicuramente si! Per quanto riguarda noi di Japan Italy Bridge, per passione o per esigenza, abbiamo fatto in modo di rimanere a galla e continuare a presentare le nostre proposte… online!
Eravamo comunque già organizzati e preparati a questo, visto la frase che abbiamo sempre detto presentandoci “Il futuro è nel digitale”. Ora, siamo sicuri che quella frase, che aspettavamo diventasse patrimonio nostro quotidiano magari tra un po’ di tempo, è invece diventata consueta improvvisamente già da questo momento. Noi di Japan Italy Bridge, quindi, ci impegniamo, in attesa del poterci riabbracciare fisicamente di nuovo, nel costruire e proporvi eventi e situazioni digitali che possano darvi emozioni, se non uguali, ma simili a quelle fisiche.
Abbiamo sperimentato, durante il lockdown, molti eventi online come scuola, lavoro, webinar, meeting vedendoli spesso come qualcosa di inaspettato e più eccitante della presenza online. Questo perchè? Semplicemente perché ci troviamo davanti a qualcosa di nuovo. Prima di abituarci anche a questo, cerchiamo di sfruttare l’entusiasmo in tutta la sua essenza.
Eventi digitali
Parliamo ad esempio degli eventi online. Sì, perchè a parte il lavoro online che abbiamo sempre fatto, gli eventi era l’unica cosa che tenevamo offline e basavamo solamente sulla presenza delle persone. In attesa di farlo nuovamente, abbiamo cercato soluzioni online che potessero effettivamente, per il momento, creare se non lo stesso entusiasmo, qualcosa di simile.
Come si fa ad organizzare un evento online?
Bisogna prima di tutto focalizzarsi sugli invitati, proprio come l’evento in presenza. Bisogna individuare le persone a cui quell’evento può interessare e diventare un collegamento per le aziende che vogliono comunicare il loro lavoro ad altre.
Qual è il principale obiettivo dell’evento online?
Lo scopo degli eventi digitali, come quelli classici, è quello di raggiungere più persone interessate possibili. Bisogna fare in modo di creare per loro la piattaforma ed il luogo giusto per agevolarli al meglio nella loro presentazione e nella loro comunicazione con gli altri partecipanti. L’evento online diventa quindi un favorevole posto in cui scambiarsi opinioni che poi possono diventare strumento di contatto tra le aziende. Una delle cose positive che troviamo in questo è l’abbattimento dei costi organizzativi. Diventa a quel punto completamente gratuito senza problemi di audio, luci, intrattenimento culinario. La cosa più importante è avere una piattaforma in grado di tenere e mantenere l’evento senza problemi e, sicuramente, una buona connessione. Tra le piattaforme più richieste ci sono zoom e meet.
Un’altra cosa assolutamente essenziale è la capacità del creatore dell’evento ad intrattenere gli ospiti facendo in modo che possano essere rispettati spazi e momenti. In questo caso abbiamo bisogno di un bravo “conduttore” che non è molto diverso da quelli che vediamo nei programmi televisivi. Il conduttore deve essere in grado non solo di far rispettare i tempi, ma anche di mantenere alto l’entusiasmo per tutta la durata dell’evento, intervenendo quando la situazione si affievolisce oppure quando diventa troppo accesa. Niente di così diverso dall’evento offline insomma. Questa è la dimostrazione che, il creatore dell’evento, fa parte di un’azienda consolidata e capace di fronteggiare qualsiasi tipo di situazione.
Noi di Japan Italy Bridge, ad esempio, ci focalizziamo sul creare un ponte, come dice il nostro nome, tra Giappone ed Italia. Finchè questo ponte non sarà possibile costruirlo fisicamente, come già abbiamo fatto con i nostri precedenti eventi, due nomi a caso “Japan meets Italy” e “Spindle” , ci teniamo molto a tenere alto l’interesse e la comunicazione fra queste due nazioni. Per questo abbiamo studiato il modo di rendere online ed interessanti i nostri eventi.
Ovviamente, una delle cose che pensiamo possa essere essenziale per un evento digitale, non è il pagamento, ma almeno la registrazione. In questo modo, si riuscirà ad avere non solo una certa moderazione dell’evento, ma anche un modo di comunicare adatto al proprio profilo. L’ospite non si troverà una bolgia di gente a cui non interessa nulla dell’evento, ma solo ed unicamente invitati interessati e entusiasti di partecipare, ascoltare e condividere.
Ascolto e condivisione
Non andiamo tanto lontani dall’evento classico in questo caso, il focus è sempre lo stesso: trovare persone e aziende interessate nella condivisione. Noi tutti sappiamo quanto possa essere difficile mettere in collegamento aziende di diverse nazionalità, ma siamo anche sicuri che Giappone ed Italia abbiano tanto da condividere e da sentirsi uniti, altrimenti non faremmo questo lavoro!
L’evento online non deve fare paura, se guardiamo a questo attentamente, ci renderemo conto che non è così differente dall’evento in presenza.
Quindi di cosa abbiamo bisogno per creare un evento online?
- Individuare persone e/o aziende che possano essere interessate all’evento.
- Creare il giusto ambiente per agevolare la comunicazione tra di loro, magari instaurando per primi un dialogo.
- Lasciare agli invitati il giusto posto e moderare il tempo a loro disposizione in modo da renderlo uguale per tutti.
- Avere un buon interlocutore e gestore dell’evento che possa far rispettare i tempi e tenere alto l’entusiasmo del pubblico.
- Avere la convinzione di fare la cosa giusta, senza farsi spaventare dalla differenza che c’è tra offline ed online.
Digitale e in presenza, molte cose rimangono uguali, una di queste è l’entusiasmo.
Non perdete mai il vostro entusiasmo, è quello che vi permetterà di vivere in modo corretto qualsiasi momento, rendendo l’attesa meno pesante e soprattutto fruttifera. Imparerete a “sentire” l'entusiasmo dell’altra persona e anche a creare nuove connessioni. Fatela diventare una nuova sfida!
Per quanto riguarda noi di Japan Italy Bridge, siamo pronti a continuare a costruire questo ponte anche in versione digitale per poi continuare a farlo di persona.
Business Focus: E-commerce dopo la pandemia
Gli effetti del Coronavirus si stanno ancora facendo sentire, tuttavia non parliamo di casi positivi ma di presenza online ed e-commerce. Continuiamo la nostra rubrica sul Business Focus e oggi parliamo proprio di quanto le piattaforme e-commerce abbiano influenzato questo 2020 e quanto influenzeranno il nostro futuro.
L’importanza degli e-commerce durante e dopo la pandemia
Autore: Erika
Durante questo 2020 abbiamo capito come sia estremamente importante avere una presenza online, per qualsiasi azienda, ancora di più per i negozi. Non solo social media, ma soprattutto gli e-commerce hanno spopolato anche grazie alla pandemia. Con la chiusura forzata dei negozi, infatti, molte attività commerciali si sono ritrovate a dover correre ai ripari.
L’impatto che il blocco ha avuto sulle abitudini di noi italiani, ma anche di tutta la popolazione mondiale, è estremamente evidente. In questi mesi infatti, l’e-commerce è diventato uno dei canali principali per acquistare prodotti essenziali e non senza dover uscire di casa.
Possiamo infatti vedere dai dati come tra febbraio e marzo 2020 le vendite online in Italia sono cresciute significativamente rispetto allo stesso periodo del 2019. I momenti preferiti dagli italiani per fare acquisti sono durante il fine settimana. Proprio a causa dell'epidemia di coronavirus (COVID-19), l'8 marzo le vendite online hanno registrato un incremento del 90% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Alcuni dati
Secondo il Consumer Panel GfK, quasi 4 famiglie italiane su 10 hanno fatto acquisti online per la prima volta a marzo. Mentre, da inizio anno a oggi, sono stati registrati in Italia 2 milioni di nuovi consumatori online (su un totale di 29 milioni).
Tra febbraio e marzo 2020 le vendite online in Italia sono cresciute significativamente rispetto allo stesso periodo del 2019. Infatti, a confronto dei primi sei mesi del 2019, l'importo totale è stato di 700.000 nuovi consumatori.
Secondo una recente indagine condotta da Ipsos sull'impatto della pandemia del Coronavirus sull'atteggiamento e sul comportamento degli individui, in Italia il 31% degli intervistati ha dichiarato che la frequenza di acquisto di beni online è aumentata. D'altra parte, quasi la metà degli intervistati ha dichiarato che la loro frequenza di acquisti online non è cambiata affatto.
Proprio grazie alla pandemia di COVID-19, le piattaforme di retail online hanno subito un aumento senza precedenti del traffico globale tra gennaio 2020 e giugno 2020, superando anche i picchi di traffico delle festività natalizie. Nel complesso, i siti web del commercio al dettaglio hanno generato quasi 22 miliardi di visite nel giugno 2020, rispetto ai 16,07 miliardi di visite globali del gennaio 2020.
Insomma, avere uno shop online è ormai una opzione inevitabile per qualsiasi attività commerciale. Inoltre, secondo gli analisti, il settore del commercio online è quello che crescerà di più nell'economia mondiale, con un incremento calcolato fino al +55%.
Questo è infatti proprio il momento di attrezzarsi e di investire nelle tecnologie digitali e puntare appunto sulla trasformazione digitali. Adattare i propri servizi alla vendita online, è la mossa più intelligente da fare in questo momento storico.
Punti cardine di un e-commerce perfetto
Ormai già sappiamo che il consumatore online è molto più esigente e a volte più diffidente del classico cliente che ci viene a trovare in negozio. Tuttavia la soddisfazione dell’utente è uno dei cardini fondamentali di un buon e-commerce. L’affidabilità e la qualità del servizio, l’interfaccia user-friendly e l’assistenza al cliente sono punti fondamentali.
Non possono inoltre mancare un ottima comunicazione e gestione del marketing specifico per uno shop online. Japan Italy Bridge si occupa non solo di costruire e-commerce di alto livello ma anche di comunicare il vostro marchio online sulle varie piattaforme. Infatti, l’ottimizzazione SEO di un e-commerce e la brand awareness aiutano ad aumentare le vendite ma anche la percezione del marchio stesso da parte del cliente.
In particolare la comunicazione e il marketing sono l’ostacolo più alto da superare ma anche il punto focale per la portata di un e-commerce. Investire in traduzioni professionali e in un team che segua la parte di social e digital marketing aiutano a posizionare il vostro marchio sui motori di ricerca.
Quello che Japan Italy Bridge consiglia, è creare un sistema multicanale vi porterà ad avere un e-commerce vincente e ad aumentare le vostre vendite e i vostri ricavi. Non solo, potreste anche scoprire mercati che prima rimanevano ignorati dalla vostra azienda.
L’esperienza COVID ci ha insegnato che bisogna essere sempre pronti al cambiamento e a differenziare la presenza sulle piattaforme offline e online. Il modo e i mezzi di vendita sono drasticamente cambiati. Il mercato retail virtuale ha infatti ricevuto effetti dirompenti che nessuno fino a poco tempo fa avrebbe mai immaginato. Questo ha avuto un grosso impatto sull’economia e l’organizzazione di molte aziende. Al giorno d’oggi è infatti normale non solo ricevere il cibo da asporto a casa, ma anche altri tipi di materiali.
Dopo l’esperienza della pandemia è diventato fondamentale avere una presenza online. Se la vostra azienda è interessata a costruire un e-commerce o interfacciarsi con il pubblico digitale, potete contattarci e scoprire le offerte riguardo i nostri servizi.