Senchadō: l'arte raffinata del tè in foglia giapponese

Quando si parla di tè giapponese, la mente vola subito al matcha e alla sua cerimonia codificata. Ma c'è un'altra tradizione, meno conosciuta ma altrettanto affascinante: il Senchadō, l'arte di preparare e gustare il sencha, il tè verde in foglia più diffuso in Giappone.

Una cerimonia più libera e moderna
Rispetto alla rigida formalità della Cha-no-yu, la cerimonia del matcha, il Senchadō si distingue per un approccio più spontaneo e intimo. Nato nel periodo Edo grazie agli studiosi confuciani, si diffuse tra i letterati come un rituale raffinato ma accessibile, dove il piacere della conversazione si unisce alla degustazione del tè.

L'arte della preparazione
Nel Senchadō, tutto ruota attorno alla precisione e all'armonia. Si utilizza una teiera kyūsu, perfetta per controllare il flusso dell'acqua, e il tè viene infuso a temperature più basse rispetto ad altre varietà, per esaltarne la dolcezza e l'umami. Ogni versata ha un significato, e l'eleganza del gesto diventa parte dell'esperienza.

Un viaggio di sensi e cultura
Più di una semplice bevanda, il Senchadō è un'arte che invita a rallentare e ad apprezzare il momento presente. Il profumo erbaceo del sencha, il colore dorato della sua infusione e il sapore delicato si fondono in un rituale che trasmette equilibrio e benessere.

Dove sperimentarlo
In Giappone, alcune scuole tradizionali offrono esperienze di Senchadō, mentre in città come Kyoto e Tokyo esistono sale da tè specializzate. Anche a casa, con il giusto tè e un po' di attenzione alla preparazione, è possibile avvicinarsi a questa raffinata pratica.

Scoprire il Senchadō significa entrare in contatto con una dimensione meno nota della cultura giapponese, fatta di gesti eleganti e gusto autentico. Siete pronti a versare la vostra prima tazza?


Emoji e cultura giapponese: il linguaggio visivo che conquista il mondo

Le emoji sono diventate un elemento essenziale della comunicazione digitale. Questi piccoli simboli colorati arricchiscono messaggi, post e campagne pubblicitarie, trasformando semplici parole in espressioni più vive ed emozionali. Ma dietro a queste icone c’è molto più di quanto sembri: le emoji hanno radici profonde nella cultura giapponese e comprenderne il significato può rendere la comunicazione più efficace e coinvolgente.

L'origine giapponese delle emoji
Alla fine degli anni '90, il Giappone era all’avanguardia nelle telecomunicazioni mobili. Per rendere i messaggi più espressivi e sintetici, vennero introdotte le prime emoji, un’idea che combinava l’estetica minimalista giapponese con la necessità di comunicare emozioni in modo immediato. Il termine stesso, "emoji", deriva da "e" (immagine) e "moji" (carattere), evidenziando la loro funzione di simboli visivi.

Le emoji e la cultura giapponese
Molte delle icone che utilizziamo quotidianamente sono direttamente ispirate alla tradizione giapponese. Il ramen 🍜, il torii ⛩ (il portale rosso dei santuari shintoisti), il dango 🍡 (dolce di riso su stecco) o il naruto 🍥 (guarnizione a spirale per il ramen) sono solo alcuni esempi di emoji che riflettono la cultura e la cucina del Giappone. Questi simboli non sono semplici decorazioni, ma raccontano storie e tradizioni, aggiungendo profondità alla comunicazione digitale.

L’uso delle emoji nel marketing
Le emoji sono strumenti potenti per il marketing, capaci di abbattere le barriere linguistiche e creare connessioni immediate con il pubblico. Tuttavia, il loro significato può variare in base al contesto culturale. Alcuni gesti e simboli, infatti, possono essere interpretati in modi diversi a seconda del Paese. Per questo motivo, chi utilizza le emoji nella comunicazione deve considerare con attenzione il target di riferimento, evitando fraintendimenti e rendendo il messaggio più autentico e inclusivo.

Consigli per un uso efficace
Per sfruttare al meglio le emoji nella comunicazione, è utile seguire alcune linee guida:
✔ Conoscere il pubblico per scegliere emoji comprensibili e adatte al contesto.
✔ Mantenere coerenza con il brand, utilizzando simboli che riflettano il tono e i valori dell’azienda.
✔ Evitare gli eccessi, affinché il messaggio rimanga chiaro ed efficace.
✔ Rimanere aggiornati sulle nuove emoji e sulle tendenze emergenti per una comunicazione sempre attuale.

Un linguaggio universale in continua evoluzione
Le emoji non sono semplici elementi decorativi, ma veri e propri strumenti di espressione che arricchiscono la comunicazione digitale. Comprendere le loro origini e il loro significato permette di utilizzarle in modo più consapevole, trasformandole in un ponte tra culture diverse e in un elemento chiave per strategie di marketing più efficaci e coinvolgenti.


Sakè: tre curiosità sulla bevanda simbolo del Giappone

Il sake non è semplicemente un alcolico: è un autentico pezzo di cultura giapponese, strettamente legato alla storia, alle tradizioni e persino alla spiritualità del Paese del Sol Levante. Sebbene venga spesso definito "vino di riso", la sua produzione è tutta speciale e il suo significato va ben oltre il semplice gusto. Per parlare delle bevande a base di riso, l'ideogramma sake [酒] si riferisce in generale all'alcool, ma viene pronunciato shu. Quando i giapponesi parlano di bevande realizzate con il riso, usano il termine nihonshu [日本酒], che significa "bevanda del Giappone".
E ora, preparatevi a scoprire tre curiosità affascinanti che vi faranno vedere il sake sotto una luce completamente nuova!

1. Il sake non è un distillato
Molti credono che il sake sia simile ai liquori o ai distillati, ma in realtà il suo processo di produzione è più vicino a quello della birra. Il riso utilizzato viene prima levigato per eliminare le impurità, poi cotto a vapore e fatto fermentare grazie a un fungo speciale chiamato koji. Questo trasforma gli amidi in zuccheri, permettendo al lievito di avviare la fermentazione alcolica.
Il risultato? Una bevanda dal gusto complesso e delicato, con una gradazione alcolica che si aggira tra il 13% e il 16%. E se pensavate che esistesse solo un tipo di sakè, ripensateci: ne esistono varianti più leggere, non filtrate, frizzanti e persino invecchiate!

2. Un legame con il sacro
Il sake non è solo un piacere per il palato, ma anche un elemento profondamente radicato nelle tradizioni religiose giapponesi. Antiche leggende narrano che persino gli dèi lo apprezzavano: si dice che il dio delle tempeste Susanoo-no-Mikoto abbia sconfitto un drago offrendogli otto barili di sake.
Ancora oggi, questa bevanda viene usata nei rituali shintoisti, specialmente nei matrimoni e nelle offerte ai kami (le divinità giapponesi). Durante alcuni festival, come il Doburoku Matsuri, viene distribuito un sakè non filtrato ai partecipanti, creando un legame tra il sacro e la convivialità.

3. Il galateo del sake
Non basta riempire un bicchiere e bere, il sake ha un vero e proprio codice di comportamento. Tradizionalmente si beve in piccole tazzine di ceramica (choko) o in eleganti scatoline di legno (masu). Ma la regola d’oro è una: mai versarselo da soli! È un gesto poco educato, mentre versarlo agli altri è un segno di rispetto e condivisione.
Anche la temperatura conta: d’inverno si può gustare caldo, mentre nei mesi estivi è più apprezzato fresco o persino freddo. Ogni metodo di servizio esalta aromi diversi, rendendo ogni sorso un’esperienza unica.

Un brindisi alla tradizione!
Il sake non è solo una bevanda, è un viaggio nella cultura giapponese. La prossima volta che avrete l’occasione di assaggiarlo, ricordatevi di alzare la tazzina e brindare con un tradizionale "Kanpai!" – e magari stupire i vostri amici con queste curiosità!

Il nostro rapporto con il Sake
Japan Italy Bridge si è spesso dedicata alla promozione del sake, portando avanti numerose iniziative, tra cui la Bunka Academy. L’obiettivo è stato quello di far conoscere anche in Italia la consapevolezza di come apprezzare il sake, sottolineando che non si tratta di una grappa, ma di un vero e proprio vino. Non è una bevanda da consumare solo a fine pasto, ma da gustare durante tutta la cena. A differenza del vino, il sake non copre i sapori dei piatti, ma li esalta. Per questo motivo, Japan Italy Bridge ha organizzato eventi in collaborazione con esperti giapponesi, che hanno condiviso con il pubblico la storia, il processo di produzione e i segreti del consumo e della conservazione del sake.
Se siete curiosi, vi invitiamo a dare un’occhiata al nostro portfolio e scoprire tutte le collaborazioni che abbiamo portato avanti.


L'Artista Dimenticato di Osaka: La Magia di Nakamura Hōchū

Quando si parla della scuola artistica Rinpa, spesso si pensa ai grandi nomi di Kyoto, ma c'era un artista che riuscì a far brillare questo stile anche a Osaka: Nakamura Hōchū. La sua vita resta avvolta nel mistero, ma ciò che è certo è che fu un innovatore capace di reinterpretare la tradizione con un tocco tutto suo.

Hōchū iniziò la sua carriera immerso nell'ambiente culturale di Osaka, una città vivace e ricca di stimoli artistici. Inizialmente influenzato dallo stile Nanga, amava frequentare poeti e letterati, tra cui Kimura Kenkadō, con cui condivideva la passione per la bellezza e la natura. Ma il vero punto di svolta arrivò quando scoprì le opere di Ogata Kōrin, uno dei grandi maestri della scuola Rinpa. Fu amore a prima vista: i colori vibranti, le forme eleganti e la composizione raffinata conquistarono Hōchū, che decise di dedicarsi a questo stile, reinterpretandolo in maniera originale.


Photos: Wikipedia

La sua opera più celebre, il "Kōrin Gafu", è una vera e propria celebrazione del Rinpa. Si tratta di un libro illustrato che raccoglie dipinti di fiori, paesaggi e scene di vita quotidiana, realizzati con un'eleganza e una leggerezza straordinarie. Ma a differenza dei suoi predecessori, Hōchū aggiungeva un tocco giocoso e spontaneo alle sue creazioni, rendendole più accessibili e dinamiche. Il suo stile, pur rispettando i canoni del Rinpa, aveva una freschezza che lo distingue ancora oggi.


Photos: Wikipedia

Ciò che rende affascinante Hōchū è proprio questa sua capacità di essere fedele alla tradizione senza risultare ripetitivo. Le sue opere sembrano quasi dialogare con lo spettatore, raccontando storie attraverso linee fluide e colori vivaci. Non è un caso che i suoi lavori siano finiti nelle collezioni di importanti musei internazionali, dove continuano a incantare appassionati d'arte e studiosi.

Oggi, il nome di Nakamura Hōchū potrebbe non essere tra i più conosciuti quando si parla di arte giapponese, ma il suo contributo alla diffusione dello stile Rinpa è stato fondamentale. La sua capacità di innovare senza stravolgere, di rendere moderno un linguaggio artistico antico, lo rende un artista da riscoprire e ammirare. Se vi capita di vedere una sua opera, fermatevi a osservarla con attenzione: potreste scoprire un lato inaspettato dell'arte giapponese.


Hosokawa Tadaoki: Un Guerriero e Stratega del Giappone Feudale

Hosokawa Tadaoki (1534-1596) è stato uno dei più noti samurai del periodo Sengoku, un’epoca caratterizzata da conflitti intensi e lotte per il potere in Giappone. Figlio di Hosokawa Ujitsuna, un potente daimyo, Tadaoki si distinse per il suo talento militare e il suo ruolo strategico, guadagnandosi rispetto e influenza durante la transizione dal periodo Sengoku al periodo Edo.


Photo: Wikipedia

Tadaoki iniziò la sua carriera militare come giovane samurai al servizio del clan Hosokawa. Sebbene il suo nome sia più noto per il suo legame con il celebre leader militare Toyotomi Hideyoshi, la sua lealtà a quest’ultimo fu fondamentale per il suo successo. Nel 1582, dopo la morte di Oda Nobunaga, Tadaoki si unì alle forze di Hideyoshi, partecipando alla campagna che portò alla sottomissione di gran parte del Giappone.

Una delle azioni più note di Hosokawa Tadaoki fu la sua partecipazione alla battaglia di Shizugatake (1583), in cui, nonostante fosse schierato contro l’alleato di Nobunaga, il generale Mori Terumoto, riuscì a prevalere grazie a una manovra strategica impeccabile. Questo successo gli consentì di ottenere maggiori terre e potere.

Tadaoki non era solo un guerriero, ma anche un abile stratega. La sua capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti sul campo di battaglia lo rendeva un alleato indispensabile per Hideyoshi. Tuttavia, la sua figura si distinse anche per il suo interesse per la cultura, specialmente la cerimonia del tè, dove divenne un mecenate delle arti e un importante influente nella corte.

Dopo la morte di Hideyoshi, Tadaoki continuò a esercitare la sua influenza, mantenendo il controllo delle sue terre e cercando di navigare tra le tensioni politiche che avrebbero portato alla nascita dello shogunato Tokugawa. La sua morte nel 1596 segnò la fine di un’epoca, ma il suo nome è rimasto nel cuore della storia giapponese come simbolo di lealtà, coraggio e saggezza strategica.


Tokyo e gli incroci: Non solo Shibuya Scramble

Immaginate di essere immersi nella vibrante e dinamica Tokyo, un luogo dove ogni angolo riserva una sorpresa e ogni strada racconta una storia. L'incrocio di Shibuya è forse l'epicentro di questa energia travolgente, un simbolo iconico immortalato in innumerevoli scatti. Qui, gli imponenti edifici commerciali, le sfavillanti insegne pubblicitarie e la fiumana incessante di pedoni creano un'atmosfera unica, quasi magica. Ma se il vostro desiderio è esplorare angoli meno conosciuti, altrettanto affascinanti, ecco cinque incroci di Tokyo che vi faranno innamorare di questa città ancora di più.

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Credits: Savvytokyo

Sukiyabashi Crossing

Il primo è il Sukiyabashi Crossing a Ginza, una vera gemma nascosta che offre un'esperienza visiva e sensoriale simile a Shibuya. Le linee pedonali bianche e ordinate, insieme alla vitalità del Ginza Sony Park e del Sukiyabashi Park, creano un'atmosfera futuristica e vibrante. Ma ciò che rende davvero speciale questo incrocio è la maestosa Tokyu Plaza Ginza, con la sua facciata ispirata al vetro Edo Kiriko. Conosciuto come la "Porta di Ginza", questo luogo definisce l'eleganza e il lusso del quartiere dello shopping di Tokyo.

Credits: A. Wee

Nissan Crossing

Proseguendo nel cuore di Ginza, vi troverete all'incrocio della Seiko House Ginza. Questo punto evoca il glamour della Fifth Avenue di New York, con le sue vetrine scintillanti e l'architettura raffinata. Qui, il lusso giapponese è palpabile: da un lato, i sofisticati orologi Seiko; dall'altro, le auto all'avanguardia di Nissan e l'innovativo showroom Sony. Ogni angolo trasuda eleganza e artigianato di altissimo livello.

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Credits japantravel.navitime.com

Roppongi Crossing

Spostandoci a Roppongi, troviamo un incrocio che brilla soprattutto di notte. Le luci dei grattacieli illuminano il cielo, creando un'atmosfera incantata. Roppongi Crossing è attraversato dalla Metropolitan Expressway, una struttura imponente che aggiunge un tocco di grandiosità urbana. I segnali "Roppongi" sulla superstrada sono un riferimento inconfondibile, un simbolo di questo quartiere vivace e cosmopolita. Quando siete in zona, non perdete l'occasione di visitare uno dei tanti bar alla moda di Roppongi.

Credits B.Lucava

Kabukicho Crossing

Un altro incrocio imperdibile è quello di Kabukicho a Shinjuku. Qui, la testa di Godzilla che spunta dal Toho Cinema regala una scena surreale e iconica. Kabukicho è il cuore pulsante della vita notturna di Tokyo, con le sue insegne al neon, i ristoranti e i bar affollati di studenti e salarymen. Questo quartiere a luci rosse, con il suo mix di cultura pop e vivace energia, offre infinite opportunità fotografiche e un'esperienza unica.

 

Credits J. Jenkin

Asakusa Crossing

Infine, non possiamo dimenticare l'incrocio di Asakusa, che segna l'ingresso a Nakamise-dori e conduce al maestoso Tempio Sensoji. Questo è uno dei panorami più riconoscibili di Tokyo, dominato dalla Porta Kaminarimon con la sua imponente lanterna. L'atmosfera qui è impregnata di storia e tradizione, arricchita dai risciò che attendono i turisti all'ingresso. Attraversando la strada, troverete il Centro informazioni turistiche della cultura Asakusa, progettato da Kengo Kuma, da cui potrete godere di una vista mozzafiato sull'area circostante.

Questi incroci rappresentano l'essenza di Tokyo, una città che sa sorprendere e affascinare con ogni suo angolo. Preparatevi a scoprire la magia che si cela in queste meraviglie urbane e lasciatevi ispirare dalla loro bellezza unica.


Gli Anime: una forma d’arte senza tempo

Quanti di noi sono cresciuti guardando i “cartoni animati” (come eravamo ignorantemente soliti definirli) di “Dragon Ball”, “Capitan Tsubasa”, “Sailor Moon”, “La Rosa Di Versailles” e quanti più ne ha ne metta!? Ora che abbiamo qualche (molti!) anni in più possiamo approfondire il concetto e capire cosa rappresentano veramente per il Sol Levante.

Queste serie animate sono caratterizzate da una vasta gamma di generi, stili e temi ed è una vera e propria forma d'arte che ha radici profonde nella cultura giapponese e si è evoluta nel corso del tempo, diventando un pilastro dell'intrattenimento sia in patria che all'estero. Non sono solo un mezzo di divertimento, ma spesso trattano tematiche complesse e universali, offrendo riflessioni sulla società, la politica e le relazioni umane. La loro importanza risiede nella capacità di trasmettere emozioni, raccontare storie coinvolgenti e esplorare concetti complessi attraverso un medium accessibile e visivamente stimolante.

Credits anime.everyeye.it

Patrimonio globale

L'internazionalizzazione è un fenomeno significativo che ha reso gli anime una parte integrante della cultura popolare globale. Negli ultimi decenni, hanno conquistato un vasto pubblico al di fuori del Giappone, con una fanbase sempre più ampia in tutto il mondo. Ciò è stato facilitato da diversi fattori:

  1. piattaforme come Netflix, Crunchyroll e Funimation gli hanno resi facilmente accessibili in molte parti del mondo, consentendo agli spettatori di guardare le ultime serie con sottotitoli o doppiaggio in diverse lingue.
  2. social media e comunità online hanno giocato un ruolo fondamentale nell'espandere il fanbase degli anime. Reddit, X e Discord hanno dato agli appassionati uno spazio per discutere, condividere fan art, teorie e notizie, contribuendo a creare un senso di comunità globale.
  3. Le convention dedicate si tengono in tutto il mondo, offrendo ai fan l'opportunità di incontrarsi di persona, partecipare a panel, concorsi di cosplay e acquistare merchandise esclusivo.

Merchandise per tutti i gusti

Il successo internazionale ha anche generato un vasto mercato di prodotti come giocattoli e action figures che riproducono personaggi iconici; abbigliamento e accessori come t-shirt, felpe, cappellini e i gadget per la casa: tazze, poster, cuscini e tantissimi altri oggetti.
Inoltre non dobbiamo dimenticare il fiorente mercato dei videogames: molti anime hanno ispirato videogiochi per console e dispositivi mobili, che permettono ai fan di immergersi ulteriormente nei mondi delle loro serie preferite.

Credits: voyapon.com

Il sostegno del governo nazionale

Il governo giapponese ha giocato un ruolo significativo nel sostenere l'industria degli anime attraverso politiche e incentivi finanziari, riconoscendo l'importanza economica e culturale del settore fornendo finanziamenti diretti e agevolazioni fiscali alle aziende che producono anime, al fine di promuovere la produzione e la distribuzione di contenuti di alta qualità, inoltre il governo stesso collabora con enti come la Japan Foundation e il Japan External Trade Organization (JETRO) per promuovere gli anime all'estero. Non meno imporntate è il forte impegno nella protezione della proprietà intellettuale attraverso la quale il governo lavora per proteggere i diritti d'autore e combattere la pirateria, garantendo che le aziende e gli artisti che producono anime ricevano un equo compenso per il loro lavoro.

Credits: gurneyjourney.blogspot.com

Una crescita senza confini

Stile unico e ricca narrazione fanno degli anime un tesoro globale che però non deve perdere le proprie radici: questa è una sfida costante soprattutto culturale. Nel nostro Paese gli anime trasmessi normalmente in televisione sono censurati, nella versione originale sono incluse espressioni violente o satira, che possono sollevare aperti dibattiti. Nonostante questo però, le società di produzione di anime devono trovare un equilibrio tra libertà artistica e sensibilità culturale e proseguire nel loro stile unico e inimitabile.

Voi cosa ne pensate?

Viaggia con noi

Japan Italy Bridge ha appena lanciato il suo esclusivo Your Japan, un viaggio in Giappone costruito su misura per i turisti italiani. Per questo autunno, avrete la possibilità di andare con noi a Tokyo. Un’esperienza All Inclusive che vi permetterà di scoprire le bellezze della capitale del Giappone. Japan Italy Bridge si occuperà di tutto, dalla prenotazione di voli ed hotel, sino alla programmazione del piano di viaggio. Inoltre, le nostre guide partiranno con voi dall’Italia e vi accompagneranno lungo tutto il percorso nipponico.

Quindi cosa state aspettando? E’ arrivato il momento di fare la valigia e partire con noi!


The power of social media: TikTok and the Japanese pop star

We continue with our Business Focus column and today we are discussing the TikTok and Miki Matsubara case. Do you already know what we are talking about?

We've said many times before how social media is a powerhouse for businesses and individuals alike, and in this year's pandemic we've had confirmation of that. Even those who did not believe in the digital revolution have now had to change their minds.

How TikTok resurrected a Japanese pop star hit song

Author: Erika 

In these months of quarantine and forced isolation, we have seen an increase in creativity on social media. A clear example of this is the rapid rise of TikTok, the favourite social media of young people, which has seen the number of users constantly growing to become the second most downloaded app in 2020.

From pranks to animals to the now famous dance videos, many TikTokers have launched trends that still accompany our days. But today the power of TikTok doesn't just stop with its trends. The case of Miki Matsubara and how a video shared on this social managed to revive one of his hits from 1979 has caused a stir.

In December, users of the platform resurrected the song 'Mayonaka no Door: Stay With Me', which made Matsubara a star in Japan back in 1979. More than 40 years later, the song is still catchy and joyful enough to become the perfect soundtrack to TikTok videos featuring Japanese mothers;

"I did the TikTok when my mum was doing things around the house," one user tells The Japan Times via email. This clip reached more than 1.5 million likes and views in a very short time, propelling "Mayonaka no Door" to the top of Spotify's Global Viral 50 chart for three weeks.

@kickronnie

I’m asking her to sing this next karaoke night 👸🏻 #japan #japanese #おかあさま #fyp

♬ 真夜中のドア/Stay With Me - Miki Matsubara

Unfortunately, Matsubara died in 2004 and was unable to enjoy the revival. However, the song's composer, 71-year-old Tetsuji Hayashi, tells the Japan Times that this new hit "seems very strange... it was so long ago".

Music and social media

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But is it really that strange? Let's start with the fact that when a song is good, it's still good even after forty years, but let's also think about how much power social media has gained these days. Unfortunately, much of the Japanese music industry still seems to operate as if it were 1979, thus giving little importance to the digital and social media world. The Matsubara case is a case in point.

TikTok Mayonaka no Door

Singer-songwriter Tetsuji Hayashi says new technologies are rewriting the rules of how a song becomes a hit, "it could be from another country or another generation". It's been a few months now, but the 'Mayonaka no Door' case shows how the interaction between Japanese artists and international listeners has changed over the last few decades. International social media also allows a new generation to fall in love with an artist who might previously have been discarded from playlists simply because of her or his nationality. With the rise of K-pop and the unstoppable BTS, social media sites such as TikTok are also increasingly trending Japanese songs.

The power of TikTok

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TikTok

Based on recent statistics, TikTok users spend more than 850 minutes per month on the app, more than 14 hours per month. If we look at the data from October 2019 to March 2020, we can see a significant increase in the amount of time the average user spends on the app, also due to the lockdown.

This social media has spread like wildfire globally, particularly in Asian nations, becoming an entertainment outlet thanks in part to its search based on hashtags. In fact, as of June 2020, the most popular categories on TikTok all have over a billion views. If we go on to count lip-synching and dance videos, we arrive at a total of over 150 billion views.

2020 was marked by lockdowns, and it was during this time that people jumped on new media in search of entertainment and an outlet for their creativity. In fact, TikTok took second place on the list of most downloaded iPhone apps, surpassed only by Zoom for obvious reasons. TikTok even surpassed the downloads of Facebook, Messenger, Gmail, Netflix, YouTube and Instagram, across all app stores, making it the most popular app globally in 2020.

Moreover, in a world like the digital marketing one, we know how important the engagement rate of a social media is. Recent data show that engagement rate varies at different follower levels for Instagram, YouTube and other social media. However, at all follower levels, TikTok has a considerably higher rate than other platforms. In fact, Upfluence analysed that micro-influencers have an engagement rate of 17.96% on TikTok, compared to 3.86% on Instagram and 1.63% on YouTube. While mega-influencers have an engagement rate of 4.96% on TikTok, 1.21% on Instagram and 0.37% on YouTube.

The figures speak for themselves and in 2021 we can only expect a steady rise of this social network and who knows, maybe we can rediscover some other Japanese hits! Do you already have any idea on what the next music trend for TikTokers might be in 2021?